L’Istria è sempre stata una terra, anche dopo la scomparsa della Jugoslavia, in cui hanno convissuto diverse popolazioni (sloveni, italiani, croati, ecc.), si sono parlate diverse lingue, ma la cucina era ed è molto simile a quella di due nostre regioni: il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto.
Si tratta di una cucina che si potrebbe definire regionale (rispetto alla Croazia), che certamente ha subito influenze austroungariche e slave (soprattutto nei dolci), ma potrebbe essere scambiata per quella di una regione italiana. Questo soprattutto in primavera, quando l’uso delle erbe selvatiche (asparagi e cicorie selvatici, carletti, bruscandoli, erba cipollina, ecc.) riempiono le insalatiere o finiscono in gustose frittate o risotti.
La raccolta degli asparagi selvatici, rappresenta una vera tradizione e anche ormai un vero e proprio itinerario gastronomico e una attività anche da reddito. Non dimentichiamo anche alcuni ortaggi primaverili, di cui l’Istria vanta varietà locali di qualità , come i carciofi violetti simili al “violetto di Sant’Erasmo”, gli asparagi verdi coltivati e le fave. Soprattutto dopo il termine delle guerre, negli anni ’90 e la ritrovata autonomia politico/culturale, in Istria, l’attività turistica, col recupero di vecchi casali, terrazzamenti, antichi mulini e frantoi, la valorizzazione dei prodotti agricoli locali, il recupero paesistico di intere aree abbandonate, hanno riportato molti giovani al lavoro agricolo.
La valorizzazione dei vini, famosi fin dall’antichità , soprattutto il terrano, la malvasia e il moscato, dell’ottimo olio extravergine di oliva da varietà locali di olive, la produzione di squisiti formaggi e la scoperta del valore qualitativo del tartufo istriano, usato fresco, ma anche conservato, rappresentano oggi l’eccellenza gastronomica istriana e una buona fonte di reddito.*
Ricette
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Insalata di primavera | ![]() |
Fusi agli asparagi | |
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Carciofi ripieni | ![]() |
Potizza ai semi di papavero (per 8/10 persone) | |
*Nel numero di Biolcalenda di maggio 2013 “I Balcani: un ponte fra occidente e oriente europeo”, si possono trovare ricette del resto dei paesi della ex Jugoslavia.