La fotografia che vedete è stata fatta un venerdì sera al supermercato. La ragazza in coda alla cassa davanti a me, che per comodità chiameremo PIA, che per tutto il tempo non ha fatto altro che parlare con un’amica al telefono, aveva acquistato le cose che vedete …
Dunque abbiamo due vaschette di gelato industriale da 500g ciascuna, 6 porzioni di pasticceria (sono quelle confezionate che si vedono in sacchettini trasparenti) e… due confezioni di tisane, una per il “ventre piatto” e una “giusta regola”.
Chiariamo che le tisane per il ventre piatto sono costituite da erbe che contrastano la formazione di gas intestinali, e che i gas intestinali sono causati da fermentazioni anormali della microflora intestinale (quello che sempre più spesso viene chiamato MICROBIOTA). La giusta regola di cui si occupano le altre tisane che compaiono nella foto si riferisce alla puntualità con cui dovremmo andare in bagno ogni giorno.
Mi sembra evidente che PIA ha qualche problemino intestinale, e non faccio fatica a crederlo, se considero cosa mangia. I gelati industriali sono leggeri, pesano poco, in quanto sono composti di ingredienti che favoriscono l’incorporamento di bolle d’aria nella massa. Ma tutta questa aria poi nell’intestino dove va? Può dar luogo a gonfiori e probabilmente interferisce con il lavoro dei microbi intestinali. I dolcetti aggravano il problema in quanto sono composti da glutine taroccato (ricordate il frumento irradiato?) e da zucchero bianco. Il glutine diventa una specie di massa gommosa che aderisce malamente alle pareti intestinali e lo zucchero bianco è cibo prelibato specialmente per microrganismi come la candida. Sfido chiunque ad avere un intestino efficiente se mangia queste cose. E infatti ecco che si illude di risolvere il problema con delle benefiche tisane, non a caso PIA soffre di pancia gonfia e probabilmente il suo appuntamento mattutino con il water è soggetto a molti rinvii.
Poveretta, se invece di fare la spesa distrattamente e mentre chiacchiera con l’amica dedicasse più attenzione a quello che compra (e che mangia), certamente non avrebbe bisogno di intervenire con rimedi palliativi che certo non risolvono il problema ma come al solito, si limitano ad agire sui sintomi. Del resto la medicina ci ha abituato a questo atteggiamento: corriamo ai ripari agendo sui sintomi ma la causa resta. Non è cosi che ci si guadagna la salute.