Più che luce
ora è il canto
che di essa mi rimane:
alba lieve quando s’apre
la città dei senza sogno
od il breve mezzogiorno liberato dall’incanto
(più nessuno ormai conosce
quanta luce nelle mani
che s’intrecciano per strada).
Ora è l’ombra che spaventa
quando a leggere la riga
perso come in mezzo al mare
sembra il mondo diventare –
Fino a quando -quasi incanto-
l’esercizio di fissare
nuove cose mi fa fare:
scorgo nuvole di sole,
E il tessitore domandò: – Parlaci dei Vestiti.-
Ed egli rispose:
Il vostro abito nasconde gran parte della vostra bellezza, eppure non nasconde ciò che non è bello.
E sebbene cerchiate negli abiti la libertà della vostra vita segreta, potreste trovare in essi un'armatura e una catena.
Vorrei che poteste incontrare il sole e il vento con una parte più grande della vostra pelle, e con meno dei vostri vestiti.
Giacchè
…………..
La vita è diventata una matassa di problemi, piccoli, grandi, difficili, quasi insormontabili da risolvere.
Ci siamo scordati che cosa significa vivere, amare tutto ciò che ci circonda, ci siamo dimenticati del patrimonio che la natura ci offre con le sue piante, fiori, animali. Ci siamo dimenticati del nostro pianeta terra, a volte anche dei nostri simili, di razza, credo, ideologie diverse. Non abbiamo tempo.
Non ci soffermiamo per guardare verso l’alto,
Leggi tutto >>Un tempo lontano un viandante per caso incontrò 10 uomini, vecchi di oltre cent'anni.
Ma ciascuno ancora vigoroso e forte.
Allora, con vivo interesse, chiese loro il segreto della longevità.
Il primo, nell'accarezzarsi la barba, rispose. non ho mai nè bevuto, nè fumato.
Il secondo, sorridendo, replicò: passeggio, dopo aver mangiato.
Il terzo, annuendo, disse: mi nutro da sempre di verdure e frutti.
Il quarto poggiandosi al proprio bastone: ho sempre camminato invece di correre.
Quindi si fece avanti un muratore e disse:
– Parlaci delle Case. –
Ed egli rispose dicendo:
– Costruite con la vostra immaginazione una capanna nel deserto prima di costruire una casa tra le mura della città.
Poichè, come voi ritornate alle vostre case al crepuscolo, così fa il pellegrino che è in voi, sempre lontano e solitario.
La vostra casa è il vostro corpo più grande.
Essa cresce nel sole e dorme nella quiete della notte,
Dimmi perchè ti stai sì umile e china,
mentr'io, vicina tua, sì dritta e bella
m'ergo quasi regina
nella vasta pianura?
Alla Spiga matura
La Spiga verde ancor così favella.
Ma le risponde quella:
Folle! di grano empi il tuo seno;
e allora
Ti curverai tu ancora.
Del sapere maggior nel nostro core
nasce umiltà maggiore.
G.
Leggi tutto >>Sussurravano i pioppi; in ciel rotata
la lodoletta con l'allegro canto
l'umile imbandigion facea più grata.
Il sol nascea. Assisa sovra il corno
del bue sdraiato una passera intanto
salutava tranquilla il novo giorno.
Dalla raccolta di sonetti "Astichello"
di Giacomo Zanella (1820 – 1888)