Le mie mattine iniziano sempre con una breve passeggiata in campagna, con Elsa al mio fianco, e la mente che viaggia a briglia sciolta. La primavera è iniziata e ovunque io guardi vedo i colori della rinascita, il nuovo inizio.
Anche i suoni sono cambiati, il fruscio delle foglie a terra non è più lo stesso (non sono più gelate) e dai nidi sui rami in fiore arrivano i suoni dei nuovi nati. Questa è la musica della natura. Gli esseri umani, nei secoli hanno creato la loro musica, esprimendo in questa i valori e le emozioni delle epoche che si sono succedute. La musica è sempre specchio dell’evoluzione dell’umanità , esprime i suoi valori emotivi, etici e spirituali. Lo possiamo constatare anche oggi, con una cultura decadente, che si esprime con una musica, per certi versi ugualmente decadente. Siamo stati la culla della musica d’arte (cosi la definisce il maestro Pollini), abbiamo avuto geni che hanno scritto pagine indimenticabili, opere che il mondo ci invidia.
Oggi i nostri giovani diffondono brani rap ad alto volume dalle loro auto. Ritenete che il rap sia musica? Questa mia osservazione non deve stupire, ritengo che questa evoluzione sia certamente un effetto premeditato, voluto e costruito ad arte da chi gestisce la cultura nel nostro paese.
I conservatori chiudono le classi in cui si insegna a suonare uno strumento, ci sono sempre meno giovani che intraprendono lo studio della musica. Un tempo i musicisti erano mantenuti e finanziati, oggi molti valenti musicisti hanno smesso di suonare perché in Italia la loro bravura non è compresa e non ne traggono sostentamento. Ogni volta che un bambino prodigio si esibisce suonando magistralmente uno strumento restiamo ammirati, ma è triste accorgersi che non ci sono più italiani. Si è diffusa tra noi la cultura della bruttezza, fisica e mentale. Se andate all’estero, e sono certa che prima o poi ricominceremo tutti a muoverci liberamente, potete trovare per le strade persone che suonano uno strumento, alcune chiese aprono le porte al mattino e la musica d’organo inonda le piazze, accompagnando chi si reca al lavoro. Sempre succede che la gente si fermi ad ascoltare. Questo accade ovunque. In Italia non succede perché chi suona per strada fa accattonaggio e questo è vietato. Si rischia una sanzione di duemila euro.Â
In metropolitana a Milano accadeva spesso che musicisti improvvisati tormentassero i malcapitati viaggiatori tra una fermata e l’altra. Era raro incontrare un virtuoso, e anche in quel caso sembrava che nessuno fosse in grado di ascoltare, di capire, di apprezzare. Un gran peccato.E così oggi sono uscita a passeggiare e ho voluto regalare un po’ di musica alla natura intorno a me. Comincio ad amare questi campi, le rogge, gli alberi, gli aironi, e allora mi sono detta: oggi vi faccio un regalo. Ho usato il mio cellulare e ho cercato un brano a me caro nel vasto archivio di you tube e, in mezzo alla campagna, l’ho diffuso in aria, condividendo i miei sentimenti e donandolo agli esseri viventi attorno a me. Un brano struggente, una vecchia canzone tradizionale, scritta probabilmente da chi aveva un rapporto stretto e personale con la natura incontaminata.
Sto cominciando anch’io a rapportarmi in modo nuovo con la ricca vita che mi circonda. Mi chiedo: piacerà ? L’ho sentita una volta sola e mi è entrato nell’anima, l’ho cercata per anni, non sapendo né il titolo né chi fosse l’esecutore, ma sono tenace, non mi fermo, e così alla fine l’ho trovata.
Non comprendo alcuna parola di questo brano accorato, eppure è come se cantassi io stessa.
È come se in qualche modo questa musica sgorgasse direttamente dalla mia anima, risuona esprimendo speranza, dolcezza e commozione, come per la guarigione di una ferita interiore.
Una lacrima mi riga la guancia, mi commuovo facilmente, senza vergogna. Ciascuno di noi ha le sue cicatrici sul cuore, ma siamo qui, e oggi io offro al grande architetto dell’universo un suono d’amore, sperando che possa medicare almeno una delle mille ferite che questa natura subisce a causa di una umanità predatrice ed egoista. Se volete, fatelo anche voi, donate alla natura vibrazioni d’amore, la rinascita di questa Italia può iniziare proprio da ciascuno di noi, se saremo capaci di riscoprire la bellezza, l’arte, la musica. Gandhi ha scritto: dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. Cominciamo!