La ricerca Paleontologica ha individuato cinque grandi fenomeni di estinzione della vita sulla terra. La prima avvenuta circa 450 milioni di anni fa nell’epoca detta Ordoviciana che provocò l’estinzione dell’85% delle specie quando ancora la vita sulla terraferma non era ancora diffusa.
Le cause ipotizzate una glaciazione oppure l’esplosione di una supernova che alterando la fascia di ozono che protegge la terra avrebbe moltiplicato l’intensità dei raggi ultravioletti provenienti dal sole.
La seconda in epoca Devoniana circa 360 milioni di anni fa che provocò l’estinzione del 60% delle specie viventi a causa di glaciazione o all’impatto di asteroidi.
La terza in epoca Perniana-Triassica circa 250 milioni di anni fa, forse la più radicale, che provocò la cancellazione del 90 % delle specie viventi, compresi i dinosauri e i mammiferi. Si pensava che la causa potesse essere l’impatto sulla terra di una cometa, ma ora la ricerca sostiene che, è più probabile, sia stato il surriscaldamento dell’atmosfera dovuta ad eruzioni vulcaniche.
La quarta in epoca Tardo-triassica, 205 milioni di anni fa, per cause sconosciute, provocò la scomparsa del 55 % delle specie soprattutto organismi marini, ma dopo compaiono gli uccelli.
La quinta in epoca Cretaceo Terziaria 65 milioni di anni fa, causò la scomparsa dell’80 % delle specie viventi, segnò la fine dei dinosauri. La causa? La spiegazione più diffusa tra gli scienziati sarebbe l’impatto con la Terra di un grande meteorite. Dopo di tale fenomeno compaiono i primati.
La sesta estinzione di massa, secondo molti biologi, è attualmente in corso ed è stata innescata dall’azione umana, (dai discendenti evoluti dei primati). L’inquinamento e la progressiva erosione degli habitat naturali stanno minacciando la sopravvivenza di molte specie. Nel giro di 50 anni l’effetto serra potrebbe far sparire dalla Terra dal 15 al 37 % delle specie animali e vegetali. Un periodo brevissimo rispetto a quanto è avvenuto nel Triassico in cui l’estinzione è stata graduale ed è durata 10 milioni di anni per poi impennarsi ma durare per altri 5 milioni di anni per l’effetto serra dovuto a una forte immissione di gas di origine vulcanica.
La scienza della materia ci rivela tutto questo e "l’uomo scimmia" non può che guardare attonito e accondiscendente alla propria fine che non va oltre la propria piccola egoistica speranza di vita media.
La scienza dello spirito ci svela che "l’uomo spirito" c’era, c’è e ci sarà. Quello che è avvenuto, che avviene, che avverrà sono passaggi evolutivi necessari per acquistare quella coscienza che solo l’uomo può acquisire con la sofferenza della passione, con l’emozione dei sensi, con la luminosa libertà dello spirito sulla tenebrosa, ottusa prigione della materia.