Questo mese abbiamo associato il carciofo alla carta della Forza, l’Arcano numero XI, perché esattamente, come il leone a cui vengono trattenute le fauci, il carciofo sembra aggressivo ma non lo è. Bisogna saperlo prendere per il giusto verso.
Potremmo dire che partendo dal presupposto che con il X, La Ruota della Fortuna, vediamo la conclusione di un ciclo e la fine del lavoro nelle energie più legate alla materia, al corpo, alla quotidianità , la Forza vede l’inizio di un cammino nel mondo più sottile e simbolico.
E lo fa con il Leone.
Leone simbolo in questa carta, tra le tante valenze, di energia possente controllata però dallo Spirito. Auspicabilmente con la sua energia vitale, pensiamo al suo ruggito, ci porta in uno spazio in cui l’essere spirituali richiede Forza.
E anche coraggio.
La Donna della carta ha coraggio nel rapportarsi con il Leone.
Ci vuole coraggio per diventare Alleati. La parola coraggio deriva dal latino “cor habeoâ€, che vuol dire avere cuore, agire con il cuore. Il coraggio allora diventa quella forza sottile e segreta che arriva quando ci mettiamo il cuore perché a quell’obiettivo ci teniamo davvero e non ci sono più paure. Neanche nell’abbracciare il Leone, cuore a cuore.
Perché per domarlo ha bisogno di sussurri: la carta della Forza ci insegna che talvolta le parole d’amore possono permetterci di cavalcare un Leone. E sopratutto bisogna essere forti per ricevere forza.
Come?
Per esempio:
– Meditiamo tutti i giorni?
– Attraversiamo totalmente il dolore per vedere dove ti porta, invece di rifuggirlo con dipendenze?
– Viviamo gli ostacoli con spirito di adattamento creativo?
– Ci rispettiamo?
– Abbiamo il coraggio di perseguire i nostri sogni?
– Riconosciamo e ringraziamo per ciò che abbiamo ?
Avere forza richiede disciplina, coltivandola con amore verso l’universo e verso se stessi.
Come dice il Dalai Lama: “La forza interiore è la protezione più potente che hai. Non aver paura di assumerti la responsabilità della tua felicità â€.
E così se “discipliniamo†il carciofo, esso sarà capaci di donarci e donarsi con cuore e generosità .
Eccoci quindi, pronti a domare il carciofo!
Che, come un drago verde, si manifesta a noi amaro e irsuto, pungente, aggressivo. Fa quasi paura, il carciofo! Eppure, il suo cuore è d’oro. È un frutto dolce, morbido, accogliente. Addirittura, ci rende più dolce il bere, se lo accompagniamo con acqua, birra, o con un bicchiere di vino bianco. È talmente dolce e soave, una volta cotto, che non sopporta il vino rosso, color del sangue, restituendoci un gusto ferroso e astringente.
Il carciofo viene abbinato da Francesca alla Forza. Ma la forza è appunto quella interiore, quella che la forza fisica del leone permette all’uomo di rivelare.
La forza del cuore che doma gli spigoli e l’amaro della vita, cucinandola lentamente con la potenza dell’Amore. Allora il cuore si fa dolce e rende dolce tutto quel che gli si accompagna, esattamente come il carciofo. È la forza della meditazione, secondo il Maestro Taisen Deshimaru “l’arte marziale più difficile e più potenteâ€.
Fermi, immobili, senza esercitare, solo evocandola interiormente per costruirla nell’anima.
Quindi, cuciniamo e mangiamo carciofi, che fanno il cuore buono e forte. Magari, con questa ricetta:
Le ricette
Chiudiamo con una poesia sul carciofo, che è una dolce forza e fatica:
CARCIOFO
Del tuo cuore verde dolcezza pretende
lavoro e fatica.
Quel sangue di giada che sale
dal gambo di sale allo zolfo del sole
è un ringhio di verde:
hai la cresta d’attacco di un drago,
hai il sapore suo amaro di lotta
hai il suo azzardo, di sguardo ferito…
Le tue scaglie feroci son però solo un trucco, articiocco!
Tu, tradotto in lavoro e fatica,
della tua tracotanza supposta sfogliato,
tu nel fuoco, dolcemente, ti arrendi!
E anche noi cederemo
al tuo vivere, dolce.