Un futuro diabolico

Dire futuro “diabolico”, è com’evocare qualcosa d’irrazionale, la paura millenarista, l’oscurantismo medioevale, forse significa che ci aspetta l‘Infer­no.

Il Diavolo, personificazione del diabolico ( dia – bollo = separare) ci devia per similitudine verso il satanico con altro significato oscurantista (Satan, latino, S’ātān, ebraico = avversario, accusatore) chi c’invade e ci strappa dal futuro, da noi stessi.
Apparentemente sinonimi “Diabolico” e “Satanico”, rappresentano una dualità complementare meglio definibile con i demoni zoroastriani “Aura Mazdao” e “Ariman”, oppure con “Yin e Yang” di origine taoista. Luce e tenebre, passato e futuro, buono e cattivo, positivo e negativo, più e meno, alto e basso, e coso per un’infinita sequela di termini complementari, che prendono significato dal loro opposto e noi, con troppa facilità, usiamo disgiunti, togliendogli sistemazione e logica.
ll futuro diabolico che ci aspetta, in realtà, è molto concreto non possiamo vivere separati dall’ambiente che ci sostiene, materialmente. Da secoli abbiamo imparato a distinguere separando, sezionando, dividendo, riducendo, uccidendo, dimenticando o non curandoci dei processi naturali che si moltiplicano, si differenziano, ma non si separano mai dall’ambiente in cui vivono.
ll segreto misconosciuto è la “complessità”, l’uomo ha cercato di imitarla creando oggetti, meccanismi, molto, ma molto complicati, però sono poca cosa. Di fronte alla più grande e complicata opera dell’uomo la più piccola e insignificante ‘cellula vivente ’ è un’enormità, in gran parte sconosciuta, per spiegarla e comprenderla completamente dovremo essere in grado di comprendere l’intero universo e, al momento, non siamo in grado di farlo.
A quanto appare, nemmeno in un lontano futuro saremo in grado di farlo, finché la strada imboccata, dalla cultura, dalla scienza e dall’economia dominante, tende a parcellizzare, ridurre, separare, possedere, brevettare. Diabolico è quindi quest’accanimento ossessivo per separare subito il meglio dal peggio, il ricco dal povero, la finanza dall’economia, il migrante dal residenziale, le proteine dagli amidi. Ogni cosa, qualsiasi cosa. Anche quando si mettono assieme gli elementi, non è per capire, ma per possedere, per dominare, per escludere (vedi i brevetti sugli O. G. M.).
Con il “diavolo” siamo abituati a convivere, purtroppo molti, troppi, non se ne rendono conto, sono anzi affascinati, inorgogliti dal successo unidirezionale, dal modello unico. Inevitabile, come ci suggerisce la sapienza antica, siano risucchiati dal demone opposto l’avversario, l’accusatore, chiamato pure Satana. Certo è difficile stare in equilibrio tra due ladroni, però è questo il messaggio testimonianza di Cristo. Oltre al consiglio di non diserbare il grano, prima del r
accolto.
(Biolcalenda Giugno 2010)

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