Il risveglio della Natura in Primavera

A Marzo con l’arrivo di questa meravigliosa stagione la Natura piano piano inizia a porgere i suoi doni, con le temperature piacevoli, i colori sgargianti e i profumi tipici. La Primavera porta con sé il potere del cambiamento, la possibilità di evolvere, di migliorare, la ricchezza di idee e stimoli a fare qualcosa di nuovo, di esprimere le potenzialità al massimo, il messaggio profondo che tutto è sempre in mutamento.

Il sole dell’Equinozio, che coincide col cambio di stagione, segue l’inizio del rinnovamento: il corpo deve liberarsi delle scorie invernali.

È il periodo dell’anno più importante per dedicarsi alla depurazione dell’organismo dando un aiuto ai nostri organi per affrontare le prime necessarie pulizie, rafforzare le nostre forze vitali, i cambiamenti dei processi organici e le nostre energie psichiche.

Dovremmo approfondire i rapporti con la scienza delle piante studiando su testi specifici quali sono gli alberi, i fiori, le erbe e le piante commestibili che caratterizzano l’ambiente e che conoscevano e usavano i nostri nonni; questi sono la fonte più preziosa della cultura alimentare di un tempo che si origina dalla consuetudine e dagli usi quotidiani.

Vale la pena di recuperare e riprendere in mano l’interrotto filo delle conoscenze che hanno guidato le generazioni precedenti senza rifiutare la scienza e la medicina moderna.

ALLA SCOPERTA DELLA NOSTRA BIO-REGIONE
“Il nostro paesaggio tradizionale” è il logo geografico riconoscibile per le sue caratteristiche di suolo, di specie vegetali e animali, di clima, oltre che per la cultura umana che da tempo immemorabile si è sviluppata in armonia con tutto questo.

Noi abbiamo la possibilità di usare le nostre mani, i nostri piedi, i nostri occhi, il nostro naso, la nostra bocca, per vedere ciò che appare, distrattamente, invisibile e sentire la vibrazione profonda, mostrarla ai nostri figli, farcela raccontare dai contadini anziani, pastori, cacciatori e forestali, gente semplice con un patrimonio di conoscenze diffuse, acquisite attraverso il contatto quotidiano con il mondo vegetale.

Iniziamo a costruire una semplice mappa del posto in cui viviamo, sulla presenza delle siepi campestri, di ruscelli e laghetti, di piante indigene che comprendono graminacee, erbe officinali, arbusti, specie arboree e qualche residuo di bosco misto.

Possiamo fare tutte le scoperte possibili, usare la tecnica, la scienza, comunicare via satellite, ma alla base della nostra sopravvivenza fisica, psichica e spirituale vi sono gli alberi, le erbe, gli animali, le acque e il suolo del luogo dove viviamo.

IL BOSCO SPONTANEO*
È uno spazio ricco di biodiversità con piante rustiche, autoctone, aromatiche e floreali. Estremamente produttivo ed efficiente in termini di riciclo delle sostanze nutritive.
Se siamo fortunati possiamo trovare dei frutti rustici ed antichi, una volta presenti nei cortili delle case coloniche. Sono rimasti in pochi a conoscere i sapori delle melette, del sorbo, delle carrube, delle giuggiole, della mora di gelso, delle mele cotogne, delle nespole, del caco, delle arance dolci, dei mandarini con semi, della melagrana dolce, del prugnolo e di tante altre varietà dai gusti inconfondibili.
I vegetali a cui siamo abituati si ottengono quasi esclusivamente in serre attrezzate o in coltivazioni asettiche “gonfiate” da concimi chimici protetti con diserbanti ed antiparassitari conservati a lungo in enormi celle frigorifere, perfino geneticamente modificati, molto poveri di sostanze nutrienti e di gustosi sapori.
Gli elementi nutritivi (vitamine e Sali minerali) di cui i frutti genuini sono ricchi, spesso li andiamo a comprare in farmacia sotto forma di integratori.
*Nota: Boschi Crasere Utia e Zacchi nel territorio comunale di Gaiarine (TV) situati nella frazione di Francenigo. Si tratta di un recupero ambientale, con fauna e flora autoctona.
Nel periodo primaverile si possono osservare piante con bulbi, varietà floristiche a livello erbaceo, macrofauna e microfauna con insetti vari.

La Pro Loco di Pasian di Prato (Udine) già dal 1999, ha incominciato a parlare di salvaguardia dei prati stabili, della riscoperta delle proprietà e della variegata moltitudine di piante spontanee che crescono nel territorio circostante. Per saperne di più potete visitare il sito www.prolocopasiandiprato.org.


IN PRIMAVERA PER UNA CONOSCENZA DIRETTA frequentiamo gli orti e i giardini botanici, i parchi spontanei e le riserve naturali, i vivai forestali (con l’obiettivo di conservare le caratteristiche genetiche autoctone), le biblioteche botaniche e di giardinaggio, ville e giardini storici; cerchiamo gli alberi monumentali “patriarcali” nel ristretto numero dei “grandi alberi” presenti nel territorio, partecipiamo alle escursioni naturalistiche e alle feste degli alberi, visitiamo le aziende agricole biologiche e biodinamiche, gli agriturismi con i laboratori aperti alle scuole, i negozi specializzati, le erboristerie e scegliamo come sostentamento l’orto frutta di stagione del territorio appena iniziata come cura per una prima azione di terapia, neutralizzando i fattori di rischio.

Quello che introduciamo nel nostro corpo diventa parte di noi, si “fa carne”, ma anche comportamento e carattere.

PER DIMOSTRARE LA NOSTRA SENSIBILITÀ andiamo con la nostra famiglia in una bella giornata alla ricerca nelle campagne circostanti di un prato spontaneo dove l’uomo non ha infierito nel coltivare la terra facendo cattivo uso di concimi e diserbanti per forzare il rendimento.
L’ambiente attorno a noi è una palestra per apprendere, un laboratorio per imparare e crescere pieno di sostanze che sono nutritive e curative allo stesso tempo andando per erbe nei prati stabili “edibili”** dove iniziano a sbocciare le margherite, dove possiamo rotolarci nell’erba, annusiamo le abbondanti fioriture di campo (tulipani, narcisi e viburnum) e dedichiamo quell’immensa distesa viva e gioiosa quel bouquet meraviglioso di madre natura alle persone che amiamo.

** Nota: sono quelli che nono hanno subito alcun intervento di aratura o dissodamento, non coltivati quindi e lasciati a vegetazione spontanea per molto tempo, da un minimo di dodici mesi fino anche a decine di anni.

Continua…


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