Dovendo praticare l’anestesia locale, raramente si prende in considerazione la donna in questo contesto.
La medicina accademica liquida dogmaticamente la questione sconsigliando prestazioni odontoiatriche tra il primo e il terzo mese e tra il sesto e il nono mese di gestazione, mentre si può dentistizzare tranquillamente tra il terzo e il sesto mese.
Durante l’allattamento, al fine di non somministrare l’anestesia al neonato, in caso di cure dentali che ne richiedano l’uso, si dovrebbe procedere facendo scorta del latte materno il giorno prima dell’intervento odontoiatrico, per utilizzare detta scorta il giorno dell’intervento. A trattamento dentistico effettuato, sarà cura della mamma, nel corso di tutto il giorno, estrarsi il latte contenente l’anestesia e buttarlo via. Al neonato sarà somministrata la scorta estratta preventivamente.
Questa pratica, apparentemente semplice a parole, risulta molto impegnativa, a detta delle mamme interessate.
La Lega del Latte suggerisce di usare il buon senso, cioè di procedere alla cura dei denti che più necessitano, senza complicare la vita alla madre con procedure troppo impegnative. L’anestetico che eventualmente dovesse finire nel latte materno, è considerato ininfluente per la salute del piccolo.
Oggigiorno è difficile che l’arrivo di un figlio non sia voluto dalla coppia, quindi una programmazione così importante merita una preparazione adeguata e a tale scopo sono dedicate le considerazioni di seguito esposte.
Per chi legge per la prima volta di tale cautela nei confronti della gestante, forse sarà interessante il confronto con un diverso punto di vista su altri aspetti oltre a quello dei denti a cui portare attenzione. Il rispetto per il miracolo della vita è andato perduto nella nostra società altamente tecnologica. Anche il periodo trascorso nel grembo materno è considerato prevalentemente da un punto di vista materiale. Pur tuttavia, si dovrà considerare il fatto ormai dimostrato che il feto avverte tutto: stati d’animo, sentimenti, dolore e piacere. Non solo della mamma ma anche di tutte le persone che gravitano intorno a lei, in quanto il nascituro si trova in uno stato di coscienza allargata, di connessione totale con il Tutto.
Chi invece è avvezzo a percorsi evolutivi per la crescita della coscienza personale, scopre che i propri traumi, paure, memorie, abitudini, modi di pensare, che facciamo nostri per l’intera esistenza, dipendono molto dalla modalità in cui si viene al mondo, da come avviene il parto e da come è stata vissuta la gestazione (per approfondire: I nove scalini di Daniel Meurois-Givaudan, Ed. Amrita).
Appare problematico, in tempi moderni, stabilire quando ha inizio la vita. Gli orientali ritengono che la spiritualità che permea ogni forma di vita non ha un inizio ma c’è da sempre, passando attraverso cambi di manifestazione con la reincarnazione. I materialisti sono dell’opinione che la vita inizi al terzo mese.
Eppure la vita corporea dovrebbe almeno coincidere con la magia della creazione, il momento del concepimento. L’ovulo e lo spermatozoo si uniscono dando vita ad una forma comune e quindi un contenuto: i due elementi iniziali tornano all’Uno. La fusione porta all’Unità .
Solo perché non lo ricordano o non sanno molto in proposito, molti non considerano quanto per l’Anima sia traumatico il concepimento. La società moderna infatti è esperta nel prevenire il concepimento. Chi non crede nello Spirito crede di impedire una fecondazione fisica. Psicoterapie specifiche forniscono ampio materiale su questo periodo di vita prenatale. Grazie alla Terapia della Reincarnazione e al Rebirthing è possibile apprendere molto nonché rivivere intensamente tale fase iniziale intrauterina.
Prima del concepimento l’Anima vive in libertà , in assenza di gravità e distante da qualsiasi dinamica terrena. Qualora subentri il desiderio di incarnazione, per poter affrontare i compiti di vita non ancora assolti (Karma), si arriva al concepimento.
L’Anima riconosce distintamente i due individui che si sono uniti per amore o per altre ragioni. Il momento del concepimento è in genere vissuto come un vortice, una discesa a spirale che risucchia l’Anima nel corpo. Tale precipitare nella materia è vissuto dall’Anima come una perdita di libertà , come una limitazione e infine come un passo verso la prigionia del corpo con tutti i suoi limiti.
Tuttavia, l’Anima si adegua in fretta al nuovo spazio vitale, così caldo, morbido e sufficiente al suo minuscolo corpo. Si sviluppa così, poco a poco, un mondo subacqueo, l’Anima percepisce ancora tutto del mondo esterno e contemporaneamente sente di appartenere sempre di più al mondo materno della materia, partecipando attivamente alla scoperta della madre di essere incinta e all’esperienza di entrambi i genitori. Si rende conto di eventuali tentativi d’aborto e ne percepisce anche il solo pensiero di metterli in atto. Per il nascituro ciò può distruggere irrimediabilmente la sensazione di sicurezza e di calore dell’ambiente familiare.
