inceneritore-barns

L’ennesimo attentato alla nostra salute

Impossibile non collegare tutta la disinformazione corrente al business dei rifiuti e delle cosiddette biomasse. A fine aprile il Corpo Forestale dello Stato, un ente utile e perciò in via di rottamazione da parte del nostro corpo politico notoriamente impegnato a risparmiare quattrini, ha bloccato l’ennesimo attentato alla nostra salute.

Ci ha impiegato un po’, dieci mesi, ma alla fine ha fermato un gruppo di trasportatori provenienti principalmente dalla Germania ma anche da altri paesi tra cui l’Italia. Questi signori caricavano i loro camion di rifiuti tossici (tutti i rifiuti lo sono in un modo o nell’altro), amianto in primis, per portare quella roba a destinazione, una destinazione su cui evito d’indagare. A scarico concluso, per ottimizzare gli spostamenti e contenere i costi, i personaggi di cui sopra, riempivano i cassoni di grano che, poi, consegnavano a vari mulini nostrani dove, naturalmente, lo si macinava.

Ventuno le provincie del Nord Italia interessate, cento le tonnellate di grano sequestrate, trentuno le ditte di trasporti coinvolte. Considerando i dieci mesi dall’inizio delle indagini e considerando come, con ogni probabilità, il giochetto era cominciato ben prima, c’è da chiedersi quanto veleno abbiamo ingurgitato con il pane e con gli altri alimenti a base di farina, una farina che forse non ti aspetti ma che temo non sia poi tanto rara, almeno stando ai risultati delle analisi che faccio in laboratorio.
Follie del genere sono proibite anche dalle nostre leggi abitualmente quanto mai tolleranti quando si tratta di salute, ma i controlli sono tardi e lenti come i passi sulla sabbia di petrarchesca memoria.  In più sono rarissimi. E, allora, le probabilità di farla franca sono alte.

Di questo accadimento, i mezzi di cosiddetta comunicazione si sono interessati ben poco. A ben guardare, quasi per niente. Ora siamo tutti concentrati sull’Expo, sul come sfamare il pianeta, sfamarlo con che cosa non pare sia importante, e certe notizie, quando si danno e se si danno, è educato che siano relegate in un angoletto del giornale o in un attimo di un notiziario TV della tarda nottata.
Molto alla Pirandello, non è la verità a contare: è la percezione delle cose. E per non farci intristire, oltre a mantenere vivo un business di cui è bene sapere il meno possibile, molte delle notizie che ci arrivano tra quelle setacciate preventivamente con efficienza sono edulcorate quando non totalmente distorte.

Restando a ciò che arriva sulle nostre tavole, alcune settimane fa sono stato per tre giorni nella cosiddetta Terra dei Fuochi dove ho visto qualche coltivazione e dove, inevitabilmente, ho mangiato. Da là mancavo da qualche anno, e questo per mia scelta. Dopo aver tenuto laggiù oltre una dozzina di conferenze e aver detto ciò che poi risultò aver riferito pure il camorrista Carmine Schiavone offrendo molti particolari, certo non scientifici, che io ignoravo, mi ero accorto che era tutto inutile. Da una parte si piangevano i morti, molti tra loro bambini, e, dall’altra, ogni notte si formava la fila dei camion che sversavano ogni porcheria in cambio di poche decine di Euro incassate dai proprietari dei terreni. Giusto a margine: ma quei camion tornavano a casa vuoti?
ora, però, c’è qualche sindaco che pare davvero voglia fare sul serio vestendo i panni che gli spettano, vale a dire quelli di massima autorità sanitaria del comune, e, per questo, pare voglia difendere la salute dei propri amministrati. E, allora, nella Terra dei Fuochi ci sono tornato.

Nella campagna di Acerra troneggia un inceneritore secondo per dimensione solo a quello di Brescia con le sue 750.000 tonnellate annue di rifiuti bruciati e, a causa di una legge non umana ma del Creatore, trasferiti ad aria, acqua e terreno sotto forma di micro e nanoparticelle la cui cancerogenicità è ormai indiscussa a livello scientifico. Che cosa intrida la terra è oggetto di mistero, mancando le mappature necessarie. Quanto all’acqua, poi, c’è poco da stare allegri. Quella che una volta si chiamava Campania Felix ha le falde acquifere a pelo del piano di campagna e, dunque, è assolutamente impossibile che queste non siano state avvelenate. Non da meno è la condizione dell’aria, una condizione di cui, di fatto, non si sa nulla.
Da anni le patologie che affliggono la zona sono oggetto di dibattito, ma di un dibattito fra sordi e ciechi che fa comodo a “chi conta”. Ora, molto subdolamente, magari sotto l’influenza dell’Expo che ricopre ogni cosa di zucchero, “chi conta” passa al contrattacco. L’informazione di stato, la RAI davanti a tutti, sta cercando di far passare l’idea secondo cui nella Terra dei Fuochi crescono vegetali sanissimi e altrettanto sani sono i prodotti della zootecnia. Si è arrivati perfino a dire che, se si vuole ripulire l’organismo, bisogna mangiare la verdura della zona in quantità.

Ora mi è impossibile non cadere nello sconforto e chiedermi dove davvero si voglia arrivare. Non credo di stupire nessuno se dico che i vegetali succhiano ciò che trovano nel terreno e nell’acqua, tanto che la fitodepurazione si basa proprio su quel principio. Dunque, è ovvio che, se io faccio crescere un carciofo in un terreno zuppo di acqua avvelenata, questo non potrà che contenere in quantità più o meno significativa quei veleni. Naturalmente questa evidenza non ha diritto di accesso all’informazione anche se, credo, chiunque può arrivare alla conclusione semplicemente mettendo in ordine ciò che è nozione comune.
A me che lavoro da molti anni al capezzale dell’ambiente è impossibile non collegare tutta la disinformazione corrente al business dei rifiuti e delle cosiddette biomasse. Ormai, grazie ad incentivi che escono dalle tasche di tutti, le centrali che trattano masse che di biologico possono anche non avere nulla pur conservandone l’etichetta, hanno ampiamente superato il migliaio in Italia  e hanno già cominciato a devastare i terreni agricoli con il digestato che esce come sottoprodotto spacciato per concime e ammendante. E di costruire ancora altre centrali di quel genere, peraltro perfettamente inutili visto che, come dichiara da anni l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (ente garante dello stato), di fonti d’energia ne abbiamo molte più di quante non ce ne servano, si progetta di continuare a costellare l’Italia. Per questo c’è bisogno di non avere opposizione da parte della gente e, allora, bisogna rifarsi allo statista tedesco Aldof Hitler quando, saggiamente,  esclamava: «Che pacchia governare un popolo ignorante!» E, a proposito della cosiddetta informazione, vale la pena considerare il pensiero di Joseph Göbbels, giornalista di estrazione, che di Hitler era un gerarca: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità».

Biolcalenda di giugno 2015


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

inceneritore-barns

L’ennesimo attentato alla nostra salute

Impossibile non collegare tutta la disinformazione corrente al business dei rifiuti e delle cosiddette biomasse. A fine aprile il Corpo Forestale dello Stato, un ente utile e perciò in via di rottamazione da parte del nostro corpo politico notoriamente impegnato a risparmiare quattrini, ha bloccato l’ennesimo attentato alla nostra salute. Ci ha impiegato un po’, dieci mesi, ma alla fine ha fermato un gruppo di trasportatori provenienti principalmente dalla Germania ma anche da altri paesi tra cui l’Italia.

(altro…)


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *