Fisiologia e caratteristiche di una deglutizione corretta. Come è possibile che la lingua assieme al sistema bocca denti sia così importante?
Vediamo le varie competenze che riveste.
Dobbiamo guardare l’insieme della lingua, dell’A.T.M. (l’articolazione della mandibola) e dei denti e immaginarlo come il timone di una nave che, pur essendo così piccolo, è in grado di governare una struttura molto più grande.
Questa struttura, che io chiamo “il sistema bocca denti”, per effetto della deglutizione diventa l’articolazione che si muove più di tutte le altre.
Vari chiropratici e osteopati come De Jarnette, Palmer, Meersseman, negli anni ’70, osservando i meccanismi di sublussazione dell’atlante (la prima vertebra della colonna vertebrale), ne studiarono la meccanica e correzione e giunsero a considerare questo sistema il principale responsabile della variazione di posizione di questa vertebra.
I rapporti tra atlante e A.T.M. (che permette apertura e chiusura della mandibola) vengono studiati da decenni anche in kinesiologia applicata, ma è solo oggi che abbiamo una chiara comprensione della loro complessa interrelazione.
In altre parole, un difetto nell’occlusione dentale causa una sublussazione compensatoria dell’atlante. Possiamo anche immaginare la colonna vertebrale come una collana di perle dove se sposto un capo avrò di conseguenza un movimento dell’altro.
I meccanismi per cui ciò avviene variano da caso a caso e richiederebbero una spiegazione approfondita, ma numerose ricerche e migliaia di casi clinici hanno dimostrato la validità di questo postulato: ogni volta che deglutiamo, si aziona un complesso meccanismo che permette questa funzione vitale, presente già al terzo mese di gravidanza.
Nel corso della vita sarà fondamentale, perché possa continuare nel modo più funzionale, che le arcate dentali combacino e che la lingua serri tutti gli spazi.
Possiamo osservare nel disegno che segue (fig.1 – Schema di Brodie) come la mandibola e l’osso Joide siano sospesi e costituiscono parte integrante del “sistema bocca denti”. Fungendo da bilancieri assieme alle fibre muscolari (rappresentate dalle frecce) mantengono l’equilibrio, diventando i principali responsabili dei problemi di postura.
Fig. 1 – Schema di Brodie
È evidente che, qualora le arcate dentarie non combacino (a causa di patologie dei denti, interventi ortodontici, ecc.), o alcuni denti siano mancanti, o la mandibola non si trovi nella posizione ideale (morso profondo, incrociato, ecc.), per ovviare a questi difetti si debba alterare la posizione della mandibola e della lingua ad ogni deglutizione.
Fig. 2 – Classi dentali di Angle
Come si può osservare dai disegni (Fig. 2 – Classi dentali di Angle), nella classe 1a c’è un allineamento perfetto; nella classe 2a la mandibola arretra, la testa avanza, petto e spalle si chiudono; nella classe 3a la mandibola avanza, testa e collo sono troppo dritti, il petto è in fuori e le spalle sono aperte.
La posizione della mandibola durante la deglutizione, unita ad altri fattori, influisce sulla posizione dell’atlante e, se si considera che si deglutisce in media 1500/2000 volte tra il giorno e la notte, si intuisce la magnitudine dell’influenza che l’occlusione ha sulla funzionalità dell’atlante.
(http://www.jpmchiropratica.it/index.php?pag=articolo&num=25)
Pertanto è essenziale determinare se la causa di una sublussazione dell’atlante sia riconducibile ad un problema occlusale: in tale caso è necessario correggere l’occlusione prima di effettuare aggiustamenti dell’atlante stesso, i cui effetti verrebbero pressoché neutralizzati dopo poche deglutizioni.
Vediamo ora la FISIOLOGIA e le caratteristiche di una deglutizione corretta mentre nel prossimo numero parlerò di PATOLOGIA e caratteristiche di una deglutizione scorretta.
