Infezioni delle vie respiratorie

Ogni anno con l’arrivo della stagione fredda si fanno previsioni sui virus e sul tipo d’influenza, s’invitano i soggetti più deboli e più esposti a vaccinarsi. Si studiano nuovi e più potenti farmaci ma si assiste al contemporaneo aumento della resistenza di virus e batteri.

Da una parte la strategia ufficiale tendente a promuovere la caccia a questi nemici, piccoli ma sempre più forti, dall’altra la medicina naturale che ha come fine ultimo l’aumento delle capacità di resistenza dell’organismo.
Certamente anche le metodiche naturali si preoccupano delle fastidiose sintomatologie tipiche delle fasi acute, suggerendo trattamenti atti a contrastarle, ma l’obiettivo di fondo è quello di mettere l’individuo nelle condizioni di poter far fronte alle aggressioni virali e batteriche.
In uno stesso ambiente di lavoro dove si convive per parecchie ore al giorno, all’arrivo dell’influenza alcuni soggetti sfuggono quasi sempre alla stessa, mentre altri ne vengono coinvolti ciclicamente. Esistono delle differenze costituzionali fra persone diverse, c’è chi è più facilmente soggetto ai disturbi broncopolmonari, chi accusa più frequentemente problemi a carico di altri organi ed apparati e chi è più resistente e quasi immune dai mali che affliggono gli esseri umani.

Alcuni omeopati  inquadrano questi soggetti in categorie diverse, definendo "tubercolinici" i soggetti caratterizzati da una struttura gracile e longilinea per i quali uno dei punti deboli è costituito dall’apparato respiratorio. Per costoro, ma anche per chi a causa di uno stile di vita sconsiderato ha visto abbassare le difese, la medicina naturale offre delle buone possibilità.
Non ci si può onestamente aspettare risultati miracolosi in breve tempo e senza sacrifici, perchè bisogna cercare di modificare una tendenzialità morbosa profonda o lottare contro situazioni provocate da anni di vita e di alimentazione sregolate.

Fra le varie strategie di medicina naturale mi soffermerò su quelle che, per mia esperienza, sono più utili e fattibili; queste, possono essere così classificate:
a) alimentazione
b) idroterapia
c) oligoterapia
d) fito-gemmoterapia
e) omeopatia

Va tenuto presente che una non esclude l’altra, ma anzi è possibile dar vita ad utili sinergismi applicando correttamente più di una metodica. Sono convinto però che nessuna strategia possa prescindere dall’alimentazione. Per quanto concerne il punto a) oggi, non solo i cultori della medicina naturale, ma anche molte personalità della medicina ufficiale riconoscono "in primis", il valore dell’alimentazione per la salute in generale e per le patologie infettive alle vie respiratorie in particolare. Si insiste così su tutti i fronti affinchè si consumi più frutta e verdura fresche per il loro contenuto di vitamine e di altre sostanze ad azione protettiva
Il riconoscimento ufficiale della frutta e verdura ai fini della prevenzione è già un passo avanti, purtroppo viene fatto ancora poco per sottolineare il valore del "biologico" in questo settore.

Per quanto riguarda il punto b) ricordo che fra le varie tecniche idroterapiche, il bagno di vapore e la "frizione con l’acqua fredda" sono particolarmente utili ai fini preventivi. La prima tecnica richiede attrezzatura e struttura adeguate, mentre la "frizione" è facilmente fattibile in casa. Questa semplice, ma utile tecnica idroterapica, richiede la disponibilità di un  asciugatoio ruvido o anche di una semplice manopola. La "frizione" ha, oltre tutto, il merito di essere di stimolo anche sotto il profilo della volontà.
Tutte le tecniche idroterapiche ed anche la frizione non devono essere fatte se non si produce la cosiddetta "reazione".
Dopo la pratica idroterapica deve subentrare un senso di calore e benessere (reazione). Se non c’è reazione si deve rinunciare all’idroterapia, perchè si possono provocare, non benefici ma danni alla salute.
Nessuna tecnica idroterapica va fatta quando non si "reagisce". Secondo i grandi maestri dell’idroterapia quando non vi è "reazione"  la prognosi è sfavorevole.
Per evitare danni, dovuti all’applicazione scorretta delle tecniche idroterapiche ci si dovrà attenere alle seguenti indicazioni generali:
a) il corpo dovrà essere caldo (1)
b) l’ambiente dovrà essere tiepido
In particolare per la frizione con l’acqua fredda si dovranno tenere in considerazione anche questi suggerimenti:
c) andranno frizionate le parti più lontane dal cuore e poi quelle più vicine. Per le gambe e le braccia si inizierà dall’arto destro e poi si passerà a quello sinistro;
d) la schiena e il collo (2) dovranno essere frizionati per ultimi;
e) i tempi per il trattamento completo dovranno essere brevi (non più di 5-6 minuti);
f) a frizione ultimata ci si dovrà coprire rapidamente, umidi ma non gocciolanti (3);
g) la reazione si farà a letto ben coperti (15-20 minuti) o facendo adeguato esercizio fisico.

