capitolo 3 Piccola storia di Battaglia Terme: I mulini

Piccola storia di Battaglia Terme – Capitolo 3

Di mulini, lungo i canali che “s’incontrano” a Battaglia, ce n’erano probabilmente diversi. Sia “natanti”, cioè galleggianti, sia ”fabriche” cioè costruiti sulle sponde.

I due mulini più importanti nascono ai lati della cascata dell’Arco di Mezzo. Qui abbiamo un’energia enorme e gratuita che attira l’attenzione dei Carraresi, dei nobili padovani, dei nobili veneziani e degli ordini religiosi.

Il mulino che vedete nella foto è quello verso Monselice e ancor oggi è un enorme edificio rosa dove gli appartamenti hanno sostituito i macchinari e le 4 ruote che, alla sua nascita, nel 1208 gli conferiscono la definizione “Dei Quattro”.
Sull’altra sponda, verso Padova nel 1210 stava il mulino “Dei Sei”. Col passare degli anni i due mulini subiscono vari cambiamenti fisici, di proprietà e di affittuari.

Quello “Dei Quattro” rimarrà sempre un mulino fino alla sua chiusura negli anni sessanta del 1900. I due mulini erano alimentati dall’acqua che passava nelle bocche laterali dell’Arco di Mezzo. I mugnai con l’affitto del mulino (di solito per tre anni) acquisivano anche il permesso di pesca e la possibilità di gestire un pezzo di terreno da coltivare e per l’allevamento degli animali usando i cascami della molitura. Sia il pesce, le verdure che gli animali rientravano, in parte, nelle spettanze dei proprietari.

Nel 1900 il mulino “Dei Quattro” si trasforma in una vera e propria fabbrica che con cilindri a spinta idraulica e un motore a gas produce 300 quintali di farine. La crescita è esponenziale e raggiungerà i 2100 quintali. Nel 1944 verrà colpito dai bombardamenti e nel 1945 si lavorerà solo di notte e solo per i tedeschi.

Nel dopoguerra avverrà il lento e inesorabile fine del mulino per la situazione precaria dei canali, il maggior uso d’acqua per irrigazione, il declino della navigazione fluviale, per la concorrenza di mulini dislocati nei porti e per l’approvvigionamento di cereali dall’estero.
La posizione territoriale (e l’incrocio d’acque) che era stata la forza del mulino è alla fine diventata la sua debolezza.


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