La M.T.C. (Medicina Tradizionale Cinese) tiene vivi sistemi d’approccio tra medico e paziente, che i nostri genitori e i nostri nonni trovavano nella figura del medico tradizionale …
…. e che, se siamo fortunati, ritroviamo ancora, per quanto il nostro sistema burocratico economico tenda oggi a limitare le funzioni del medico di base, che spesso delega agli specialisti diagnosi e prognosi.
Schematicamente possiamo pensare l’atto medico costituito da tre fasi:
I fase : acquisizione dei dati (anamnesi);
II fase : elaborazione dei dati e formulazione della diagnosi;
III fase : prognosi e prescrizione del comportamento terapeutico.
Questo schema è valido per tutte le medicine, ma le modalità di acquisizione dei dati, i ragionamenti attuati per pervenire alla diagnosi, il tipo di diagnosi e conseguentemente il tipo di terapia prescritta sono differenti a seconda del sistema medico considerato. In particolare:
L’ANAMNESI (acquisizione dati) nella M.T.C. si informa delle caratteristiche della malattia esattamente come la medicina occidentale, in modo pignolo; in più si informa dell’orario di comparsa o scomparsa dei sintomi,delle caratteristiche psichiche, dei gusti preferiti o insopportabili (agro, amaro, dolce, piccante, salato), dei colori da cui si è attratti, della stagione in cui si sta bene e di quella in cui si sta peggio, del clima preferito e di quello che si teme, della natura dei cibi che si assumono (calda, fredda, neutra), della posizione in cui si dorme, dell’atteggiamento che si aveva prima di ammalarsi e su come si è modificato con la malattia (desiderio di luce/ombra, di uscire all’aperto o di stare al chiuso, di parlare o fastidio a farlo, tendenza a rimuginare o incubi o tristezza o irritabilità o insofferenza o ilarità eccessiva, eccetera).
Per esempio di fronte a un dolore è fondamentale sapere, oltre alle caratteristiche del dolore stesso che qualsiasi paziente è portato a riferire (acuto, sordo, gravativo, martellante, bruciante, eccetera) se è accompagnato da senso di calore o di freddo nella zona dolente, se la compressione arreca giovamento o peggioramento, se si va a cercare il fresco o al contrario si copre la parte dolente con pezze calde, se migliora con il movimento o con il riposo: infatti il dolore da pienezza peggiora con la compressione, mentre quello da vuoto migliora, così come il dolore da calore cerca il fresco e quello da vento-umidità-freddo cerca il calore. E così via.
La DIAGNOSI viene formulata in seguito ad un esame obiettivo.
Schematicamente esso consiste nelle seguenti fasi:
1. ispezione: si valuta la "facies" del paziente cercando di dedurre dall’aspetto fisico, dalla postura, dall’incarnato, dalla distribuzione dei peli, dalla robustezza delle unghie, dalla presenza e localizzazione di eventuali lesioni cutanee, dal modo di muoversi, di guardare, di parlare quali siano le energie prevalenti nel soggetto in esame. Peculiari e assai importanti sono l’esame dell’occhio, dell’orecchio e ancora di più l’esame della lingua. Infatti in questi organi si riconoscono proiezioni somatotopiche che permettono di localizzare l’origine dei disturbi. In particolare della lingua si apprezzano la consistenza, il colore, il grado di umidità, la quantità e le caratteristiche dell’induito (o patina), la mobilità, l’eventuale presenza di asimmetrie, impronte dentali, lesioni, tremolii, rigidità: esistono capitoli interi, nei trattati, dedicati all’esame e all’interpretazione dei reperti della lingua.
2. palpazione : questa fase è in parte comune alla palpazione della medicina occidentale (palpazione della cute, delle masse muscolari, degli organi ipocondriaci e dei visceri addominali, palpazione e percussione del torace). Del tutto peculiare è invece la palpazione dei punti dei meridiani (si cercano pastosità o alterazioni di consistenza del sottocutaneo, dolorabilità alla palpazione dei punti, ecc.) e soprattutto la palpazione dei polsi.
La pulsologia è un settore molto complesso e difficile da apprendere, di cui esistono ampi trattati e scuole pluriennali. Un detto cinese dice che "l’allievo impara a diagnosticare attraverso i polsi quando il maestro muore" vale a dire dopo molti decenni di pratica. Dall’esame dei polsi è possibile ricavare una quantità inimmaginabile di informazioni sullo stato di salute del malato e rispondere alle otto regole diagnostiche. Questa fase è la più difficile e affascinante delle quattro. Secondo la medicina cinese, lo stato dello yin e dello yang, il loro movimento l’uno verso l’altro e viceversa e l’energia di tutte le logge energetiche sono valutabili dall’esame dei polsi.
(L’arteria radiale, quella sulla quale il medico occidentale misura pressione e frequenza cardiaca, viene suddivisa, sia sul polso destro che su quello sinistro, in tre zone: la prima è detta "pollice", la seconda "barriera" e la terza "piede". Ogni zona corrisponde a due organi, a seconda che il polso sia palpato superficialmente o profondamente.)
L’esame obiettivo serve ad individuare: la possibile causa, lo squilibrio provocato dalla noxa (agente patogeno), il livello energetico coinvolto, la loggia più colpita, l’organo o viscere più alterato, le funzioni più compromesse, la reazione generale dell’organismo all’insulto (prognosi). La diagnosi viene formulata attraverso "otto regole diagnostiche":
1. lo squilibrio viene dall’esterno (è esogeno)?
2. lo squilibrio viene dall’interno (è endogeno)?
3. si tratta di uno squilibrio Yang?
4. si tratta di uno squilibrio Yin?
5. è uno squilibrio da calore? Vero o falso?
6. è uno squilibrio da freddo? Vero o falso?
7. è uno squilibrio da pieno?è uno squilibrio da vuoto?
Si riconoscono come cause di squilibrio e quindi di malattia i seguenti fattori:
· energie perverse esterne (caldo, freddo, vento, secchezza, umidità)
· errori alimentari (eccesso o carenza quantitativi, natura sbagliata, sapore sbagliato o eccessivo o carente)
· errori comportamentali (eccessi di movimento, di sonno, di sesso; sedentarietà, carenza di sesso, di sonno, alterazione dei ritmi circadiani, ecc.)
· squilibri interni o endogeni (emotivi, psichici, stress)
Data una qualsiasi noxa (agente patogeno) la malattia è determinata dalla incapacità di reazione ad essa dell’organismo.