E di quello che vi sta “”dietro””. Quello che all’Essere dei sensi appare come materia, ma in realtà è Relazione.
“Mi rivolgo alle cose
con i miei sensi a loro mi rivolgo
Essere dei sensi, tu mi inganni!
Ciò che fugge l’esistenza come nulla
per te è Essere ed Essenza.
Ciò che deve sembrarti un nulla
si manifesta alla mia interioritĂ !”
(Rudolf Steiner, da “”Lezioni esoteriche””)
Equilibrio
Questo è quello che cerchiamo, sempre.
Inconsciamente, inconsapevolmente.
State leggendo questo articolo seduti su una sedia, in piedi mentre guardate un cellulare?
Ebbene, pensateci un po’: inconsciamente, senza rendervene conto, state sperimentandovi in equilibrio!
Su due piedi e due gambe, se non siete seduti.
Grazie al vestibolo, l’organo presente nel nostro orecchio interno, che ci offre la percezione interiore, inconsapevole, delle variazioni di appoggio del peso.
Se siete seduti, grazie a invece a una sedia o una panca, che non è costruita a caso: con tre o quattro gambe, o un corpo centrale in cui cada il baricentro, è costruita perché qualcuno ci si possa sedere senza rovinare a terra.
Perché possa stare in equilibrio.
Noi vediamo, percepiamo, materia.
Vediamo cose, ma non vediamo noi che le stiamo vedendo.
L’occhio fisico (ma anche gli altri organi sensibili) sono stati costruiti per percepire il mondo intorno a noi.
Ma in realtĂ anche noi siamo mondo, come quello che percepiamo intorno.
E questo ci deve far pensare.
Pensare, almeno, che la “parte di mondo” che ci costituisce deve avere in sĂ© qualcosa di diverso dal mondo al di fuori di noi, di quel che riteniamo di percepire come “noi stessi”, se questo aggregato di molecole che percepisce altre molecole prova rispetto a quelle e alla immagine che se ne crea dei sentimenti, delle impressioni, dei pensieri… e resta in equilibrio!
Mi direte: ma l’uomo è in grado di costruire anche delle macchine, capaci di stare in equilibrio!!
Va bene, dico io. Avete ragione.
Ma chi ha pensato queste macchine?
Dove troviamo il pensiero che con una precisa intenzione, collegando percezioni della materia a concetti, ha costruito questi automi?
Se lo cercate tra la ferraglia della materia, nei gangli di connessione, nelle schede digitali di controllo, nei microchip, non lo troverete. Non è lì.
PerchĂ© cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è Risorto”” (Luca, 24,5)
Come l’equilibrio. Non cercatelo nella materia, non è lì. Cercatelo nella Vita, cercatelo in quel che non si vede. Fate “”risorgere”” la vostra percezione.
La materia è lo strumento, certo. La materia è FONDAMENTALE. Non avremmo manifestazione dell’Essere, senza materia.
Ma quando vediamo qualcosa di materiale, di fisico, portiamo in evidenza quello che vi sta “dietro”, il mondo del Pensiero da cui si è generata.
E’ lì che possiamo trovare la dinamica interiore delle cose, non nella materia, che è la sua manifestazione.
Anche il senso dell’Equilibrio, che non possiamo “vedere” ma eppure c’è, sta lì.
Quando vediamo nel nostro piatto carboidrati, proteine, lipidi e micronutrienti. Quando cerchiamo in noi gli stessi carboidrati, proteine, lipidi e micronutrienti, nella loro dimensione funzionale rispetto al nostro metabolismo. Quando cogliamo intuitivamente che questi carboidrati, proteine, lipidi e micronutrienti si attivano in noi secondo un principio di equilibrio, consentendo alla nostra interioritĂ di manifestarsi, facendo sì che questi carboidrati, proteine, lipidi e micronutrienti vengano intessuti di pensieri, gioie, dolori, sentimenti,… allora pensiamo al fatto verificabile in noi che la nostra vera essenza è nella Relazione, nella ricerca di un equilibrio, di una Vita che si manifesta e che scorre.
Ovviamente, anche in cucina!!
Tra gli ingredienti, equilibrio, perché un piatto sia vero e sentito!
Tra gli ingredienti, Anima!!
Non possiamo fare per la nostra cucina il conticino della spesa e ingurgitare
tot grammi di sale
tot grammi di proteina animale o vegetale
tot grammi di fibre
etc. etc.
e mangiare come degli automi, come se ci cibassimo di corrente elettrica (energia indifferenziata).
Non ha senso, lo si capisce in modo evidente.
La vera essenza della Cucina è la Relazione
(tra gli ingredienti, tra le persone, con noi stessi).
Grazie del Gusto da Marco Boscarato”
Le ricette