La Chiroterapia, dal greco CHEIR: mano, ripristina il corretto funzionamento delle strutture di sostegno e di movimento del corpo (ossa, articolazioni, muscoli) attraverso la loro manipolazione.
Il trattamento, effettuato dopo un esame fisico del paziente e una radiografia della colonna vertebrale, consiste nella mobilizzazione passiva con movimenti delle mani che superano leggermente il movimento fisiologico dell’articolazione.
È indicata in caso di cefalea, lombalgia, sciatica e mal di schiena in genere.
La chiroterapia quindi si occupa delle articolazioni della colonna vertebrale, le cui malposizioni possono provocare disturbi locali ma anche generali.
La malposizione di tre vertebre contigue provoca disturbi agli organi interessati dai nervi che vi fuoriescono. Alcuni disturbi digestivi o genitali, per esempio, trovano giovamento da manipolazioni delle vertebre corrispondenti.
Le cause di questi dolori sono, infatti, per una buona percentuale le malposizioni vertebrali. Le zone più importanti da trattare sono le CERNIERE che sono il passaggio tra zone fisse e zone mobili della colonna vertebrale.
La prima cerniera si trova tra occipite e C1 (la prima vertebra cervicale). I nervi che vi fuoriescono daranno dolori a livello dell’orecchio, dell’occhio e della testa in generale.
La seconda cerniera è tra la C7 (ultima vertebra cervicale) e T1 (la prima vertebra toracica), che procura dolori a livello della spalla fino alle dita della mano.
La terza cerniera è tra T12 (ultima vertebra toracica) e L1 (prima vertebra lombare). Questa produce un dolore caratteristico a cintura che va verso il basso, da metà schiena fino all’inguine.Tanti dolori imputati ai reni o a strappi a livello della zona inguinale, sono dovuti alla malposizione di queste due vertebre. Le cosiddette lombaggini dove il dolore è situato soltanto nella zona lombare, sono in maggioranza provocati da T12 e L1.
La quarta cerniera è tra L5 (ultima vertebra lombare) e S1 (prima vertebra sacrale). I dolori in questo caso scenderanno alla natica, alla coscia, al ginocchio, al polpaccio fino ad arrivare al piede.
Questo dipende dai nervi interessati e dal loro decorso. La manipolazione può essere mirata a un segmento vertebrale, ma può interessare più parti della colonna, anche perché quando una zona è mal posizionata, per riflesso e mantenimento della statica del corpo anche le altre saranno squilibrate, specialmente se il dolore è presente da molto tempo.
Questo squilibrio si ha perché la visione oculare deve sempre essere orizzontale. Se un segmento della colonna ci costringe a piegarci lateralmente, gli altri devono controbilanciare il movimento per mantenere la posizione visiva orizzontale. È ovvio che più tempo dura la sofferenza fisica, più la colonna produce delle posizioni anomale e non fisiologiche, mantenendo e peggiorando la componente dolorosa.
Vorrei sfatare un mito: l’artrosi. Facendo le radiografie della colonna, il più delle volte viene diagnosticata un’artrosi. Pensiamo allora che la causa del dolore sia l’artrosi. No. L’artrosi è una degenerazione articolare che abbiamo tutti, proprio perché usiamo le articolazioni in ogni momento della nostra vita. Non tutti però hanno dolori. Questo perché le cause dei dolori sono solo le malposizioni vertebrali.
I dolori sono di competenza artrosica solo quando l’artrosi è allo stadio peggiore nelle persone anziane, ma è assurdo diagnosticare la causa di un dolore alla colonna come artrosi a un ragazzo di venti anni.