Quando ero piccolo, il mese di maggio portava nel mio cuore una gioia speciale, la gioia dei sogni. In quel mese, infatti, con la temperature mite e le corse per i prati e le colline, era facile sdraiarsi sull’erba, guardare le nuvole bianche nel cielo azzurro e cominciare a viaggiare con la fantasia, immaginando grandi avventure future.
Poi, con il passare degli anni, quella gioia tornava sempre a trovarmi, ma ogni volta un po’ più sopita, finché un maggio di diversi anni fa, non arrivò.
Io ricordo che la cercai dentro di me, senza risultato. Dov’era finita?
Mi ci volle un altro po’ di tempo per capire che la domanda che avrei dovuto pormi era: dov’ero finito io? Sì, perché maggio continuava a trasportare gioia nei suoi refoli di vento, nei suoi raggi di Sole, ero io che non ero più in grado di farla entrare, perché la quotidianità mi assorbiva con mille impegni, perché – suvvia – i sogni sono cose da bambini!
In fondo, dentro di me, stavo invecchiando, nel senso che stavo spegnendo il mio bambino interiore. Un indicatore di questo processo era una parola che usavo sempre più spesso: ormai. Ormai è tardi, ormai il tempo è passato, ormai…
Mi salvò una fiaba, come spesso mi accade. Una fiaba in cui i protagonisti sono dei vecchi, che si mettono in viaggio per realizzare il proprio sogno.
Un asino, un cane, un gatto e un gallo: i quattro musicanti di Brema.
La fiaba inizia così: “Un uomo aveva un asino che lo aveva servito assiduamente per molti anni; ma ora le forze lo abbandonavano e di giorno in giorno diveniva sempre più incapace di lavorare. Allora il padrone pensò di toglierlo di mezzo, ma l’asino si accorse che non tirava buon vento, scappò e prese la via di Brema: là , pensava, avrebbe potuto fare parte della banda municipale”.
Un asino nella banda municipale?? Ma dai, siamo seri, è un sogno impossibile!! Quest’ultima frase è proprio quella che in genere diciamo a noi stessi quando cominciamo a rinunciare ai nostri sogni.
La saggezza depositata nelle fiabe ci invita sempre a cambiare prospettiva sulle cose; in questo caso ci dice che la vecchiaia e il non essere più utile all’Autorità che abbiamo servito per tanto tempo non sono limitazioni ma anzi condizioni privilegiate per partire.
L’asino, infatti, è vecchio e non ha nulla da perdere. Da sempre cullava quel sogno un po’ matto, ma l’aveva sempre sacrificato perchè c’era altro da fare, perchè il padrone gli dava compiti e incarichi da eseguire, perchè ormai …
Ma ora l’animale si trova in una condizione privilegiata: non è più sotto padrone.
A questo punto la fiaba ci pone una domanda: a quale padrone hai consegnato la tua vita? A quale potere hai riconosciuto autorità su di te? Non preoccuparti se a un certo punto non ti senti più conforme ad essa, è proprio questa non conformità che sarà la tua salvezza.
Durante il viaggio, l’asino incontra altri animali vecchi, non più utili ai loro padroni, e li convince ad andare tutti a Brema. Ma la strada per Brema, ovvero la strada per realizzare il proprio sogno, è lunga. Spinti dalla fame, arrivano a una casa abitata da briganti, con una tavola imbandita di ogni prelibatezza. Ma come fare a cacciare quei briganti?
“Alla fine trovarono il sistema. L’asino dovette appoggiarsi alla finestra con le zampe davanti, il cane saltare sul dorso dell’asino, il gatto arrampicarsi sul cane, e infine il gallo si alzò in volo e si posò sulla testa del gatto. Fatto questo, a un dato segnale incominciarono tutti insieme il loro concerto: l’asino ragliava, il cane abbaiava, il gatto miagolava e il gallo cantava; poi dalla finestra piombarono nella stanza facendo andare in pezzi i vetri. I briganti, spaventati da quell’orrendo schiamazzo, credettero che fosse entrato uno spettro e fuggirono atterriti nel bosco.”
La meraviglia della fiaba è che, alla fine, i quattro animali hanno davvero realizzato il loro sogno, hanno davvero fatto il loro concerto, solo in una forma diversa.
Segui il sogno che avevi da bambino, negli anni esso potrà aver cambiato forma ma l’essenza è rimasta. Abbandona l’ormai e mettiti in viaggio: troverai altri compagni e… sarà un bel concerto!