Carissimi lettori, è oramai da tempo che insieme abbiamo affrontato la scomodissima questione della sperimentazione animale e insieme a me siete entrati in un mondo a dir poco nebuloso, quando non chiaramente corrotto e carico di enormi conflitti d’interessi. In altri termini: un vero pantano!
Oggi voglio raccontarvi una storia tutta italiana che non può di certo farci sentire orgogliosi. Una storia che tocca in parte la sperimentazione animale, ma che chiarisce in maniera inequivocabile le dinamiche che stanno dietro alla ricerca scientifica in generale.
Era luglio del 2005 quando la dott.ssa Barbara Ensoli dell’Istituto Superiore di Sanità, organizza una conferenza stampa al Campidoglio, alla presenza del sindaco Veltroni, per annunciare, udite! udite!: la scoperta del vaccino contro l’AIDS. Da li a poco il prof. Ferdinando Aiuti replica sulla stampa che assolutamente le cose non stavano così, perché per poterlo dichiarare, sarebbe stato ancora necessario per lo meno terminare le fasi della ricerca, in particolare la fase II e III della sperimentazione clinica. Viene quindi istituita una commissione d’inchiesta da parte della Commissione Nazionale AIDS del ministero della Salute ai fini di chiarire la questione, ma l’allora Ministro della Salute Storace, da cui la Commissione dipende, mette il veto e così non se ne fa nulla!
Facciamo un piccolo passo indietro per chiarire di quale vaccino stiamo parlando. Il vaccino è l’Anti TAT contro l’AIDS. La proteina TAT è una proteina che ha un ruolo essenziale di transattivatore per la replicazione virale ed è in grado di legare l’RNA. In altri termini in assenza di questa proteina il virus della immunodeficienza acquisita (HIV) genera solo piccoli trascritti e non è in grado di codificare tutte le proteine che servono per la sopravvivenza dello stesso e quindi per provocare l’infezione. Già dal 1999 il prof. Gallo (scopritore assieme a Luc Montagnier del virus dell’AIDS) iniziò una serie di esperimenti su animali da laboratorio al fine di produrre un vaccino contro questa proteina, ma dopo gli iniziali (come da protocollo!!!) entusiasmi lo stesso professore e collaboratori rinunciarono al programma di produzione di questo vaccino, ritenendo che non solo fosse inefficace, ma addirittura pericoloso. In Italia invece si continuava a sperimentare su Primati non umani (Macachi) da parte dell’ISS, nella figura della dott.ssa Barbara Ensoli, in netto conflitto con la posizione del prof. Gallo. In questa diatriba fra “Intelligenze” si inserisce una nota politica che venne riportata sulla rivista Science nel dicembre 2003: ” … Il governo americano ha finanziato il progetto dell’ISS con ben 10 milioni di dollari” e tale decisione non è derivata solo da considerazioni di tipo scientifico, ma John Cohen, autore dell’ articolo, lascia intendere che il finanziamento è “frutto del profondo apprezzamento del Presidente Bush per l’appoggio italiano alla guerra in Iraq“. Ogni commento a ciò ritengo sia inutile! Quindi dal 1999 il gruppo di ricerca della dott.ssa Ensoli inizia anche la fase di sperimentazione su volontari, cioè la fase I, in collaborazione con altri istituti di ricerca. Si reclutano quindi 38 soggetti sani, per testare un Vaccino Preventivo e in contemporanea parte anche un altro protocollo su 50 soggetti malati di AIDS, per testare un Vaccino Terapeutico. Al di là del fatto che da una ispezione dell’ AIFA vengono scoperte deviazioni critiche al protocollo di ricerca (numero di pazienti effettivamente arruolati inferiore, quantità di vaccino somministrato diversa, problemi sulla documentazione all’autorizzazione della produzione del vaccino) si scopre che nel corso della sperimentazione clinica il vaccino nel frattempo era scaduto, ma veniva rietichettato dallo stesso sponsor (ISS) e riutilizzato! Qui siamo di fronte non solo alla deviazione dal protocollo originale dello studio, ma siamo di fronte ad una vera e propria frode! Nel 2007 l’ISS decide di finanziare la fase II della sperimentazione clinica con 8 milioni di euro e una sperimentazione in Africa (!) per comprensivi 32 milioni, quest’ultima finanziata attraverso la Cooperazione (!). Nel frattempo il prof. Gallo continua a dichiarare una netta contrarietà alla continuazione della sperimentazione del vaccino dell’ISS dichiarando che “il vaccino TAT ha prospettive oscure e da tempo ha invitato alla cautela nell’usare la forma attuale di TAT in quanto potrebbe attualmente sopprimere la risposta immunitaria”. Altre autorevoli voci del mondo della ricerca sull’AIDS mettono in guardia sulla inefficacia del vaccino TAT, ma soprattutto sulla pericolosità. Nonostante ciò arriviamo alla conferenza stampa trionfalistica (come da protocollo!) del 2005, sulla scoperta tutta italiana di un vaccino contro l’AIDS. Così un vaccino totalmente inefficace e addirittura pericoloso sortisce un altro successo: lo stanziamento da parte del Governo Italiano di ben 63 milioni di euro, circa il 25% dei fondi destinati alla ricerca sull’AIDS, da destinare al progetto dell’ISS. Come se non bastasse si decide che una parte dei fondi vada destinata alla costruzione di uno stabilimento per la produzione del vaccino TAT!!! Siamo alla follia. Si destinano fondi per la costruzione di uno stabilimento di produzione di un vaccino, non solo di dubbia efficacia, ma di certa pericolosità, prima ancora di avere i risultati che il vaccino funzioni e che abbia almeno superato la fase II e III della sperimentazione! Ciliegina sulla torta si fa partire la sperimentazione in Africa sotto la voce “Cooperazione allo Sviluppo”, per un vaccino inefficace e pericoloso!? Tanto si sa che a certe latitudini NON SI PROTESTA MAI!!!
