Una delle cose in cui l'uomo moderno, giustamente, andava orgoglioso era l'intelligenza. La capacità di capire ogni cosa dell'universo, dalla più piccola, oltre l'atomo, alla più grande, le galassie e oltre.
La certezza non solo di capire, ma di risolvere ogni cosa, l'ha portato a giudicare la realtà in base al proprio tornaconto. L'intelligenza, sembra, non serve più per capire, ma per utilizzare, sfruttare tutto ciò che è possibile per ottenere vantaggi, non economici, ma finanziari, cioè potenziali.
Uscendo dalla realtà ed entrando in una dimensione "fantasmatica", potremmo dire che l'uomo uscito dalla intelligenza è "via di testa". Se questo può sembrare, molto teorico, perfino ideologico, dobbiamo osservare con molta pedanteria la realtà solida e materiale dei nostri cervelli, lo strumento di ogni nostra elaborazione intelligente.
Ogni giorno è non solo più danneggiato da una massa enorme di informazioni inutili, bombardato per ore e ore da fotoni sparati dai nostri schermi televisivi, ma inquinato da una quantità, mai vista prima, di sostanze chimiche di sintesi che vengono immesse nei cibi, nei tessuti, nelle pareti domestiche, nell'ambiente. Gran parte di tali sostanze sono sconosciute nei loro effetti sull'uomo e sull'ambiente, solo alcune sono state, finora, individuate e sono quelle che hanno provocate veri e propri massacri. Centinaia di sostanze in commercio hanno effetti neurotossici negli adulti. Ma solo in pochissimi casi se ne sono studiati gli effetti sull'embrione. Quell'embrione umano che vorremmo proteggere o sfruttare o eliminare se non promette successo.
Ad esempio il Metil-Mercurio: la sua pericolosità fu scoperta nel 1960 in Giappone, quando una epidemia di cecità, ritardo mentale e spasticismo colpì i figli di persone che mangiavano pesce pescato vicino a una fabbrica di plastiche. Negli adulti non si notava nessun sintomo particolare. Diversi studi hanno osservato una correlazione diretta fra la quantità di pesce mangiato dalle donne in gravidanza e il quoziente intellettivo dei loro figli. L'inquinamento da mercurio è tuttora un problema globale, molto serio anche nel Mar Mediterraneo.
Poi c'è l'Arsenico che contamina spesso l'acqua. Il PCB (policloribisfenil) sostanza largamente impiegata negli isolanti elettrici. Se ne scoprirono subito gli effetti neurotossici sugli operai delle fabbriche. Eppure, i possibili rischi, per le donne gravide, furono a lungo ignorati. Il Piombo, la cui capacità di portare alla pazzia era già nota agli antichi romani, ma recenti studi suggeriscono che anche in bassissime concentrazioni può danneggiare il feto. Solventi e Pesticidi si dimostrano altrettanto pericolosi, ma ignorati.