La celiachia è un'intolleranza al glutine, una proteina contenuta in alcuni cereali: frumento, farro, kamut, segale, avena e orzo. L'ingestione di questi cereali nei celiaci provoca un'infiammazione cronica dell'intestino tenue.
Responsabile della malattia sembra essere un insieme di geni chiamato HLA (Human Leucocyte Antigen) che attiva in modo scorretto il sistema immunitario contro il glutine. I linfociti, stimolati dal glutine, individuato come antigene, aggrediscono i villi intestinali che sono livellati fino ad atrofizzarsi e non concorrono più alla digestione degli alimenti.
La scomparsa dei villi intestinali produce malassorbimento alimentare. Questo si manifesta con il passaggio diretto degli elementi nutritivi al sangue che provoca vari sintomi che spariscono se s'interrompe l'assunzione di alimenti col glutine.
La diagnosi di celiachia è eseguita con la ricerca degli anticorpi antigliadina e antireticolina, antiendomisio e antitransglutaminasi che non rendono più necessaria, salvo casi particolari, la biopsia intestinale effettuata per verificare l'atrofia dei villi intestinali.
Il problema si pone per l'alimentazione del celiaco che è costretto ad eliminare gran parte degli alimenti che sono normalmente assunti da tutti, quali pasta, pane, pizza, dolci, biscotti.
Esistono però gli stessi prodotti preparati per i celiaci e distribuiti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale.
I celiaci devono prestare attenzione anche a prodotti non contenenti glutine, ma che possono averlo per residui di lavorazione o di cottura di alcuni alimenti. Un esempio classico è il riso cotto nella stessa acqua dove in precedenza è stata cotta la pasta.
Dal 2005 la legge n° 123 garantisce la possibilità di pasti per celiaci nelle scuole e negli ospedali. Esiste anche nel sito www.celiachia.it un elenco aggiornato di ristoranti, pizzerie, gelaterie e bed and breakfast dove sono confezionati menù senza glutine.
I sintomi che possono far sospettare una celiachia sono: diarrea cronica, dolori addominali, vomito, stanchezza cronica, calo di peso, gonfiore addominale, malassorbimento dei cibi, arresto della crescita nei bambini. La celiachia non curata può complicarsi con malattie croniche quali la duodenite ulcerativa, il linfoma intestinale, l'osteoporosi, l'ipofunzionalità della milza con anemia, il cancro intestinale.
La celiachia non deve essere considerata un'intolleranza alimentare, dato che dall'intolleranza si può guarire, dalla celiachia no.
Il celiaco deve eliminare gli alimenti contenenti glutine per tutta la vita.
Segnalo il volume "Senza Glutine" di N. Michieletto e M. Negroni, edizione Tecniche Nuove, che oltre a dare notizie sulla malattia raccoglie numerose ricette con alimenti permessi alle persone affette da celiachia.