L’asparago appartiene alla famiglia delle liliacee, cioè quella dei gigli e dei mughetti. La storia degli asparagi nasce nel 2000 a. C. in Mesopotamia dove crescevano spontanei. L’asparago, come già detto, originario dell’Asia occidentale, cresceva come pianta spontanea ed era già noto al tempo degli Egizi.
Marco Porzio Catone (234 – 149 a. C.) ne parla nella sua opera “ De agricoltura”, descrive le tecniche di coltivazione e di impianto. Anche Plinio e Giulio Cesare li citano ma probabilmente si riferivano agli asparagi selvatici che, favoriti dal clima piuttosto mite del territorio verdeggiavano nelle campagne di allora. Quando i Romani conquistarono la Spagna diffusero anche la coltivazione dell’asparago, che vi trovò un habitat eccellente, tanto che ancora oggi la penisola Iberica è una delle zone piĂą produttive a livello mondiale.
Durate il Medioevo furono quasi del tutto trascurati, alla fine del 1400 l’asparago si diffonde in Germania, Olanda e Polonia e nel 1700 dall’Olanda passa in Francia. Durante il regno di Luigi XIV la sua produzione appare nelle zone intorno a Parigi dove trova la sua massima diffusione e ne vengono selezionate pregiate qualità tra cui la “Precoce d’ argenteuil”, introdotta poi dall’esercito napoleonico: prima in Piemonte e in seguito in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana. Fu dopo la prima guerra mondiale che gradualmente ci fu un’evoluzione significativa sia della qualità che della quantità .
Di questo ortaggio si mangiano i “turioni”, vale a dire i germogli dal sapore delicato che nascono dai rizomi sotterranei i quali servono anche per la riproduzione. L’asparago ha potere diuretico in quanto contiene un aminoacido chiamato asparagina che causa il caratteristico odore dell’urina.
In cucina sono usati in molteplici ricette che variano da regione a regione.
Le ricette