Da “Il Profeta” di G. Kahlil Gibran (3)

Voi dite spesso: – Vorrei dare, ma ai meritevoli soltanto. –
Le piante del vostro frutteto non dicono così, né le greggi del vostro pascolo.
Esse  danno  per  vivere, poiché  tenere  è perire.
Certamente colui che è degno di ricevere  i  giorni  e  le  notti, è  degno  di  ricevere ogni altra cosa da voi.
E colui che è degno di bere dall’oceano della vita, merita di riempirsi la coppa nel vostro piccolo ruscello.
E che deserto più grande ci sarà di quello  che  giace  nel  coraggio  e  nella  fiducia, anzi, nella pietà del ricevere.
E chi siete voi perché gli uomini debbano strapparsi  il  loro  cuore  e  svelare  il  loro orgoglio, perché voi possiate vedere il loro nudo valore e la loro fierezza impassibile? Vedete prima se voi stessi siete degni di essere dei donatori, e strumenti del donare.

Giacché in verità, è la vita che dà alla vita, mentre  voi  che  vi  giudicate  donatori, non siete che testimoni.

E voi che ricevete, – e voi tutti ricevete, – non lasciate che la gratitudine vi opprima, altrimenti create un giogo in voi e in colui che vi ha fatto un dono.

Piuttosto sollevatevi insieme col donatore sui suoi doni, come se fossero ali, poiché essere troppo coscienti del vostro debito è dubitare  della  sua  generosità  che  ha  per madre la terra feconda, e come padre Dio.

G. Kahlil Gibran


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