Analizzando l’atto deglutitorio vediamo che la deglutizione corretta si attua con un meccanismo complesso, che vede coinvolti direttamente almeno quarantaquattro muscoli, dai sedici linguali a quelli dell’occlusione, cioè gli elevatori mandibolari, a tutto il gruppo dei muscoli faringo-laringei, la cui coordinazione è di estrema importanza per un movimento armonico. Il movimento è così complesso che, perché si possa creare un “engramma” cerebrale, viene richiesto un tempo molto lungo. (Chiesa D., Ciaravolo P., Colasanto S., De Cicco V., Ferrante A.: La nuova ortodonzia, Roma, Marrapese Editore. p. 161)
Proprio per questo motivo il feto si prepara con molto scrupolo a questa attività sin dalla 13a settimana di vita intrauterina e affinché il meccanismo venga perfettamente acquisito occorrono circa sei mesi. Durante questo periodo il neonato è sensibile a spinte esterne di molteplici origini che sono in grado di deviare il recepimento del meccanismo da parte dell’encefalo, fino all’instaurarsi di una deglutizione francamente scorretta.
Da questo deriva l’importanza che non vi siano interferenze esterne che possano avere effetti devianti sulla creazione dell’engramma cerebrale.
Lo Spot Linguale “Centro Dell’equilibrio”
La lingua e la sua funzione sono correlate al nervo trigemino attraverso lo Spot Palatino.
Lo spot è l’emergenza della seconda branca trigeminale del foro naso-palatino.
In questo punto del palato sono stati rinvenuti cinque tipi di esterocettori, tutti raccolti in gran numero in mezzo centimetro quadrato di palato. La loro posizione corrisponde perfettamente al punto di appoggio della lingua al palato nella posizione di riposo linguale e al punto di partenza dell’atto deglutitorio. Questa posizione della lingua e la compressione ad ogni atto deglutitorio comporta la stimolazione continua dei recettori naso-palatini che continuano ad informare il V° paio dei nervi cranici: il trigemino.
Il nervo trigemino ha un grandissimo territorio sensitivo di distribuzione, che comprende la cute della faccia, le mucose oronasali e i denti, la dura madre ed i principali vasi sanguigni intracranici. (Fitzgerald M.J.T., Folan-Curran 1.: Neuroanatomia: aspetti di base, clinici e fondamenti di neuroscienze, Roma, Antonio Delfino Editore, 2005. p. 175)
Il trigemino, attraverso alcune vie neurologiche, determina la secrezione dei vari modulatori delle funzioni cerebrali, divenendo l’artefice del benessere generale o causa di danni di varie entità .
La stimolazione dello Spot Palatino, emergenza del nervo trigemino, è opera dunque della lingua e determina risposte a distanza che coinvolgono l’attività della vera «centralina» del SNC (Sistema Nervoso Centrale), il Locus Ceruleus. Questo nucleo, compatto e relativamente piccolo, è implicato nella modulazione nel controllo motorio somatico e viscerale, nella regolazione complessa dei centri del sonno, nel comportamento emozionale, in talune funzioni neuro-endocrine, nei processi attenzionali, nella modulazione dell’attività generale della neocorteccia e del talamo. (Chiesa D., Ciaravolo P., Colasanto S., De Cicco V., Ferrante A.: La nuova ortodonzia, Roma, Marrapese Editore, 2007. p. 43)
La lingua, comprimendo i recettori palatini, sembra avere la capacità di rifunzionalizzare l’intero sistema nervoso centrale.
Lo schiacciamento della punta della lingua contro il palato in questo punto determina degli effetti sulla muscolatura generale estremamente evidenti ed immediati: la diminuzione dell’ipertono muscolare e il riequilibrio del tono stesso in modo istantaneo.
La mancanza della continua stimolazione dello Spot Palatino da parte della lingua può portare ad una insufficiente stimolazione trigeminale con l’insorgenza di squilibri muscolari che portano alle varie problematiche posturali.
La deglutizione inoltre, attraverso la stimolazione trigeminale, si è mostrata in grado di interferire con tutti gli informatori posturali principali: occhio, orecchio, piede, articolazione temporo-mandibolare, che devono adattarsi a quanto la deglutizione decide. In questa ottica la deglutizione acquista un ruolo ancora maggiore e determinante per la postura individuale. (http://www.centroterapiamiofunzionale.it)
Per approfondire: www.lucabastianello.com – www.gruppostudiodentosofia.it
Biolcalenda febbraio 2014