L’innamorato - Biolcalenda di maggio/giugno 2025

L’innamorato

Nella carta dell’Innamorato per la prima volta tutti i personaggi sono alla stessa altezza.
Nessuno prevarica l’altro. Mi piace pensare che così gli ingredienti della ricetta di Marco abbiano la stessa valenza. L’arcano Sei rappresenta tra le tante valenze l’umanità intera. Dove ognuno ha il suo ruolo. Ognuno può dire la sua e l’altro l’ascolta. Ognuno si può esprimere liberamente.

In questa carta, tra le altre valenze, viene fatta una scelta. E se la scelta è no, se la scelta implica un rifiuto, chi viene rifiutato inizierà un profondo lavoro di coscienza. Cercando di capire cosa lo ferisce del rifiuto. Perché la ferita è già dentro di te. E l’altro rifiutandoti l’ha risvegliata…
Mi piace riprendere un breve racconto di Yogananda, mistico indiano vissuto nella prima metà del ‘900 (famosa la sua biografia “Autobiografia di uno Yoghi”):

“Chi sono io?” chiese un giovane ad un maestro di spiritualità.
“Te lo spiego con una piccola storia” rispose il saggio.
Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto si videro sulla linea dell’orizzonte due persone che si abbracciavano.
“Sono un papà e una mamma”, pensò una bambina innocente.
“Sono due amanti”, pensò un uomo dal cuore torbido.
“Sono due amici che s’incontrano dopo molti anni”, pensò un uomo solo.
“Sono due mercanti che hanno concluso un buon affare”, pensò un uomo avido di denaro.
“È un padre che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra”, pensò una donna dall’anima tenera.
“È una figlia che abbraccia il padre di ritorno da un viaggio”, pensò un uomo addolorato per la morte di una figlia.
“Sono due innamorati”, pensò una ragazza che sognava l’amore.
“Sono due uomini che lottano all’ultimo sangue”, pensò un assassino.
“Chissà perché si abbracciano”, pensò un uomo dal cuore arido.
“Che bello vedere due persone che si abbracciano”, pensò un uomo di Dio.
“Ogni pensiero”, concluse il maestro, “rivela a te stesso quello che sei”.

L’Innamorato ci ricorda che siamo capaci di libero arbitrio. Difatti questa carta è anche detta “Le due vie” perché sembra esserci un uomo che sceglie tra due donne. Si riallaccia al mito di Ercole che deve scegliere tra due figure femminili che incarnano il Vizio e la Virtù; ciascuna lo invita a seguirla. Ercole sceglie la Virtù. Questa favola morale fu ideata dal sofista greco Prodico, amico di Socrate e Platone, ed è narrata da Senofonte (Detti memorabili di Socrate, 2.1,22 ss.) e da altri. Non sembra che venisse illustrata nell’antichità, ma fu assai diffusa nell’arte rinascimentale e barocca.
La Virtù è solitamente vestita, mentre il Vizio è rappresentato da una donna nuda, o quantomeno a seno scoperto, un simbolismo opposto a quello solito della nudità. L’iconografia dell’Innamorato ci ricorda che ogni essere è capace di decidere con volontà per se stesso, senza essere influenzato da forze esterne. E così abbiamo la possibilità di scegliere di frequente i nostri pensieri: possono dirci molte più cose su ognuno di noi di qualsiasi maestro. Scegliere poi pensieri di Bellezza, che è ciò a cui ci invita l’Innamorato, a stare in ciò che ci piace fare e soprattutto cosa è “bello” per noi. Là dove la Bellezza è riconducibile a tutto ciò che è Amore. Diceva Sant’Agostino:
“Come l’amore cresce dentro di te, così cresce la bellezza. Perchè l’amore è la bellezza dell’anima”.
Quando l’Innamorato sceglie, sceglie nell’Amore. Non ci sono alternative. Quella è la Decisione.

“Devo avere delle ciliegie, perché presto un figlio avrò” (dal testo della canzone “Il ciliegio”, di Angelo Branduardi, ripresa da una canzone popolare inglese, la Cherry Tree Carol, che a suo volta è una rilettura di un passo dai vangeli apocrifi).
Il tema di questo mese è: “gli innamorati”. Gli innamorati che producono metaforicamente frutti e figli, da condividere al mondo. L’idea di usare la ciliegia come ingrediente e di integrarla in una ricetta che è consueta per noi a Casa la Buona Stella mi deriva da una conversazione con Alessia, la mia “innamorata”: e questo è già un frutto dolce, un figlio del nostro conversare, un ingrediente in attesa di un suo posto nel mondo che, con questo scritto, cercherò di portare a compimento in una “vivanda”, un piatto da condividere.
La ricetta sarà un semifreddo alle ciliegie con crumble salato di mandorle e salsa al cioccolato fondente.

Questo è uno spazio di cucina relazionale e allora non possiamo non pensare alla suggestione che gli ingredienti ci offrono per l’anima. Non solo carboidrati, lipidi e proteine per la nutrizione del corpo, ma anche profumi, colori e consistenze, per coltivare il mondo del sentimento. Ma cerchiamo anche di cogliere lo “spirito” degli ingredienti, la loro essenza ancora più intima e profonda, quella che crea la manifestazione, prima ancora di qualsiasi fisicità che si possa cogliere attraverso i sensi. Il sale è saggezza, pensiero, lucidità (il “sale in zucca!”, nel genio del linguaggio). Lo zucchero è calore, fuoco, passione. Tutto si combina e si armonizza sempre, nel gioco e nella danza del mondo.
La danza, l’intreccio, lo scambio, è un’espressione dell’essere “innamorati”, del viversi insieme.
In questa ricetta abbiamo il fuoco dello zucchero, che brucia. “Chi ama brucia”, declamava una pubblicità di tanto tempo fa, in cui gente correva e mangiava biscotti.
Abbiamo il rosso della passione, la ciliegia, che deve essere colta dall’innamorato per la sua innamorata, nel brano di Branduardi. Abbiamo la dolcezza avvolgente della panna, da montare e rendere nuvola, abbiamo l’uovo, che è nascita e crescita e che, come la panna, si gonfia d’aria con lo scuotimento e si compatta, incorpora in sé il mondo esterno e lo rende interno, se ne “innamora”. Abbiamo quel pizzico di sale e di saggezza che serve sempre e, in tanta morbidezza fasciante, abbiamo la durezza del crumble e il freddo, che ferma, concretizza, rende stabile e trasmissibile quello che tanto amore coinvolgente e appassionante ha creato. Infine, abbiamo quel filo di calore, ancora una volta bruciante e zuccherino, del cioccolato fondente, che completa e armonizza: portando ad unione e compimento tutte queste consistenze e pratiche di cucina differenti, per ottenere le quali useremo il fuoco dei fornelli, il forno, la frusta o la macchina per montare, il coltello e tagliere, il congelamento. Tutto, insomma. Come quando si è innamorati: ci si sente parte del tutto, nulla è escluso.
Questo è un dolce di cui non potete che innamorarvi, il figlio del vostro innamoramento, la ciliegia del vostro albero.

Le ricette

semifreddo alle ciliegie con crumble salato di mandorle e salsa al cioccolato fondente - Biolcalenda maggio/giugno 2025

semifreddo alle ciliegie con crumble salato di mandorle e salsa al cioccolato fondente
Biolcalenda di maggio/giugno 2025


 

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