Ipomoea Batatas. Fam.: Convolvulaceae
Portata in Europa da Cristoforo Colombo fin dal suo primo viaggio nel “Nuovo Mondo, la Batata (Ipomoea batatas) o più comunemente Patata americana;
per analogia diede il nome alla più diffusa Patata (solanum tuberosum) della famiglia delle Solanaceae che giunse in Spagna nella seconda metà del XVI° secolo.
La batata è una pianta erbacea, perenne allo stato indigeno, se coltivata è annua. Il suo luogo d’origine è controverso, inizialmente la si riteneva originaria delle Antille, perché in queste isole Colombo la trovò.
Ma nelle successive esplorazioni si constatò che veniva coltivata dai nativi in Messico, in Perù e in Cile. Inoltre risulta essere coltivata anche in Cina ancor prima della scoperta dell’America. La pianta può essere coltivata come decorazione in appartamento o giardino per i suoi fusti sottili dal portamento rampicante o ricadente; portando numerose foglie trilobate, allungate e appuntite di colore verde scuro, leggermente coriacee.
Durante la stagione primaverile producono grandi fiori a forma di campanella, di colore bianco o rosato. Alla base dei fusti si sviluppano grosse radici tuberose, di colore giallo o aranciato. La batata è un alimento altamente energetico e per tale motivo coltivato in tutto il mondo. Dalla sua analisi risulta un alimento prettamente basico, quindi alcalino ed energetico per i suoi zuccheri. Dobbiamo considerarla un alimento di grande valore energetico, discretamente plastico, ricostituente, rimineralizzante, depurante, diuretico, disinfiammante e nel contempo lassante.
E’ consigliabile nei casi di astenia, anemia, nelle affezioni dell’apparato digerente, del fegato, dei reni; nell’arteriosclerosi, reumatismo e artritismo. Evitare di consumarla associata con proteine. E’ bene masticarla e insalivarla bene per digerire la fecola e l’amido di cui è ricca, anche perché non deve essere accompagnarla da nessun liquido.