Tutti coloro che trattano questo argomento propendono per la nudità totale come premessa alla frizione.
Secondo la mia esperienza è possibile procedere in due tempi: prima denudando e frizionando la parte inferiore del corpo (dall’ombelico in giù), mantenendo coperta con il vestiario la parte superiore; poi coprire (con pigiama o direttamente con mutande e pantaloni) la parte frizionata e provocare la reazione con flessioni o altri esercizi idonei. A reazione avvenuta nella parte inferiore è molto più gradevole denudare la parte superiore, anche in un ambiente non del tutto accogliente.
Quando si procede alla frizione completa questa andrà conclusa secondo le modalità di cui al punto (g). E’ sempre possibile, volendo, fare sia gli esercizi sia un pò di riposo a letto.

Schema riassuntivo per una corretta esecuzione della frizione:
Si partirà dal piede destro seguendo la circolazione venosa fino alla coscia e poi seguendo la circolazione arteriosa si ritornerà al piede; si farà prima la parte anteriore della gamba e poi quella posteriore con lo stesso criterio. Si passerà alla gamba sinistra, poi ai genitali e alle natiche. Per la parte superiore si inizierà ancora a destra con il braccio destro poi si passerà al sinistro, poi al torace, alla schiena ed infine al collo.

L’idroterapia in generale e la frizione, in particolare, devono essere correttamente applicate altrimenti possono essere fonte di danni. Attenendosi alle indicazioni date, di solito non vi sono problemi.
Pur essendo possibile iniziare l’apprendimento delle tecniche idroterapiche in qualsiasi stagione dell’anno, personalmente consiglio la fine dell’estate in modo da rendere più gradevole l’impatto con l’acqua fredda. Con la luna crescente di settembre (meglio il noviluvio) è il momento ideale per intraprendere la meravigliosa avventura con l’acqua.

Per chiarire uno degli aspetti più interessanti dell’idroterapia voglio evidenziare un’importante caratteristica della vita civilizzata. Mentre gli animali sono sempre esposti alle intemperie e al massimo con i cambi di stagione mutano il pelo, la pelle o le piume, l’uomo civilizzato tende a sottrarsi al massimo ai cambiamenti di temperatura. Al primo freddo si copre, accende il riscaldamento si sposta in veicoli confortevoli; quando comincia il caldo spegne il riscaldamento, si scopre, attiva i climatizzatori. Così facendo, l’uomo moderno viene a trovarsi, rispetto all’uomo primitivo e agli animali, in una situazione in cui gli stimoli termici cutanei sono molto ridotti. L’idroterapia ed in particolare la frizione quotidiana, consentono di creare situazioni di stress termico dandoci la possibilità, quando sono eseguite correttamente, di recuperare in parte alcuni favorevoli effetti di un modo di vivere che, pur scomodo, tempra e fortifica. I vantaggi conseguibili con queste pratiche sono molteplici, tra questi: l’aumento delle difese dell’organismo, la stimolazione della circolazione, l’eliminazione dei ristagni e delle tossine.

Ho potuto constatare, in più di vent’anni, che chi si nutre correttamente e pratica l’idroterapia con costanza non viene quasi mai toccato da influenze, raffreddori e dai quotidiani malanni, anche se non è dotato di una costituzione particolarmente forte. Con la pratica costante è possibile ridurre e anche far sparire disturbi ormai cronicizzati, talvolta anche sinusiti di vecchia data. Non è necessario essere degli eroi con l’acqua fredda, bisogna però praticare con costanza e con prudenza, riducendo ed anche interrompendo quando si è fortemente raffreddati e nelle fasi acute in genere.

Un altro valido aiuto per la prevenzione dei disturbi delle vie respiratorie ci può venire dal ricorso agli oligoelementi. L’oligoelemento diatesico consigliato per la prevenzione di raffreddori, rinofaringiti, stati influenzali, sinusiti, bronchiti, è il manganese-rame (Mn-Cu).

Le modalità di assunzione sono le seguenti: una dose per via sub-linguale a giorni alterni, saltando un giorno alla settimana. L’oligoelemento va assunto preferibilmente di mattina e va tenuto in bocca almeno 15 secondi e poi deglutito. Il trattamento va fatto per almeno due mesi ed iniziato possibilmente alla fine di settembre per la prevenzione contro i mali della stagione fredda. Risultati più consistenti si otterranno assumendo anche una dose di 50 gocce del gemmoderivato di Rosa Canina tutti i giorni. I soggetti con minori difese dovranno assumere due dosi di Rosa Canina e ricorrere all’oligoelemento composto Oro-rame-argento (Au-Cu-Ag) con le stesse modalità viste per il Mn-Cu. A oro-rame-argento si farà ricorso nelle convalescenze per almeno due settimane*, meglio se con RibesMG. Il gemmoderivato di Ribes Nigrum andrà preso due volte al giorno alla dose di 50 gocce alla volta. Un’assunzione dovrà essere fatta di mattina.

(*) Anche in convalescenza l’oligoelemento composto (Au-Cu-Ag) andrà preso 3 volte alla settimana.

NOTE
(1) se non si è sufficientemente caldi si faranno esercizi ginnici  o si ricorrerà all’acqua calda per riscaldare le parti fredde.
(2) Il collo è la parte che dovrà essere bagnata per ultima. Ci si dovrà coprire subito per evitare danni.
(3)Se si è troppo begnati si toglierà l’eccesso di umidità con le mani o con l’asciugamano

N.B. Il panno ruvido andrà bagnato, strizzato e passato rapidamente con movimenti circolari. Bisognerà sciacquare frequentemente per eliminare le cellule morte dal panno stesso.


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