La salsola soda (detta anche riscolo, barba di frate, barba del Negus o agretto) è una pianta appartenente alla famiglia Chenopodiaceae (assegnata alle Amaranthaceae dalla classificazione APG). È una specie di piccole dimensioni, annuale, e possiede foglie e fusto succulenti. È una pianta alofita e in quanto tale richiede dei suoli ricchi di sale; cresce abitualmente nelle zone costiere ed è originaria del bacino del Mediterraneo. Il loro ciclo di vita è annuale e sono disponibili sul mercato nel periodo primaverile ed estivo precoce.
È una pianta dai molteplici usi; è edibile e viene perciò largamente usata in cucina e veniva inoltre usata, in passato, quale importante fonte di soda (carbonato di sodio), che veniva estratta dalle sue ceneri dopo combustione
Questa pianta annuale succulenta forma piccoli cespugli che possono crescere fino ai 70 cm di altezza; possiede foglie e fusto generalmente tendente al rosso. Produce dei piccoli fiori che formano infiorescenze e che spuntano direttamente dal fusto, alla base delle foglie.
La specie è nativa dell’Eurasia e del Nord Africa, ed è conosciuta soprattutto in Italia (in particolare in Sicilia) e Spagna, dove in passato si incentrava la sua coltivazione; è diffusa anche sulla costa atlantica dell’Europa ed è stata importata anche negli Stati Uniti, paese in cui sta diventando una specie invasiva, specialmente nei suoli salini della California. Esistono evidenze che il suo areale si stia estendendo anche all’America del sud.
Le piante di questa specie tendono ad accumulare sodio in presenza di suoli ricchi di sali; in questo modo i loro tessuti arrivano a possedere un’alta concentrazione di ioni sodio. Quando la pianta viene bruciata, l’anidride carbonica che si produce reagisce, presumibilmente, con il sodio e forma il bicarbonato.
Il fatto che Salsola soda accumuli sodio è una prerogativa che questa pianta condivide con le altre piante alofite; per la stragrande maggioranza delle piante, infatti, il sodio è nocivo e viene ritenuto nei tessuti in maniera minima, in confronto ad altri elementi quali, ad esempio, il potassio. Le piante alofite, invece, possiedono appositi meccanismi cellulari che immagazzinano il sodio in una struttura apposita, il vacuolo, impedendogli così di circolare liberamente per i tessuti, neutralizzandone la tossicità . La quasi totalità del sodio presente in una pianta alofita è infatti contenuto nel vacuolo.
Le foglie e i fusti di Salsola soda sono commestibili e, principalmente le piantine giovani e i germogli, largamente usate in cucina. La pianta è utilizzata soprattutto nella dieta mediterranea, e in particolare in Italia.”