Marina Mariani - Biolcalenda

Dissociamoci dal MALE

Molto spesso ci chiediamo che cosa possiamo fare nei confronti di tutte le brutte cose che vediamo accadere nel mondo e anche, nel nostro piccolo, attorno a noi. Ci sembra di essere impotenti, spesso ci sentiamo impossibilitati a contrastare tutto il male che vediamo accadere.

In realtà forse qualcosa possiamo fare, se ci pensiamo bene. Possiamo dissociarci dal male, esimerci dall’aderire alle cose che vediamo accadere e con cui non siamo d’accordo. Come fare?
Mi rendo conto che può sembrare un’utopia, però questo potrebbe essere semplicemente uno spunto per ragionare, perché ciascuno di noi trovi il mondo per esprimere la propria dissociazione. Tanto per cominciare parliamo tutti male dei media, ma poi alla sera siamo tutti rimbambiti davanti alla televisione. È ovvio che a qualcosa dobbiamo rinunciare, a qualcosa che ci hanno abituato a considerare comodo, e la televisione è una cosa comoda, qualcosa che ci spegne il cervello, che ci fa sospendere la nostra capacità di giudizio, perché qualcun altro giudica al nostro posto. Questo è evidente se consideriamo il modo in cui le informazioni ci vengono presentate attraverso immagini (che possono essere vere o false). Quindi la nostra capacità di giudizio, viene influenzata dalle informazioni che riceviamo, viene guidata da qualcun altro e da chi ci fa vedere certe cose, chi dice certe cose alle quali noi crediamo molto spesso ciecamente. L’affermazione più idiota che sento è “l’ho sentito alla televisione”.

Siamo vittime del male in questo modo. Quindi una cosa che potremmo fare è smettere di guardare la televisione, riscoprire tutti gli interessi che abbiamo lasciato in disparte per comodità. Se pensiamo alla falsità di tutte le notizie che ci hanno dato negli ultimi tempi questa decisione diventa abbastanza semplice. In buona sostanza possiamo dire che stiamo spendendo soldi, pagando il canone, per farci raccontare un sacco di bugie, che hanno effetto sui nostri comportamenti (pensate alle pubblicità…).

La stessa cosa si può dire per facebook. Tutti pronti a criticare il suo inventore, a scandalizzarci per la censura, per i suoi comportamenti discutibili, ma poi tutti lÏ ad alimentare i suoi profitti, condividendo immagini della propria vita che, francamente, interessano solo a chi ha in mente di controllarci. Mugugnare è gratis.

Un altro modo per dissociarci dal male consiste nel riconsiderare il nostro atteggiamento nei confronti di quelle persone che sappiamo o vediamo comportarsi in modo sgradevole, negativo, di coloro che vediamo compiere ingiustizie, cattiverie. È facile notare il nostro atteggiamento nei confronti di coloro che riteniamo essere persone dotate di qualche potere, ossia quelle persone che occupano ruoli che conferiscono loro potere: una sorta di sudditanza. Voglio dire se una persona ha un certo potere come può essere un vigile urbano, l’amministratore pubblico, conosciamo questa persona, pur sapendo o pur vedendo che le azioni che compie sono delle vigliaccate, sono cattive, l’atteggiamento molto spesso è quello di tenerseli buoni, come si dice cioè di blandirli, sperando che in caso di bisogno potremmo ottenerne dei vantaggi o almeno un trattamento di favore.
Non è raro sentire qualcuno addirittura vantarsi di conoscere una certa persona particolarmente dannosa per la collettività. In questo modo ci associamo al MALE, in questo modo rafforziamo il potere del MALE. E allora che fare? Dissociarsi dal male significa smettere di collaborare, significa accettare di rinunciare anche ad un proprio piccolo tornaconto immediato per fare in modo che il male sia isolato e quindi smetta di avere poteri. Faccio qualche esempio. Il vigile urbano, (pardon, poliziotto municipale) che senza pietà appioppa multe anche per un minimo sbaglio, potrebbe recarsi a comprare il pane e sentirsi dire che tutto il pane presente sugli scaffali è prenotato; l’amministratore pubblico corrotto e disinteressato al bene della collettività potrebbe chiamare l’idraulico per una perdita da un rubinetto, oppure l’elettricista per un guasto a un elettrodomestico, e sentirsi dire che il primo appuntamento disponibile è dopo otto mesi. Reazioni simili non comportano rischi di nessun tipo, se fai una protesta in piazza rischi di prenderti una randellata, qui no. Non si fa del male a nessuno, semplicemente questi comportamenti possono essere l’espressione della determinazione a isolare i rappresentanti del male, a smettere di alimentare il loro potere, a tagliare i fili che permettono loro di danneggiare le nostre vite. Proviamo a isolare le persone dotate di scarsa moralità, riservando loro la peggior punizione: l’indifferenza. Questi sono solo esempi, ma credo di avere disegnato un’immagine che permetterà a ciascuno di trovare il proprio modo di agire per dissociarsi dal MALE.


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