La vellutata del Mago

Un mazzo di asparagi, un ciuffo di erbette alimurgiche a piacere (piantaggine? tarassaco? silene? fate voi), due spicchi d’aglio e altro che vi risuoni in armonia: finocchi? Sedano?, farina di riso, olio extravergine, la carta dei tarocchi del “Mago”

“Il Mago è la forza creativa che inventa: ha a disposizione i suoi strumenti da illusionista sul tavolo. Il tavolo ha tre gambe. Chissà dove è la quarta. Forse questo tavolo è infinito. Così come infinite sono le risorse del Mago. Deve solo decidere da che parte cominciare.” (F. Moksha).

Preparazione: prendete per prima la carta del Mago, disponetevela sulla tavola e lasciatevi ispirare. Prendete un bel mazzo di asparagi. Lavateli, pelateli con un pelapatate, bolliteli in acqua salata, e mangiateveli. Prendete poi le bucce degli asparagi, che non avrete gettato come spesso accade. Lavatele bene nuovamente e tritatele grossolanamente. Mettetele a bollire con del buon brodo vegetale (circa 4 volte il volume delle bucce) e gli spicchi d’aglio, senza sbucciarli. Dopo aver fatto bollire dieci minuti, passate il tutto al setaccio. Rimettete sul fuoco aggiungendo le erbette tritate e un pestino di riso e olio evo (“pestino magico”) che aggiungerete al brodo sul fuoco per trovare la densità desiderata, mescolando con una frusta. Spegnete il fuoco, aggiustate di gusto a piacere e servite con crostini. Invitate a cena anche il Mago, che non si dispiaccia.


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