Se invece la situazione della madre non è problematica e quest’ultima vive in armonia con il proprio ambiente, tutto ciò rappresenterà un ulteriore fattore di serenità per il feto che sta crescendo. Ove così non fosse, una madre attenta potrà proteggere il suo bambino da difficili situazioni esterne schierandosi incondizionatamente dalla sua parte.Già nel grembo materno nasce quella sensazione, così decisiva per la crescita, che si chiama fiducia primordiale. Se questo periodo è carico di minacce, tale sentimento non può sorgere e mancherà probabilmente per tutta la vita e nulla potrà colmare questo vuoto. Molti adulti rimpiangono la fase della sicurezza, così piacevole e così importante da essere ricercata per tutta la vita, soprattutto se all’inizio è stata troppo breve o addirittura non è esistita. Come conseguenza, ci sarà difficoltà ad approcciarsi in modo naturale ai cambiamenti, agli eventi e agli ambienti nuovi. Sarà necessario avere sotto controllo le situazioni e circondarsi di comfort utili a ricordare l’ambiente di casa.
La gestazione sarebbe l’occasione ideale, per la futura madre, di dimostrare la sua accresciuta sensibilità , di stabilire un contatto con la sua voce interiore e in questo modo di avere un legame ancora più profondo col proprio bambino. Le madri che riescono a entrare in contatto con la propria Anima, grazie a meditazioni e viaggi interiori, spesso sono in grado di capire meglio ciò che sta provando il nascituro. In questo modo le sensazioni della madre possono condizionare questa fase e i suoi rituali. Non c’è occasione migliore che trasformare la vita quotidiana in un unico consapevole rituale.
I tipici problemi legati alla gravidanza mostrano i lati negativi delle possibilità appena descritte. Valutiamoli assieme per comprendere meglio le possibilità positive che nascondono:
- L’olfatto. La sensibilità agli odori della donna in gravidanza può far diventare insopportabile la nausea spesso annessa: è una variante non risolta dell’accresciuta sensibilità della gestante. Una sensibilità più sviluppata, messa in positivo, implicherà maggior delicatezza d’animo e una più spiccata sensitività . Quando una gestante è infastidita da tutti gli odori, ha l’opportunità di rendere l’atmosfera in cui vive più adeguata alle proprie esigenze, fidandosi più del naso che di altri sensi.
- Il gusto, strettamente legato all’olfatto, serve a provvedere a che il bambino sia nutrito nel migliore dei modi. Per molte madri e di conseguenza per i loro figli, è assolutamente necessario modificare l’alimentazione a cui oggi sono abituati. Molte persone non trovano niente di male a ingerire cibi a buon mercato, discutibili offerte speciali, pericolosi additivi e conservanti. Per ciò che concerne l’alimentazione, non abbiamo alcun freno. Una maggior sensibilità del gusto è dunque opportuna. La gestante, ma vale per ognuno di noi, che assume cibi scadenti non danneggia solo la propria salute, ma soprattutto quella del nascituro, che apprezzerebbe molto di più la qualità .
- Il fumo. Ogni singola sigaretta riduce drasticamente l’irrorazione sanguigna nell’organismo materno e di conseguenza della placenta riducendo l’apporto di energia e di sostanze nutritive al feto. In questo modo nascono neonati fumatori sotto peso, in un certo senso svantaggiati già dall’inizio. Una donna incinta che fuma accetta consapevolmente che suo figlio abbia delle carenze. Sarebbe quindi un bene che il senso del gusto si modificasse. Tuttavia, la dipendenza da nicotina è così alta che il cambiamento del gusto non basta a far smettere di fumare una donna incinta.
- Alcool e droghe. Gli effetti di alcool e droghe sul nascituro sono altrettanto dannosi. Dal momento che gli effetti della maggior parte delle droghe si ripercuotono sul sangue, anche il feto ne è totalmente coinvolto. I problemi dei neonati, le cui madri sono totalmente alcolizzate, lo dimostrano perfettamente: mamma beve, bimbo beve. I figli di persone che usano droghe vengono spesso al mondo con gli stessi problemi di tossicodipendenza dei genitori.
- Inquinamento acustico e sovraffollamento. Poiché il feto percepisce tutto del mondo esterno, è da evitare qualsiasi tipo di stress derivante da eccesso di rumore, musica e audio troppo alti o il sovraffollamento di persone, tipico di centri commerciali, manifestazioni, concerti e cinema. Stessa attenzione dovrebbe essere data ai portatori di handicap dalla nascita, poiché mantengono una coscienza aperta da bambino. Pur adulti nell’aspetto, sono connessi al Tutto e assorbono qualsiasi cosa gli stia intorno. Non è raro quindi che tornando da posti affollati maturino, in seguito, problemi di salute.
- Denti. È ovvio che in presenza di un’urgenza dentale, sarà necessario procedere. Ove possibile quindi le future mamme potrebbero premunirsi con un controllo approfondito della dentatura e praticare tutti gli interventi necessari, prima di affrontare la gravidanza.
La Vita è sacra e alla luce di tutto ciò ogni donna in gravidanza, in quanto portatrice di vita, dovrebbe considerarsi un Tempio ed evitare tutto ciò che possa recare disturbo o turbamento a tale sacralità .
Salve, come ci si comporta invece durante l’allattamento?
Ho letto i due articoli sull’amalgama (parte 1 e 2) ma non so se pur seguendo la pratica di sicurezza ci possano essere dei problemi per il bambino come per l’anestesia ad esempio. Mi può spiegare quali sono i rischi?
Grazie
Nana
Gentile sig.ra Nana si esegue la rimozione dell’amalgama al termine dell’allattamento.
Cordialmente dottor Luca Bastianello