Pisum Sativum – Famiglia Papilionacee – Tribù Leguminose
Antica pianta alimentare probabilmente già utilizzata dall’uomo nel Neolitico 9000 anni fa.
L’area di provenienza è asiatica (Caucaso? Persia?) probabilmente dall’India settentrionale. Venne importato in Europa dalle migrazioni degli Ari dove rapidamente si diffuse. Sono stati ritrovati negli scavi di Halicat in Turchia (5500 a C.), nelle rovine di Troia, nelle tombe dei Faraoni d’Egitto del tardo impero, Greci e Romani ne facevano ampio uso considerandolo alimento prelibato (citato dal greco Teofrasto e dal romano Plinio). Il culmine della sua fama, in ambito gastronomico, arrivò nel 1600 in Francia dove i nobili ne fecero un cibo d’elezione di conseguenza il costo salì vertiginosamente diventando proibitivo per molti.
Se mangiati freschi hanno un loro piacevole sapore dolciastro, dovuto a un alto tasso di zuccheri semplici (4,4g) e all’assenza di principi amari che invece sono contenuti negli altri legumi. E’ curioso che siano gli unici legumi che perdono zuccheri maturando e diventando secchi (2,9 g) anziché aumentarli. Contrariamente agli altri legumi, che hanno una dose di antitripsine e invecchiando elevano le purine, i piselli sono quasi innocui, per cui si possono mangiare anche crudi.
Oltre ai piselli freschi sgranati, nella tarda primavera sono disponibili anche varietà con baccelli verdi “mangiatutto” (dette “taccole”) da cuocere come i fagiolini verdi. Nelle cure naturistiche i piselli vengono usati come cibo energetico e stimolante dell’evacuazione intestinale, nei casi di affaticamento, debolezza, nella crescita e nelle convalescenze, contro la stitichezza. Allo stato fresco sono molto digeribili e fungono da “scopa” dell’intestino. Sono controindicati nelle enteriti. Una emoagglutinina estratta dai piselli è stata usata con successo nella terapia dell’anemia aplastica. L’estratto mucoproteinico ottenuto dai piselli ha svolto una funzione di stimolo del midollo spinale.
Una scoperta curiosa è che i piselli sono degli anticoncezionali. S.N. Sanyal, ricercatore del Calcutta Bacteriological Institute, dopo aver notato che la popolazione del Tibet, che ha una dieta a base di orzo e piselli, è rimasta stazionaria negli ultimi 200 anni. I piselli contengono una sostanza, lo xiloidrochinone, isolato da Sanyal e provato come anticoncezionale nelle donne (riduzione delle gravidanze dal 50 al 60%).
L’azione dei piselli, è inferiore a quella della pillola anticoncezionale, ma almeno è esente da qualsiasi controindicazione. Come gli altri legumi i piselli sono benefici per l’apparato cardiovascolare, grazie alle abbondanti fibre solubili (pectine, gomma, ecc.) che aiutano a ridurre il colesterolo LDL, mantengono in equilibrio il tasso glicemico dei diabetici e possono anche abbassare la pressione sanguigna.
Contengono, come tutti i legumi, notevoli quantità di antienzimi che neutralizzano le proteasi, per lo più gli IT o inibitori della tripsina, che se da una parte riducono l’assorbimento delle proteine dall’altra hanno il potere di contrastare alcuni virus e agenti carcinogeni nell’intestino, prevenendo infezioni e tumori.
I piselli sono collegati a percentuali leggermente inferiori di cancro alla prostata. Un’indagine epidemiologica condotta per 5 anni in Inghilterra ha messo in evidenza il legame tra consumo di piselli e basse percentuali di appendicite. I piselli, probabilmente, neutralizzano i batteri presenti nella parete dell’appendice che causano l’infezione, come hanno ipotizzato i ricercatori dell’Università di Southampton.