Il tema delle vaccinazioni obbligatorie è divenuto centrale nel dibattito pubblico e legislativo negli ultimi tempi a causa del protrarsi dell’emergenza Covid-19 e dell’impianto legislativo che vi ha fatto seguito. Probabilmente però, gran parte della popolazione non è al corrente di una lotta contro l’obbligatorietà vaccinale che va avanti da molto più tempo, e in particolare si è accentuata a seguito dell’introduzione di dieci vaccini obbligatori in età pediatrica, nel 2017, con la Legge 119/17 (cosiddetta “legge Lorenzin” dal nome dell’allora Ministro della Salute).
Corvelva è un’associazione veneta che dal 1993 si batte per la libertà in campo vaccinale e terapeutico; dal 2017 ha ampliato il proprio operato e grazie al sostegno di tantissime famiglie associate ha potuto portare avanti diversi progetti, alcuni dei quali di rilievo internazionale.
Uno di questi, forse il più impattante, è stato il progetto di analisi sui vaccini pediatrici, oggetto della legge 119/2017, che hanno portato a risultati talmente preoccupanti da portarci a denominare l’intero progetto e le sue risultanze col nome “Vaccinegate”.
Proviamo qui ora a riassumere la vicenda affinché anche chi fosse digiuno del tema possa ottenere una visione d’insieme che porti, sperabilmente, ad una riflessione su un enorme problema: l’assoluta mancanza di controlli e di garanzie di qualità di questi prodotti, con evidenti ripercussioni sulla salute pubblica.
Per motivi di sintesi ci è impossibile riportare qui in maniera esauriente tutte le problematiche emerse a seguito delle analisi condotte ma chiunque fosse interessato ad approfondire troverà un’intera sezione del nostro sito dedicata a questo: https://www.corvelva.it/speciale-corvelva/vaccinegate.html
Anzitutto, una premessa: Corvelva non si è svegliata una mattina decidendo di fare specifiche analisi sui vaccini. Il tutto nasce dai risultati della Commissione Parlamentare d’Inchiesta “Uranio Impoverito”, più specificatamente, dalla sua relazione finale pubblicata a febbraio 2018 dove si evincevano alcune problematiche legate ai vaccini (come concausa di malattia nei militari) che non potevano rimanere senza risposta. Le risultanze erano così impattanti che ci fece particolare stupore vedere che il Parlamento non aveva ottemperato ad uno dei princìpi costitutivi della commissione stessa: quello della “verifica sulle componenti dei vaccini somministrati al personale militare”.
Di fatto, una Commissione Parlamentare era stata istituita con anche il preciso scopo di verificare la composizione dei vaccini mediante analisi, ma non lo aveva fatto.
Ci siamo dunque sostituiti allo Stato commissionando analisi chimiche e biologiche su diversi lotti a diversi laboratori accreditati indipendenti (i vaccini utilizzati sui militari sono i medesimi che vengono somministrati ai civili). Sin dai primi risultati delle analisi, proprio per via della loro gravità, avevamo messo a conoscenza la Procura della Repubblica di Roma – dopo il silenzio delle istituzioni che erano state prontamente informate. L’esposto è ancora in corso e a gennaio 2023 avremo la terza udienza dinanzi al Giudice delle Indagini Preliminari.
Il risultato forse più sconvolgente e che ha fatto il giro del mondo, è stata la presenza di materiale genetico fetale (DNA) in quantità tali da renderlo il primo ingrediente di un vaccino MPRV (morbillo-parotite-rosolia-varicella, somministrato a bambini dall’anno di età).
Successivi approfondimenti hanno anche stabilito la provenienza della linea cellulare e la sua evidente ed indiscutibile, profonda modificazione, tale da renderlo potenzialmente cancerogeno.
Le analisi di sequenziamento del genoma intero del DNA fetale è stata effettuata presso un laboratorio americano… e le istituzioni hanno continuato ad ignorarci. Ma non solo: i risultati sono tanti e tutti meriterebbero approfondimenti da parte degli enti di controllo!
Qualche esempio: nello stesso vaccino MPRV la presenza del materiale genetico è stata confermata con analisi presso un service provider certificato europeo e possiamo confermare la presenza di DNA umano e di topo, virus avventizi (es. molluscum contagiosum), Retrovirus (es. virus della leucemia murina) e molti altri. Notare che il materiale genetico avventizio presente nel vaccino può essere legato all’alluminio, adiuvante del vaccino, con possibile potenziamento degli effetti tossici.
Non è finita qui, perché anche dal punto di vista delle sostanze chimiche rilevate c’è da aver paura: sono stati rilevati centinaia di segnali di composti chimici all’interno di tutti i vaccini! Di questi, il più clamoroso è stata la rilevazione di un composto della famiglia delle amfetamine, in un vaccino contro il Papilloma Virus HPV (somministrato regolarmente in età prepuberale).
Si sottolinea che ad oggi nessun provvedimento è stato intrapreso dalle agenzie regolatorie, nonostante la notifica all’AIFA dei risultati e un’altra nostra denuncia ai NAS sulla presenza del composto amfetaminico, e ciò è in grave violazione del principio di precauzione e della necessità di intervento rapido previsto dal Sistema di Allerta per la tutela della salute pubblica. L’autorizzazione di un medicinale, secondo regolamento europeo, può essere revocata anche nel caso in cui si riscontri che le informazioni presenti nella domanda di autorizzazione del medicinale non siano corrette e/o in assenza di controlli sul prodotto finito, sui componenti o sui prodotti intermedi della produzione. A cosa servono queste leggi e regolamenti se poi, dinanzi a denunce e segnalazioni, nessuno interviene?
Siamo di fronte ad un grave problema: l’omertà e l’inerzia delle istituzioni preposte dinanzi a potenziali pericoli per la salute. Non di meno, il Pubblico Ministero incaricato per il nostro esposte ne aveva richiesto l’archiviazione adducendo che “l’efficacia dei controlli… non può essere messa in discussione da risultati di analisi svolte dai privati”.
Fortunatamente il giudice ha invece ritenuto che “una risposta solo formale alla denuncia non sia sufficiente a superare le argomentazioni tecnico-scientifiche dell’esponente”. Siamo quindi ancora in ballo e possiamo sperare che un barlume di buon senso e giustizia sia rimasto in questo Paese. Lo sapremo a gennaio 2023.
Un’ultima considerazione, in questa vicenda ci siamo occupati di vaccini autorizzati e commercializzati da decenni e questi sono stati i risultati. Chissà cosa emergerebbe se gli stessi approfondimenti fossero svolti sui “nuovissimi” e sperimentali vaccini per la Covid-19, resi obbligatori per tante categorie di lavoratori, con un vero e proprio ricatto sulla possibilità stessa di sussistenza e contro il diritto costituzionale al lavoro.
Se siete interessati ad approfondire il tema, ecco i nostri canali:
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Lo Staff Corvelva
e bello ritrovare pensieri concordi. buon lavoro continuate cosi . grazie
Grazie Susi, la lotta per la verità su tutti i vaccini è fondamentale. Per questo anche noi ringraziamo CORVELVA che ci aiuta a fare chiarezza con i loro articoli.