Ancora poco conosciuto in Italia, il sommacco è una spezia dal colore rosso acceso, che ricorda la paprika e che si distingue per il sapore aspro, un po’ pungente e allo stesso tempo rinfrescante.
In passato era molto popolare in tutto il bacino del Mediterraneo, Sicilia inclusa, e proprio in quest’isola, fino alla metà del Novecento la coltivazione di questa spezia è stata una fonte di reddito per molte famiglie, in quanto era utilizzato anche nell’industria conciaria e tintoria.
Il sommacco maggiore (Rhus typhinia) è la specie americana, un arbusto selvatico che cresce anche nel Nord Italia. Nel Carso poi si trova la specie Rhus Cotinus che accende di un rosso fiammante i pendii di tutta l’area.
Essendo molto rustica riesce ad adattarsi bene anche ai terreni più rocciosi e aridi, tollerando temperature molto rigide, fino a -20°C. Di norma si sviluppa bene in un terreno argilloso, ricco di nutrienti e ben drenato, possibilmente non troppo ricco d’azoto perché indebolisce la pianta.
Fiorisce tra maggio e agosto. I suoi frutti, carnosi, succosi e fibrosi, sono di colore rosso-bruno e velenosi, se consumati freschi e crudi.
Le foglie sono ricche di tannino e trementina, mentre i frutti danno origine a una delle spezie più usate in Medio Oriente.
Spezia che sembra avere numerose proprietà , come, ad esempio, proteggere l’apparato cardiovascolare contribuendo a tenere sotto controllo i livelli di glicemia nel sangue.
Può anche essere considerato un antiossidante per il suo contenuto di acido gallico, le cui proprietà sono di utilità nel contrastare i danni causati dai radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare. Ha inoltre proprietà diuretiche,antibatteriche ed antipiretiche, antifungine ed antinfiammatorie.
Oltre a virtù analgesiche, astringenti ed antiemorragiche, è capace di proteggere cervello e stomaco e regolarizzare l’intestino.
La spezia che si ricava dal frutto della pianta viene normalmente usata per condire il pesce e la carne, ma anche per essere aggiunta a insalate e hummus. Per esempio, in Iran, il sommacco viene aggiunto alle verdure fresche e al tradizionale kebab, in Turchia lo si usa per insaporire un tipico antipasto a base di riso e cipolle, mentre in Siria e in Libano viene utilizzato soprattutto per insaporire il pesce.
Con il suo sapore aspro e pungente, il sommacco è ideale per preparati non eccessivamente elaborati e, insieme a timo e sesamo, è uno degli ingredienti dello zahtar, una miscela usata nel Nord Africa e in Giordania per condire la carne, che di norma viene mescolato con un po’ d’olio d’oliva e mangiato insieme a una fetta di pane tostato.
I suoi frutti si raccolgono in estate e profumano di limone, ma il loro sapore è asprigno, piccantino e pungente. Il suo potere anti-age è 73 volte superiore a quello della mela, ed è, pertanto, il più potente in assoluto.
Un tempo, il legno della pianta veniva utilizzato anche da liutai per fabbricare strumenti musicali e dai tornitori ed ebanisti per mobili di pregio, per gli intarsi e per fare le pipe. Ma è una pianta nota anche in medicina e cucina. Altre specie, invece, sono velenose, e possono causare irritazioni della cute.
Salve Sul Sommaco desideravo farvi conoscere un pranzo o cena che ho conosciuto e sperimentato in Iran in un viaggio di 35 anni fa.
In una terrina ,Riso basmati bianco bollito , se ne tengano alcuni cucchiai a parte, zafferano ( in in stimami interi si sbriciolano in un cucchiaio con un po’ di zucchero usando un cucchiaino) e si colloca in un pentolino con del burro vicino ad una fonte di calore in modo da sciogliere il burro lentamente( non friggere ), poi si aggiungano nel pentolino i cucchiai di riso tenuti da parte e si mescoli bene, e si collochi il riso ottenuto in cima al riso nella terrina. Poi dei pistacchi crudi macinati ancora in cima nella terrina ,e nella parte che rimane di riso bianca non coperta da zafferano e pistacchi si distribuiscano dei frutti di sumak il sale poco lo lascio a voi. Assieme viene servita una zuppa di lenticchie con dentro dei pezzi di yogurt secco. ( sembra fosse il pranzo preferito degli Scia. Dimenticavo non devono mancare le erbette aromatiche fresche di fine pasto.
Provate solo ad immaginare i colori ,si mangia con gli occhi.
Anselmo
Buon giorno Anselmo
grazie per la sua interessante ricetta, “esotica” e sicuramente molto gustosa 🙂
Buon Anno
La Biolca