Cosa c’è di più semplice del pesto? Nella notissima versione ligure (ma ce ne sono di tante altre varietà e sapori) solo basilico, aglio, olio, noci (pinoli), formaggio, sale nelle proporzioni gradite. E un mortaio, naturalmente.
La preparazione casalinga è alla portata di tutti e non prevede particolari competenze culinarie: si tratta di pestare nel mortaio tutti gli ingredienti e alla fine aggiungere l’olio (extra vergine d’oliva) per ottenere una salsa profumata. Semplice.
Eppure gli scaffali della grande distribuzione sono pieni di proposte di “pesti”.
Si tratta di preparazioni dove il basilico è talvolta appena accennato o perfino, in alcuni casi, sostituito da una “preparazione a base di basilico”.
L’olio extra vergine d’oliva è spesso presente quasi solo per poterlo segnalare in etichetta (in qualche preparazione è solo l’1%!), sostituito o integrato dal più economico e insapore olio di girasole.
Capitolo formaggio: la ricetta tradizionale prevede pecorino e parmigiano. In qualche etichetta si trova la dicitura “formaggio grattugiato”, generico e certo non incoraggiante. Per non parlare di quello che non c’entra: siero di latte, burro, zucchero, fibra vegetale, proteine del latte, aromi (naturali o artificiali), acido ascorbico, sorbato di potassio.
Fatelo da voi, il pesto. È semplice e, nonostante i puristi possano protestare, sostituite pure il mortaio con un pratico frullatore a immersione che garantisce risultati eccellenti in qualche secondo.
Paolo Pigozzi
Medico nutrizionista e fitoterapeuta
www.paolopigozzi.blogspot.it
Immagine: Linguine di grano saraceno al pesto