Chiudere e aprire

Non si può aprire l’aperto e chiudere il chiuso ovvio!
Ma cosa dicono, quando sentiamo: "La soluzione ai problemi economici dei paesi occidentali è la crescita"? Oppure: "Per calmierare il prezzo del petrolio bisogna aumentare l’estrazione; aumentare la concorrenza; aumentare la produzione; aumentare i consumi; aumentare, aumentare e ancora aumentare".

Se qualcuno ci chiede di aprire le finestre, perché gli manca l’aria, ma sono già spalancate? Questo qualcuno ha dei problemi che non derivano dall’apertura o chiusura di qualcosa di esterno a lui e, se proprio vogliamo aiutarlo, la prima cosa da fare è chiudere ciò che chiede di aprire, per fagli capire, se ha un residuo di sensibilità, la differenza.

Ciò che probabilmente dobbiamo chiudere è l’egoismo ipertrofico dell’occidente che si identifica con alcuni personaggi, eroi e santi contemporanei, il cui intelletto s’è così identificato con valori della democrazia dei consumi o la percezione pubblicitaria del mondo, che solo a sentir parlare di limiti ai consumi, produzione compatibile, decrescita, sviluppano la sindrome dell’aprire l’aperto e chiudere il chiuso. La saggezza millenaria ci dice che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e probabilmente questo è l’arcano.

Abbiamo chiuso la nostra percezione del mondo reale, le finestre elettroniche sempre aperte ci impediscono, ancor prima di interpretare, di vedere sentire, odorare, toccare la felicità intrinseca dell’essere. Anziché aumentare la nostra sensibilità, sviluppando gli organi potenziali che ogni essere umano ha, che permettono di aumentare il nostro contatto con il mondo, non solo materiale, che ci circonda; abbiamo aperto sportelli e sportellini elettronici che portano in un non luogo esterno a noi che apparentemente si può vedere e  udire, ma non toccare.

Chiudiamo ai tromboni dorati che cercano di attrarci con squilli e roboanti prospettive di crescita all’infinito, la modernità del 1492 è finita, è impotente. Oggi è utile che ognuno di noi ricerchi nuove e concrete letture del mondo, ma deve aprirsi ed aumentare l’intelligenza, aumentare sensi e sensibilità. Può essere utile, anziché trotterellare infelici nei centri commerciali, camminare sull’erba, c’è ancora da qualche parte, fermatevi, se la trovate.

Osservatela ha "aperto" da poco, cresce. Pur antichissima ogni hanno è nuova. Non basta averne compassione, amatela, non solo il cervello, anche il vostro cuore diventerà intelligente. L’erba è necessaria, le centrali nucleari no.


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