Tirar l’acqua al proprio mulino

Il Natale sembra essere diventato solo una sterile occasione per spendere, spendere, spendere: riflessioni amare sul Natale, ora che il Natale è trascorso.

In vicinanza delle festività natalizie assistiamo a come supermercati e centri commerciali facciano a gara per accaparrarsi le tredicesime degli italiani (quelli che ancora le hanno), in effetti sono molti gli esercizi commerciali che, approfittando del Natale, usano senza ritegno qualsiasi mezzo per accrescere i propri profitti. Il Natale sembra essere diventato solo una sterile occasione per spendere, spendere, spendere.

Non ho potuto fare a meno di riflettere su una frase esposta nella vetrina di un supermercato specializzato in alimenti surgelati. Diceva: “MENO TEMPO IN CUCINA… PIU’ TEMPO PER TE”, suggerendo l’idea che il tempo trascorso a cucinare sia tempo sprecato, non sia tempo dedicato a se stessi. Quindi secondo loro dovremmo acquistare solo cibi precotti, pronti da scaldare e portare in tavola, pieni di additivi, trattati industrialmente in modo da essere molto gustosi (si sa, il glutammato è stato una grande scoperta…) ma inevitabilmente povero di nutrimento e tutto questo per cosa? Più tempo per noi! E cosa ci facciamo in tutto questo tempo? Ma è ovvio! Possiamo avere più tempo per curarci dalle malattie che ci fanno venire con questo tipo di alimentazione.

Il vero slogan, quello di una pubblicità etica, dovrebbe essere esattamente il contrario: “PASSA PIU’ TEMPO IN CUCINA E AVRAI PIU’ TEMPO PER TE”, anche perché così vivrai più a lungo, sarai più sano, avrai più benessere nel fisico e… nel portafoglio.

Ci sono poi quelli che fanno leva sulla nostra sensibilità, cercano di ricordarci che Natale dovrebbe essere occasione per buoni sentimenti, pace nel Mondo, fratellanza, e infatti ovunque si moltiplicano sia i banchetti che chiedono offerte e donazioni per ogni essere sfortunato che abiti il pianeta, sia le telefonate di fantomatici centri assistenza anziani che devono acquistare il nuovo furgone.

Non a caso anche Telethon in televisione si fà in questo periodo, perché dopo aver percepito la tredicesima siamo più teneri, quindi propensi alla generosità senza pensare quale fine fanno i nostri soldi (infatti non ce lo dicono mai) né a quanti animali saranno torturati e uccisi per mezzo della vivisezione che ci dicono essere indispensabile per la ricerca.

Intanto si continua a fare la guerra, a sparare razzi, a bombardare civili, a inquinare terra e mare anche con la grande quantità di imballaggi non riciclabili che affollano i cassonetti. Già, tutti questi regali così fastosamente implasticati, incartati e infiocchettati generano anche una quantità enorme di rifiuti.

Rincorriamo la felicità pensando che sia contenuta nell’ultimo modello di cellulare o di televisore sempre più grande e piatto (con il quale guardare film violenti, trasmessi anche in orari da bambini), in abiti alla moda o scarpe cucite sfruttando lavoro di bambini che invece dovrebbero stare a giocare a pallone in un cortile (ma un pallone non ce l’hanno nemmeno), nel rimpinzarci di cibi che ci intossicano e ce la faranno pagare cara, dopo le feste.

Siamo davvero più felici? I risultati sono sotto gli occhi di tutti.


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