peperoncino

A tavola con i nostri ragazzi

Peperoncino

Noi lo conosciamo da circa 500 anni, ma questa spezia piuttosto focosa era sicuramente utilizzata come alimento-medicina dalle popolazioni messicane già 7000 anni fa.
Oggi praticamente non esiste al mondo una cucina dove non si usi, poco o tanto, il peperoncino piccante. Questo aroma infuocato si coltiva e si consuma veramente in tutti i continenti. Il peperoncino piccante è una delle numerose piante commestibili che sono state portate in Europa (assieme a molti altri vegetali come le patate, i pomodori, le zucche, diversi tipi di fagioli, il tabacco e il cacao) in seguito alle spedizioni di Cristoforo Colombo nelle Americhe.


Nelle terre dell’America centrale il peperoncino selvatico veniva già usato come alimento-medicina circa 7000 anni fa. Gli antichi messicani lo usavano soprattutto per curare le ferite, per prevenire le infezioni delle vie respiratorie (come le bronchiti), per contrastare lo sviluppo dei microbi nocivi, per ridurre il mal di denti e per la conservazione degli alimenti.

Anche la scienza moderna sostiene che il peperoncino può essere utile per prevenire diverse malattie, soprattutto quelle che colpiscono i vasi sanguigni e il cuore. Il peperoncino, infatti, facilita la circolazione del sangue e protegge le arterie e le vene grazie al suo grande contenuto di vitamina C e di vitamina A.
Nel 1500, in Europa, la spezia piccante usata per conservare gli alimenti (soprattutto la carne) era l’allora costosissimo pepe nero che, non potendo essere coltivato dalle nostre parti, doveva essere importato da terre lontane. Proprio per questo il pepe era in quegli anni la spezia preferita dai nobili e dai ricchi, che se lo potevano permettere. Invece il peperoncino, che cresceva benissimo in tutti gli orti, si trovava ogni giorno sulla tavola dei poveri.

OGGI CUCINO IO

Oggi vi proponiamo questa gustosa e leggera ricetta con il peperoncino estratta dalla nostra rubrica. Insalata piccante di patate

PER SAPERNE DI PIU’

Contro il bruciore
Per eliminare la sensazione di bruciore che si avverte in bocca dopo aver consumato troppo peperoncino sono stati sperimentati diversi metodi. Il sistema migliore è probabilmente bere un sorso di latte oppure mangiare un po’ di yogurt o una fetta di formaggio.

COSÌ SI DICE

Io lo chiamo così.
Una testimonianza della diffusione mondiale del peperoncino è costituita dai nomi con i quali è conosciuto. Eccoti qualche esempio: pipariellu in Calabria e in Puglia, pibireddu in Sardegna, peviuncin russu in Liguria, piment rouge in Francia, indianischer pfeffer in Germania, crasnjperez in Russia, harissa in Africa del nord, ake lota pepper in India, tiajn in Cina, hortoka in Giappone, pimiento in Messico, locoto in Bolivia.

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Biolcalenda Luglio/Agosto 2012


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