L’Ecomenu di Greenpeace

Salute, ambiente, sostenibilità e alimentazione si tengono stretti. Se non si tiene conto delle loro interazioni si va verso il disastro, per i viventi e, forse, per il pianeta.

Ci viene in soccorso l’Ecomenu di Greenpeace, che ci ricorda che il sistema alimentare è responsabile di circa un quarto delle emissioni di gas serra, sanzionando soprattutto le diete più diffuse nei paesi ricchi, con un elevato consumo di prodotti di origine animale e di cibi ultra-processati.

Ecco alcuni suggerimenti:

  • Frutta e verdura: meglio di produzione locale, di stagione, il più possibile biologica. 
  • Ridurre il consumo di carne e derivati: massimo due porzioni a settimana.
  • Acquistare uova da allevamento biologico all’aperto, riconoscibili dal codice sul guscio che ha come primo numero lo 0.
  • Limitare il consumo di latte e derivati a 600 grammi a settimana, meglio se provenienti da allevamenti ecologici.
  • No al sottocosto. Scegliere la qualità e non la quantità. Il cibo sottocosto nasconde sfruttamento dei lavoratori, uso massiccio di erbicidi, insetticidi, fertilizzanti.
  • Conoscere e utilizzare le proteine vegetali: legumi, semi oleosi e cereali integrali ne sono ricchi.
  • Preferire lo sfuso agli alimenti con imballaggi.

Paolo Pigozzi
medico nutrizionista e fitoterapeuta
paolopigozzi.blogspot.it


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