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Nespolo

Mespilus germanica
L. Rosaceae
Fioritura: maggio-giugno
Parti raccolte: frutto
Tempo di raccolta: autunno

Bussoletta Botanica
Come riconoscerlo
Piccolo albero, eretto, dal tronco tortuoso, corteccia marrone; rami folti, spinosi, di colore scuro; chioma compatta e irregolare. Le foglie sono grandi, ellittiche, appuntite con breve picciolo e lamina intera, di sopra opaca e liscia, di sotto pelosa. I fiori, bianchi e solitari, molto appariscenti sono circondati da grandi foglie e crescono all’estremitĂ  dei rami. Le nespole somigliano a un piccolo pomo che reca all’apice una depressione coronata dai residui del calice ed è commestibile solo dopo un periodo di ammezzimento. Il nome del genere (Mespilus) viene dal latino che deriva a sua volta dal greco mespilon = nespola che designava in generale i frutti di molteplici varietĂ  di biancospini orientali, cui le nespole erano assimilate.

Dove osservarlo
Luoghi soleggiati, siepi, boschi di latifoglie su terreni argillosi e profondi. Un tempo era coltivato per i frutti; ora è sfuggito alle coltivazioni e si è spontaneizzato.

Frammenti di etnobotanica
Usi alimentari: i frutti dopo un periodo di maturazione (ammezzimento), che avveniva su lettiere di paglia e in ambienti aerati, si mangiavano direttamente e si usavano preparare marmellate e conserve con miele e mosto cotto.
Usi artigianali: la corteccia e le foglie servivano per la concia delle pelli.
Usi ludici: indovinello: “Su par un boschèto / a go catĂ  un vecèto / a ghe go cavĂ  la barba / a ghe go magnĂ  el culeto.”
Usi medicinali: le nespole venivano mangiate in abbondanza in caso di diarree; per combattere la malaria si assumeva oralmente vino bianco in cui erano state infuse delle foglie e delle radici finemente triturate; si riferisce che per lo stesso motivo si cuoceva, per il tempo di un rosario completo, polpa di nespole senza noccioli, acqua e zucchero e se ne assumeva oralmente un bicchiere tre volte al giorno.

Ricetta orale
Nespolino
Toi sie nespole fate e sie somense dure che te cati in meso ala polpa de le nespole. Pesta tuto insieme e miti in te ‘na pignata. Cuersi con un litro de graspa par tri o quatro dì e po’ passa tuto par ‘na pessa de lin. In te n’altra pignata fa un siropo con aqua e sucaro metendo insieme du goti de aqua e el dupio del peso de sucaro. Smissia tuto ben pulito e dopo sonteghe tuto el resto. Lassa tutto lĂ  par un dì e po’ passa par ‘na pessa de lin e miti in te le butiglie che te conservarè in caneva e al scuro par almanco du mese. (Boara Pisani, dicembre 1963, Jole, anni 61, casalinga-contadina)

Ricetta Storica
Torta di Nespole
Piglia le nespole mature e falle cuocere in brodo grasso. Poi passale alla stamegna e ponile in un vaso con libbra una di formaggio duro grattato e once 9 di zuccaro, e oncia una di cannella pista, e un quarto di pevere, e mezza libbra di butiro, e uova tre; incorpora bene ogni cosa insieme. Ed empi le tue spoglie e fa la torta; e poi ponile sopra once 4 di butiro fresco, e ponla a cuocere. Come sarĂ  cotta, le porrai sopra once 3 in 4 di zuccaro fino. Le nespole, stariano meglio cotte in vin dolce o sabba, o possono anco cuocersi sotto le brage. (Cristofaro da Messisburgo, in “Banchetti composizioni di vivande e apparecchio generale”, 1559)

Biolcalenda di novembre 2014


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