L’alimentazione industriale fornita nel tempo ai cani di grossa taglia crea un progressivo indebolimento osseo e cartilagineo causa della fragilità dell’apparato locomotore.
Devo ammettere che continuo a restare basito di fronte a persone che mantengono un pregiudizio pervicace anche di fronte all’evidenza del contrario. Mi spiego. Molti di voi attenti lettori sapranno già da tempo cosa penso io dell’alimentazione industriale. Per non ripetermi sarà sufficiente ricordare ora che qualunque sia la marca e qualunque sia il prezzo, quello che diamo da mangiare ai nostri cani (gatti etc.) è un alimento morto.
Che significa morto?
Un cibo che partendo già da una qualità pessima (spesso scarti incommestibili) viene pesantemente manipolato attraverso l’utilizzo di centrifughe potenti, estrusori dei grassi, alte temperature in autoclavi che degenerano le già modeste capacità nutritive dell’alimento eliminando proteine, vitamine, enzimi e lasciando quasi solo grassi cotti! Ora un “cibo” così non lo mangerebbe alcun animale. Diventa quindi indispensabile additivarlo con edulcoranti ed insapidenti chimici e conservanti di varia natura per renderlo appetibile appunto. Qualcuno può credere che una “sbobba” del genere possa essere una perfetta dieta bilanciata contenente tutti i principi nutritivi corretti?
Se lo credete vi prego di scendere sulla Terra! E arriviamo al punto.
Razze canine di grossa taglia in particolare (per le piccole taglie il problema si manifesta in modo meno evidente), negli ultimi anni presentano sempre più spesso e in modo sempre più accentuato problemi alle articolazioni e quindi agli arti in generale. Ormai problemi come la displasia del gomito e displasia dell’anca sono eventi relativamente frequenti. Inoltre quando il cucciolo si muove, corre e salta, cioè compie la tipica attività all’aria aperta spesso, come risultato, si hanno zoppicature, nel migliore dei casi, fino a fratture nei casi più sfortunati. La cosa è a tal punto grave e frequente che ormai gli allevatori di queste razze raccomandano ai clienti di non far fare le scale, non farlo correre troppo, non saltare etc. Spesso il consiglio è di tenerli a lungo confinati in spazi ristretti proprio perché il rischio di danneggiamento alle articolazioni, tendini o addirittura fratture ossee è elevato.
Quello che è incredibile è che da esperti del settore e anche da veterinari ciò viene considerato “normale” e non ci si pone la “normale” domanda: ma è “normale” tutto questo? Possibile che non ci sia qualcuno nel settore che gridi forte e chiaro: “Il re è nudo?” Si considera normale una chiara involuzione patologica piuttosto che rivedere in modo integrale tutto il modo di alimentare e selezionare le razze. Intendo dire chiaramente che ormai l’alimentazione “morta” industriale dimostra sempre più l’assoluta menzogna che si nasconde dietro la parola “bilanciata”. Posso anche fornire una dieta super-bilanciata ma se la materia prima non è in grado di fornire un reale supporto nutrizionale ed energetico prima o poi si evidenzieranno svariate disfunzioni e patologie.
Nessun uomo ha mai assunto una dieta bilanciata nel senso sostenuto dalle industrie mangimistiche, eppure siamo tutti sviluppati e nutriti adeguatamente. Infatti non è il bilanciamento della dieta che conta quanto piuttosto la qualità del cibo introdotto ogni giorno. E’ tanto maggiore la qualità del cibo quanto più fresco sarà e quanto minor numero di manipolazioni subirà, prima dell’ingestione. Qualcuno ha mai studiato in modo statisticamente rilevante quali patologie si manifestano con maggiore frequenza su cani e discendenti che per anni hanno seguito solo una dieta industriale?
Eppure sarebbe sicuramente interessante sapere quali patologie numericamente rilevanti e significative si riscontrano su questi soggetti sfortunati! Personalmente ho rilevato, degenerazioni articolari precoci, fratture e rotture di legamenti con frequenza sempre più alta negli ultimi 10-15 anni. Anche dermatiti e piodermiti recidivanti con alopecia e perdita consistente di pelo, otiti acute e croniche da batteri e lieviti. Intossicazioni epatiche e gastriti croniche con cani trasformati in capre tanto frequentemente vanno in cerca di erba per poi vomitare. Per non parlare delle dilatazioni-torsioni gastriche che colpiscono sempre più frequentemente cani alimentati con mangimi.
Tutte patologie collegate ad una sempre più difficile digestione. Inoltre frequenti zoppicature dopo una stimolazione meccanica un po’ più intensa del solito come col gioco di palla o freesbe etc. fino alla relativamente frequente rottura dei legamenti crociati. Tutte patologie queste che hanno come denominatore comune un indebolimento delle strutture ossee e connettivali e quindi tendinee che portano come risultato ad una veloce degenerazione delle parti articolari sottoposte a continuo e fisiologico stress meccanico.
Tutto questo è un segno evidente di una pericolosa involuzione nella selezione delle razze canine soprattutto di grandi dimensioni che però non ha mai portato a una onesta riflessione sulle possibili vere cause. Si preferisce la “fuga in avanti” suggerendo, anzi imponendo, ogni sorta d’integratori e vitamine artificiali con annesse nuove e mirabolanti diete industriali “studiate ad hoc” proprio per quel tipo di patologia! Certo che così tutto risulta molto più conveniente e remunerativo per tante categorie di persone ma sicuramente non per i protagonisti che sono i nostri cani!
Non ci vuole un genio della lampada per comprendere che da una dieta industriale e da integratori chimici, non si potrà mai ottenere uno sviluppo fisico equilibrato e armonico proprio perché mancano i presupposti nutrizionali vitali di base. Solo da una dieta ottenuta da principi nutrizionali naturali e poco elaborati o manipolati, si potrà sperare d’invertire la pericolosa china che sta portando a danni sempre più marcati.
Quindi per cambiare decisamente la direzione dell’indebolimento legamentoso e connettivale e la sempre minore calcificazione ossea con annesso aumento della fragilità è necessario, in primo luogo, un serio ripensamento sui principi nutritivi che forniamo ai nostri cani soprattutto di grossa taglia, cominciando a somministrare carne, pesce, uova etc. cioè fonti proteiche di origine animale non manipolate in quantità adeguate, oltre alle componenti in fibra come verdure e cereali. In seconda battuta avere il coraggio di pagare i costi di una ricerca di nuove linee di sangue non imparentate neppure alla lontana. Solo così si potranno ottenere nel futuro cuccioli finalmente sani e forti in grado di giocare e muoversi senza assurde limitazioni imposte da una miope visione della realtà che di amorevole verso i nostri compagni di strada ha ben poco!
Pubblicato su Biolcalenda di ottobre 2014