La vita in vendita

In un prossimo futuro un nostro nipotino dovrà pagare il proprio corpo a una multinazionale, perché il suo corpo non è legalmente suo, in quanto contiene molecole geneticamente modificate e quindi brevettate e di proprietà della suddetta multinazionale. Padre e madre e multinazionale. Fantascienza? Già oggi, un'operazione simile, viene effettuata con il cibo proveniente da piante modificate geneticamente. La corsa, tecnico scientifica delle multinazionali, per ottenere pezzi di ricambio da maiali modificati con geni umani indica la strada del prossimo futuro.

Il mondo contemporaneo con le sue esasperate specializzazioni, con una visione generale della realtà dominata dal denaro come massimo valore, non può fermarsi ad osservare le contraddizioni scientifiche, i rischi mortali, la caduta etica. Il gioco delle parti in contrasto è tale da permettere, se una non ferma l'altra, qualsiasi aberrazione della natura.

Le parti in contrasto, in questo caso, sono: da una parte due o tre Multinazionali (ad es.: Novartis, Monsanto) e dall'altra il resto dell'umanità. Apparentemente la sproporzione numerica dovrebbe garantire la vittoria dell'umanità, ma le cose non sono così semplici. Infatti il sistema finanziario occidentale è così ramificato che ognuno di noi, anche senza saperlo, potrebbe finanziare le ricerche sulla manipolazione genetica, quando versa in banca i propri risparmi. Inoltre, menzogne vestite d'ambientalismo, umana solidarietà, apparente scientificità, sostenute in campagne pubblicitarie che hanno a disposizione tutti gli strumenti di comunicazione del mondo rendono probabile, per non dire certa, la sconfitta dell'uomo. Sconfitta sarà la vita umana non la natura perché, come è già successo con l'inquinamento chimico o da antibiotici, essa elaborerà ulteriori processi chimici, biologici, energetico – molecolari per ritornare sulla via che in milioni di anni si dimostra più economica, eliminando ciò che alla fine risulterà inadeguato alle leggi della materia.

Dobbiamo con urgenza sviluppare una resistenza come consumatori, come esseri viventi umani, per impedire che la vita sia brevettabile, vendibile, quindi equiparabile al denaro, oggetto riproducibile per acquisire maggior denaro. Forse non abbiamo ancora sconfitto la schiavitù, però siamo riusciti a renderla illegale, dobbiamo ancora lottare perchè non ritorni, in modo subdolo, ad essere nuovamente legalizzata. Per salvare la dignità umana, non tanto o non solo la natura. Però, lo sappiamo, Babilonia non vale un uomo giusto!


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