Viviamo in un’epoca fortemente condizionata dal materialismo. Questo orientamento limita il campo di indagine della scienza alla sola parte fisica, tangibile e materiale, mentre si tende ad escludere lo studio, l’analisi e la ricerca di possibili forze sottili in grado di esercitare influenze, anche fondamentali, per la manifestazione della vita (come ad esempio l’influenza dei corpi celesti).
Vengono studiate le sostanze e non le “forze” che governano il vivente per via di questo approccio unilaterale di stampo materialista. Ovviamente non si vuole rinnegare l’importanza e la necessità dell’indagine relativa alla parte fisica/materiale (anzi!), ma forse sarebbe altrettanto doveroso lo studio e la ricerca di possibili forze sottili operanti in natura. Sarebbe più che legittimo indagare queste forze a cominciare dalla luce solare nel suo insieme.
Tutto ciò che ha a che fare con la luce solare ricopre un’importanza capitale per le piante e la vita in generale. Ehrenfried Pfeiffer (1899-1961) nel corso di una conferenza tenuta a Dornach nel 1958 si espresse molto chiaramente sul fatto che nella natura di oggi purtroppo vi sia una grave mancanza di luce e che, per questo motivo, vi siano conseguenze negative per le piante. Pfeiffer parla apertamente di mancanza di luce nelle piante, di mancanza fisiologica di luce nella nostra atmosfera e di mancanza di luce dell’Io nell’essenza umana (o luce corrotta). La causa principale di questa alterazione sarebbe l’inquinamento radioattivo generato dall’uomo.
Per questa ragione gli alimenti non sarebbero più in grado di nutrire e sostenere adeguatamente l’essere umano poiché la luce non interagisce come dovrebbe con le colture (ed i vari vegetali); ricordiamo che la fotosintesi è fondamentale per l’intera fisiologia della pianta. A questo fattore vanno poi aggiunti il tipo di pratica agronomica (pratiche industriali con l’utilizzo di concimi di sintesi e pesticidi) e l’uso di conservanti nei prodotti a lunga scadenza come ulteriori fattori di degenerazione; non dobbiamo dimenticare l’influsso negativo generato anche dall’inquinamento atmosferico (ad esempio dal pulviscolo atmosferico).
Lo scienziato tedesco dunque parla apertamente di alimentazione degenerata (come conseguenza diretta dei fattori sopra citati) che non sarebbe in grado di attivare e sostenere determinate forze interiori nell’essere umano. Le conseguenze poi si ripercuotono negativamente sul piano degli impulsi interiori e sui processi della coscienza.
L’agricoltura biodinamica nasce diverso tempo prima proprio per prevenire e contrastare questo tipo di degenerazione. Quella che fu l’indicazione di Rudolf Steiner in merito all’impiego del silicio mette in evidenza la lungimiranza e la capacità di cogliere e comprendere in netto anticipo problematiche e criticità che si sarebbero poi manifestate nei decenni a seguire (che ad oggi stiamo vivendo). Lo ricordiamo, il preparato 501 a base di silicio contribuisce a rendere più efficiente il processo di fotosintesi favorendo la miglior relazione tra pianta e luce solare.
Se è vero che “vivere è assorbire luce” diventa fondamentale la qualità stessa della luce, ma anche dell’aria in quanto mezzo di propagazione degli impulsi luminosi.
Maria Thun (1922-2012) e il suo staff, con il contributo dello stesso Pfeiffer, elaborarono un preparato utile nel contrastare proprio l’inquinamento radioattivo. Un lavoro di sperimentazione e ricerca durato 14 anni che ha portato all’allestimento del preparato FLADEN. Questi ricercatori auspicarono poi che il Fladen venisse impiegato in tutto il mondo con costanza e maggiore frequenza per via delle numerose centrali atomiche presenti e attive nei diversi Continenti (la presenza di residui radioattivi era ed è dovuta anche ai test atomici).
Un’ulteriore interferenza negativa potrebbe essere quella esercitata dai satelliti artificiali che orbitano intorno alla Terra unitamente alla rete di telefonia mobile generata dai vari ripetitori per quanto riguarda le telecomunicazioni (rete cellulare). Questi segnali potrebbero avere un’influenza negativa anche sull’azione dei corpi celesti (Sole e Luna in primis).
Per questi ed altri motivi diventa necessario e doveroso applicare al meglio l’agricoltura biodinamica nel suo insieme, con particolare riferimento all’utilizzo corretto e costante dei vari preparati biodinamici. Inoltre grazie all’impiego di compost biodinamico, humus di lombrico e sovesci plurispecie si risolve una delle maggiori criticità che la moderna agricoltura industriale ha provocato: la carenza di humus nei terreni.
Dunque la crisi ambientale rappresenta l’emergenza più critica per via delle implicazioni dirette e indirette che riguardano il presente e soprattutto il futuro, ma i rimedi per fortuna esistono.
Basta solo applicarli.
* Cit. di Elémire Zolla