L’evoluzione della dieta

 
Milioni di anni fa la scarsitĂ  di cibo costringeva gli uomini a camminare per ore o giorni prima di riuscire a procurarsi un alimento utile alla sopravvivenza. Facevano molto movimento e introducevano poche calorie. Il corpo ha allora imparato ad accumulare zuccheri e grassi per poter sopperire alle continue mancanze di elementi nutritivi. L’evoluzione di milioni di anni ci ha consentito di consumare frutta, verdura, cereali, legumi, carne e pesce i cosiddetti alimenti “eugenetici”. Oggi la situazione si è capovolta. 

 

 

Facciamo poco movimento ed introduciamo molte calorie. Le calorie sono spesso ricavate da cibi elaborati quali gli zuccheri e i carboidrati raffinati che assieme ai grassi saturi squilibrano il normale metabolismo del nostro organismo. Questo perché il corpo non possiede le capacità di metabolizzarli correttamente. Queste calorie non sono utili per il corretto nutrimento e sono definite “vuote”. Sono prive di vitamine e sali minerali e sono causa di svariate patologie, soprattutto quelle all’apparato cardiovascolare, al pancreas, e della degenerazione organica che si manifesta nella fase finale con i tumori benigni e le neoplasie. Mangiamo anche in modo veloce, senza quasi masticare. Questo provoca ulteriori danni.

Primo, dato che la sazietĂ  arriva dopo venti minuti dall’inizio del pasto, mangiando in cinque minuti, come succede molto spesso, abbiamo ancora quindici minuti di fame. Introduciamo così quello che ci capita a tiro, formaggi, dolci, alcolici, pane raffinato ecc. per raggiungere i venti minuti in cui arriva la sazietĂ . 
Secondo, masticando poco dobbiamo bere molto: acqua, vino, birra od altro per aiutarci a deglutire i cibi che altrimenti faticherebbero a scendere dall’esofago allo stomaco. Così facendo diluiamo i succhi gastrici peggiorando la digestione. Dobbiamo imparare a masticare un boccone di cibo per 50-60 volte, per digerirlo con la ptialina della saliva, fino a che non diventi liquido in bocca; poi possiamo deglutirlo senza bisogno di bere durante il pasto. Masticando piano ci mettiamo piĂą tempo e la sazietĂ  arriva avendo introdotto una minore quantitĂ  di cibo e quindi di calorie. 
Terzo, mangiamo alimenti con alto indice glicemico, come i carboidrati raffinati, la pasta, il pane, i dolci, il riso brillato, a volte per sostituirli ai grassi pensando di “dimagrire”. Questi alimenti invece non ci danno la sensazione di pienezza gastrica dato che sono digeriti in fretta e siamo costretti a mangiarne in quantità eccessiva con aumento di peso, poiché si trasformano in massa grassa.
Quarto, mangiamo troppe proteine animali. Queste provocano acidosi metabolica e mal funzionamento di tutti gli organi del corpo che funzionano meglio in ambiente basico. I nostri nonni mangiavano meno carne e stavano meglio di noi. Dobbiamo oltretutto pensare a come sono oggi allevati gli animali, con antibiotici, ormoni, mangimi industriali che li fanno crescere in poco tempo per essere macellati prima possibile. Dobbiamo invece mangiare più cibi a basso indice glicemico e con fibre, come frutta e verdura cereali integrali, frutta secca, per avere un maggiore senso di sazietà evitando così di introdurre un eccesso di calorie.
 
Rispetto ai nostri avi siamo più sedentari, facciamo poco movimento, abbiamo più facilità nel reperire i cibi e questo si trasforma in un benessere negativo che produce obesità, malattie croniche e fastidi continui. Quanti di noi possono dire di essere stati completamente bene almeno un giorno della loro vita? Ogni giorno, infatti, soffriamo di piccoli malesseri: naso che cola, starnuti, stanchezza, vertigini, acidità gastrica, mal di testa, dolori addominali, stipsi o diarrea, minzione frequente di giorno e anche di notte, prurito, lacrimazione agli occhi, sensazione di caldo o di freddo, palpitazioni, bocca secca, afte alla mucosa della bocca, herpes labiali, sonnolenza o insonnia, vertigini. Il tutto deriva dall’evoluzione scorretta della nostra dieta. Pensiamoci.

 


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