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Asparago selvatico

Asparagus acutifolius L. Asparagaceae
Fioritura: agosto-settembre
Parti raccolte: germogli, radici
Tempo di raccolta:primavera (germogli), autunno-inverno (radici)

Bussoletta Botanica
Come riconoscerla
Specie perenne, spesso arbustiva, con radice sotterranea strisciante da cui si sviluppano dei teneri germogli che, appena sbucati dal terreno, hanno un aspetto conico e affusolato (botanicamente definiti turioni) e che, con lo scorrere dei mesi, diventano legnosi, rigidi, pungenti, lunghi alcuni metri e si aggrappano alla vegetazione circostante. Le foglie sono ridotte e sostituite nella funzione clorofilliana, da ramoscelli laterali rigidi simili a foglie e botanicamente chiamati “cladodi”. Il nome del genere (Asparagus) deriva da una parola greca aspharagos che significa semplicemente germoglio. Tale nome sembra provenire dal verbo greco “spharagheomai” che significa “essere gonfio, essere turgido” e alluderebbe ai germogli primaverili ricchi di succo.

Dove osservarla
Siepi incolte, boschi delle zone collinari esposti a mezzogiorno.

Frammenti di etnobotanica
Usi alimentari:si consumavano i germogli lessati e conditi con olio, pepe, sale e in frittata, nelle salse per la pasta, nei risotti, in minestre, minestroni, zuppe, insalate primaverili.
Usi magici:si riteneva che le fronde spinose, appese all’interno della stalla, preservassero dal malocchio gli animali e che, bruciati sul fuoco del camino, allontanassero la grandine.
Usi medicinali:i germogli, strofinati sulla pelle, allontanavano le api; il succo, estratto dai germogli e unito con zucchero ed acqua, si assumeva come antinfiammatorio delle vie orali.
Usi domestici:le fronde spinose venivano poste vicino alle derrate alimentari per allontanare i topi; inoltre venivano utilizzate per pulire i camini.
Usi ornamentali:era usato nella composizione di fiori secchi.

Briciole d’Archivio
Sinonimi
Asparagus silvetris Durante.; Asparagus hortensis, pratensis I.B. Tournef.; Asparagus sativa C.B..

Ricetta locale
Spaghetti all’asparago pungente 350 g di asparagi pungenti, 400 g di spaghetti, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 250 g di polpa di pomodoro, 1 spicchio di aglio, 50 g di grana grattugiato, sale q.b., pepe q.b.. Dopo aver tolto agli asparagi selvatici la parte legnosa, romperli con le mani in pezzi di circa 7-8 cm, partendo dalla punta. In un tegame, far scaldare l’olio di oliva e l’aglio, unire gli asparagi e farli stufare leggermente; aggiungere la polpa di pomodoro, regolare di sale e pepe e far cuocere a fuoco moderato e recipiente coperto. In abbondante acqua salata, far cuocere gli spaghetti, scolarli e condirli con l’intingolo giĂ  pronto. Servire cospargendo di grana grattugiato. (Este, aprile 1967, Carlo, anni 49, contadino)

Ricetta Storica
Mangiasi cotto l’asparago ma vuole tanto poca fucinatura quanto un uovo. Serve per insalata con oglio, sale, pepe et aceto; serve per minestra con oglio solo e melangola et un poco di suo brodo overo di carne, nè quali modi cuopre ogni carne et ogni pesce rispettivamente accompagnato, o con carne salata porcina [..] In frittata d’uova ancora è buona sì che d’asparago solo si può fare un mangiare. (Vincenzo Tanara, in “L’economia del cittadino in villa”, 1644)

Biolcalenda di aprile 2015


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