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La potatura dei kaki

Con questa operazione è importante che la luce del sole possa arrivare ovunque; in seguito alla potatura la pianta si rinnova, si libera delle parti più vecchie e apre spazi a nuovi rami.

Mio nonno, a proposito della potatura delle piante, diceva «fammi povero, ti farò ricco».
E aveva ragione.

Quando si potano le piante, specialmente se si tratta di alberi da frutto, non bisogna farsi tanto impietosire dalla moltitudine dei rami, magari già con qualche foglia o addirittura con accenni di fioritura, bisogna tagliare. Lo scopo della potatura è evitare che la pianta disperda le sue forze in una moltitudine di frutticini, che magari non sarebbe neanche in grado di sostenere, in favore di un ridotto numero di frutti ma di dimensioni più grandi.

Importante è anche fare in modo che la luce del sole possa arrivare ovunque, anche nelle parti interne della chioma. In seguito alla potatura la pianta si rinnova, si libera delle parti più vecchie e apre spazi a nuovi rami. Si comprende bene che la potatura è un’operazione estremamente importante, che va effettuata ovviamente nei giorni giusti. Compatibilmente con l’assenza delle piogge, l’ideale per piante da frutto sarebbe potare in giorni di frutti, ma credo che anche giorni di fiori possano andare bene, visto che l’impulso che vogliamo dare è quello di una copiosa fioritura.

La prima cosa da fare quando si decide di potare un albero da frutto è capire su quali rami produrrà. Alcune piante, come i kaki, fioriscono e fruttificano sui rami dell’anno, altre piante producono su rami di due anni. Sbagliare a potare può significare perdere il raccolto, e non solo perché, come fa la mia vicina, si pota in giorni di foglie (l’anno scorso le sue piante hanno prodotto solo….ombra!), ma anche perché togliendo i rami sbagliati non si permette alla pianta di fiorire.
Una cosa importante è la forma che si vuole dare alla pianta, ossia la forma di allevamento.

I miei kaki sono stati allevati a palmetta, e così devono rimanere, perché si  tratta di una forma che facilita le operazioni effettuate con mezzi meccanici e prevede la presenza di una specie di armatura di sostegno composta da pali verticali e fili orizzontali. Il piantone si pone a dimora assicurandolo al primo filo e si lasciano sviluppare 3 germogli, due che costituiranno le branche laterali (uno a destra e uno a sinistra), e quello centrale, più vigoroso, servirà al prolungamento della pianta verso l’alto.
Nell’anno successivo i rami laterali si inclinano a 45°, mentre il prolungamento si recide all’altezza del secondo filo, a distanza di circa un metro dal primo.
La potatura di fruttificazione accompagna e segue la potatura di formazione. In genere si deve intervenire per conservare la forma della chioma, asportando le branche troppo vigorose, in modo da regolare la produzione, che se eccessiva, provoca l’alternanza e limita il volume dei frutti.
I fiori dei kaki sono portati ai germogli che si sviluppano in primavera dalle gemme miste dei rami dell’annata precedente.  I fiori sono inseriti all’ascella delle prime 5-6 foglie basali del germoglio cresciuto in primavera.

Può capitare di dover fare anche una potatura straordinaria, di ringiovanimento, che si può praticare in alberi molto vecchi, con branche deperite, oppure in piante divenute troppo alte. Mi dicono che è raro vedere potare una donna. Sarà. Certo non è proprio un lavoro leggero, e posso garantirvi che dopo una giornata  di potatura (le ore volano!) la schiena fa un po’ male, gli avambracci sono graffiati, le dita non avvezze ai lavori manuali reclamano, ma non importa, anche quest’anno ce l’ho fatta in poco più di una settimana.

Non da sola, il mio vicino mi ha dato una mano per le parti più alte e difficili da raggiungere.
Ma quello che più conta è che quest’anno dall’altra parte del filare, a tagliare rami insieme me, c’era l’altra metà del mio Universo, il compagno perfetto di questo straordinario viaggio terreno. La vita è un’esperienza meravigliosa, e non ho dubbi: quest’anno i miei kaki saranno più dolci che mai.

Biolcalenda maggio 2014


2 comments on “La potatura dei kaki

  1. domenico on

    complimenti, ha dato una informazione corretta ,solitamente su video di potatura del kaki anche da agronomi , dicono che il kaki produce sul ramo dell’anno precedente una castroneria imperdonabile , il kaki è come la vite produce sul ramo dell’anno e quindi si giustifica una potatura energica lasciando ,poche gemme ,ovviamente in proporzione alla mole della pianta , come nella vite ,

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