Nonostante tutte queste critiche la ricerca, anche se a rilento, va avanti e si prosegue con le fasi II in parte in Italia (vaccino terapeutico ) e in parte in Africa (vaccino preventivo e terapeutico). Altra chicca: il finanziamento privato di Novartis, Glaxo, Menarini, in un primo tempo coinvolte, viene completamente a mancare. Come mai? Non è dato sapere!
Passiamo alla concessione della licenza del vaccino, la quale viene ceduta ad una società di nome Vaxxit Srl, di cui la dott.ssa Ensoli detiene il 70% delle quote. Le altre persone chi sono? Un ex consulente per i brevetti dello stesso ISS, un altro è il dott. Fabrizio Ensoli, fratello della dott.ssa Ensoli, ed infine il dr Aurelio Cafaro ex marito della Ensoli. In altre parole? IL CERCHIO PERFETTO!
In tutto questo vortice di correttezza, abnegazione, amore per la ricerca, onestà intellettuale, volontà di fare il bene dell’umanità ecc. … pensate voi che il rispetto per la tutela degli animali coinvolti nella ricerca preclinica sia di interesse di alcuno? Vi do un’ultima informazione. Si tratta della coraggiosa denuncia di un ricercatore dell’ISS che alla fine della fiera è stato costretto a licenziarsi: il dott. Antonio Scardino, il quale alla giornalista Laura Margottini per la rivista Modus Vivendi così dichiara: “Oltre ad impedirmi di discutere i dati, per me pessimi, sui quali avrei dovuto basarmi per fare le mie ricerche, mi è stato chiesto di scrivere articoli scientifici dove avrei dovuto interpretare risultati inesistenti in modo positivo. Ero incastrato in una lobby familiare di cemento. Io sono testimone diretto delle scarsissime proprietà immunogeniche della proteina TAT nei modelli in vivo, del maltrattamento subito dagli animali, del mobbing su me stesso e su altri ricercatori ed anche del totale disinteresse nei confronti degli studenti coinvolti nello studio!“.
Tutto quanto qui riportato è documentato punto per punto, dalla denuncia del prof. Ferdinando Aiuti in una memoria scritta per la Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica Italiana: audizione del 2 luglio 2014. Per questa coraggiosa denuncia il prof. Aiuti ha ricevuto una querela per diffamazione nel 2007 a mezzo stampa con richiesta di risarcimento economico. La sentenza con piena assoluzione del prof. Aiuti è del 14 aprile 2012.
Questa sconvolgente storia, resa necessariamente breve, per motivi ovvi, non rappresenta una storia “straordinaria”. Purtroppo tutto questo è ordinaria realtà di uno squallido quotidiano che coinvolge il mondo della ricerca, il mondo politico, il mondo dell’accademia! Senza volere per questo fare “di tutta l’erba un fascio“, di fronte ad un mondo di corruzione e di conflitti d’interesse ci saranno sempre uomini impavidi come il prof. Aiuti o come il dott. Scardino, che con coraggio tirano fuori la melma dal pantano. Il problema è che per tirare fuori la melma bisogna entrare nel pantano! Con l’indifferenza o continuando a fare spallucce pensando comodamente: “non mi riguarda”, si fa solo il Male!
Concordo appieno ” Il problema è che per tirare fuori la melma bisogna entrare nel pantano! Con l’indifferenza o continuando a fare spallucce pensando comodamente: “non mi riguarda”, si fa solo il Male! ” Einstein insegnava: “Il mondo è pericoloso non a causa di chi fa del male, ma a causa di chi guarda e lascia fare”…..
“no al silenzio e all’indifferenza…”