I Cristalli
Bellezza, purezza, durezza, rarità sono le qualità principali dei cristalli.
Sono qualità che hanno stimolato l’immaginazione di poeti e scrittori che nelle loro opere hanno fatto largo uso di questi materiali per descrivere le situazioni più varie. La contemplazione e l’ammirazione per le stupende forme cristalline ha prodotto una grandissima varietà di immagini che coinvolgono e comprendono tutti e quattro gli elementi. Il fuoco, l’aria, l’acqua vengono a sognare nella pietra cristallina. Il cielo blu, il mare infinito, la foresta profonda si possono sognare contemplando un cristallo.
Giovanni Lanza Del Vasto vede nello zaffiro il blu del cielo ed immagina che uno spazio immenso scivoli, si rinchiuda in una sorta di spazio senza dimensioni:
Astro vicino, luce che tocco,
Pietra che vive, rispondi al mio sguardo,
Grido segreto, estasi vera, dormi
Dove il giorno declina, e medita in disparte,
Ricorda, esalta, cancella ciò che passa
E prendimi in te, profondità senza spazio
In questi versi lo spazio del cielo e lo spazio interno si fondono l’uno nell’altro. La luce si materializza. L’aggettivo celeste si lega alla materia grazie a questa immagine.
Se lo zaffiro evoca l’immagine di un cielo luminoso, il diamante per contro fa pensare ad un cielo notturno costellato di stelle. Lo scintillio del diamante riporta allo scintillio delle stelle. Le immagini della terra profonda si legano alle immagini del cielo stellato. L’immaginazione annulla in un sol colpo le differenze concettuali e unisce la pietra preziosa alla stella per cui le gemme sono le stelle della terra e le stelle sono i diamanti del cielo. Esiste una terra nel firmamento, esiste un cielo nella terra e in questo contesto si carica di tutto il suo significato l’espressione di Novalis che vedeva nei minatori “quasi degli astrologi capovolti”.
Lo smeraldo, a sua volta evoca immagini di una vegetazione verde e lussureggiante. Nella sua “Naturalis Historia” Plinio il Vecchio parla dello smeraldo e dice: “Se guardiamo avidamente l’erba e le fronde verdeggianti, tanto più volentieri guardiamo gli smeraldi, perchè non c’è nulla che, paragonato ad essi, verdeggi con verde più smagliante. Unici tra le gemme, a guardarli riempiono gli occhi senza affaticarli. Anzi a vedere uno smeraldo la vista si ricrea, se era fissata su un altro oggetto; agli incisori di gemme non si può dare riposo più gradito per gli occhi, tanto attenuano la fatica col loro gradevole verde. E, guardati da lontano, sembrano più grandi perchè spargono il loro verde nell’aria circostante; non cambiano per effetto del sole, nè dell’ombra, nè di lampade; hanno sempre la stessa luminosità e lo sguardo può penetrarli per la loro trasparenza semplice, e ne godiamo come dell’acqua …”.