Il tofu si ottiene dalla cagliata della spremitura delle fave di soia e dalla successiva pressatura in forme. La fabbricazione del tofu dalla soia è simile a quella del formaggio dal latte. E’ un prodotto altamente idratato, gelatinoso. Si prepara scaldando il latte di soya e facendolo cagliare con “Nigari”, un caglio minerale, estratto dal sale marino. Ha un aspetto simile a quello del formaggio.
Il tofu ha generalmente un alto contenuto proteico, un moderato contenuto di carboidrati e di grassi polinsaturi.
E’ un alimento diffuso in quasi tutto l’estremo oriente ma ha origini cinesi: era conosciuto, prodotto e consumato in Cina già nel secondo secolo d.C. Si conoscono degli scritti risalenti alla Dinastia Song e alla Dinastia Yuan, nei quali vengono illustrate delle tecniche di produzione del tofu molto simili a quelle odierne. Verso la fine del VII secolo queste tecniche vengono introdotte in Giappone e in altre parti dell’Est Asiatico. Tale diffusione ha coinciso con quella del Buddhismo, che riteneva importante il tofu come apporto di proteine nella dieta vegetariana. Dopo il XX secolo, con l’aumentare degli scambi culturali e di un progressivo interesse verso la dieta vegetariana, il tofu è diventato un prodotto facilmente reperibile anche in Occidente
E’ da segnalare che il tofu per poter essere gustato al meglio va sempre cucinato e arricchito: il suo sapore in sé non è particolarmente determinante, ma è abbastanza neutro, con una leggera nota erbacea. In ogni caso la cosa più semplice che si può fare è tagliarlo a cubetti e passarlo in padella con un po’ di olio e spezie (perfette curry, curcuma, oppure salvia e rosmarino) e farlo dorare per bene. Questi cubetti potranno essere gustati da soli oppure messi in una ricca insalata.
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