La Carta Imperatore - Biolcalenda di gennaio/febbraio 2024

La Carta Imperatore

Ho chiesto a Marco di associare ai funghi l’Imperatore perché la quarta carta degli Arcani Maggiori è tra le tante valenze associata al Padre. E il mio babbo Beppino era un accanito cercatore di funghi: porcini, rossole e ovoli. Non si avventurava con altri funghi. Conosceva bene quelli, aveva le sue fungaie e si è portato il segreto di dove si trovano con sè nel suo ultimo viaggio. Dove sicuramente sta cercando funghi!

Ma chi è l’Imperatore per i Tarocchi? Potrebbe essere appunto il padre, la stabilità, il territorio, il confine. Ma anche il Padre elettivo, come un Maestro.

O sé stessi, nella forma di Padre archetipico: io che divento guida e protettrice di me stessa.
Nei Tarocchi di Marsiglia, l’Imperatore ha la barba e capelli bianchi, è un uomo di età matura, indubbiamente saggio e di pure intenzioni.

L’Imperatore regna sulla materia e sul mondo esterno, come simboleggiato dal globo che orna lo scettro nella mano destra. L’Imperatore soprattutto è il re dei re. In che senso? Un re governa un territorio dato, una nazione o un regno, l’imperatore esercita il potere su un territorio vasto, che comprende molte nazioni e regni, amministrati da diversi re.

Pensiamo all’Imperatore Carlo V che nel ‘500 era a capo di un “regno su cui non tramontava mai il sole”, che si estendeva dalle Filippine al Messico e dai Paesi Bassi allo Stretto di Magellano.
“Re” deriva dal latino 𝑟𝑒𝑥 , dal tema di 𝓇𝑒𝑔ĕ𝓇𝑒 (=dirigere). Su questa affermazione mi è apparsa chiara la carta del mazzo realizzato da Alessandra Spagnoli, dove l’Imperatore è visto come un regista. Ho pensato che il re dei re è alla regìa del suo regno. E soprattutto della sua vita.

Diceva Seneca: “i𝑚𝑝𝑒𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑖𝑏𝑖 𝑚𝑎𝑥𝑖𝑚𝑢𝑚 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑟𝑖𝑢𝑚 𝑒𝑠𝑡, ovvero, “Comandare a sé stessi è l’impero più grande”.
Il lavoro dell’Imperatore nel dare una struttura al suo regno deve essere costante, specialmente nel controllare i confini che ha posto ben chiari.

Quindi in primis è compito dell’Imperatore lavorare sui suoi quattro centri:
Intellettuale, scegliendo libri esempio che parlino di strategia, come L’Arte della Guerra, antico trattato di strategia militare attribuito, a seguito di una tradizione orale lunga almeno due secoli, al generale Sunzi, vissuto in Cina fra il VI e il V secolo a.C..
Emozionale, coltivando l’amore per la sua Imperatrice. Perché comunque l’Imperatore senza la creatività dell’Imperatrice, l’Arcano III, non esisterebbe. In fin dei conti è lei che assicura la continuità del regno partorendo eredi.
Creativo-Sessuale, l’Imperatore deve essere anche un creativo giardiniere, mantenendo sempre puliti i suoi spazi, prendendosi cura dei suoi confini, affinché il suo regno fiorisca come un giardino a primavera.
Fisico, lavorare proprio sul suo corpo fisico affinché rimanga forte e in salute per poter regnare il più a lungo possibile.

Se questo lavoro non è costante si può rischiare che il confine sia infranto: subire situazioni di controllo da parte di altri, essere invasi da oppressori che si impongono con autorità. Allora si manifesta un Imperatore debole, senza strategia.

Mi ha sempre colpito il fatto che mio padre andasse a cercare i funghi alle 4 di mattina, camminando per chilometri nel bosco, vestito da cacciatore, forse per non essere visto dai funghi stessi quando, mezzi addormentati, si lasciavano cogliere da lui.
Era uno stratega, mio padre: un Imperatore perfetto.

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