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Dieta barf : una valutazione

Nell’ambiente della cinofilia e dei proprietari di cani in particolare si sta diffondendo l’ultima moda “americana” per il mondo animale.
Parlo della DIETA BARF, acronimo di Bones And Raw Foods (ossa e cibi crudi!).
In pratica si propone di fornire ai propri amici pelosi una dieta cruda basata essenzialmente su ossa e carne … 

…  per alcuni giorni (per es. 4) poi verdure e cereali crudi per alcuni altri giorni (per es. 2) quindi un giorno di digiuno settimanale.

Indubbiamente il principio di fornire alimento crudo per la carne e le ossa (sempre triturate!) è corretto, dato che fornisce un cibo integro che non ha subito alterazioni e degenerazioni dal calore della cottura e quindi contiene ancora inalterati tutti i componenti nutritivi essenziali. Anche il suggerimento di dedicare un giorno al digiuno non è sbagliato in quanto si avvicina un po’ alle esigenze dell’apparato gastroenterico dei carnivori stretti (cane e gatto) che necessitano appunto di un “riposo” funzionale periodico per evitare di andare in stress da “superlavoro” con conseguente ricerca d’erba per innescare il vomito liberatorio e disintossicante.

Detto questo però devo sottolineare alcuni aspetti che, secondo me, devono essere bene tenuti a mente per i proprietari che intendono cimentarsi in questa “nuova” dieta. Prima di tutto dobbiamo porci la domanda circa la provenienza delle ossa e carni somministrate cioè da quali allevamenti ? Intensivi convenzionali o biologici? Perché è di tutta evidenza che ossa e carni di allevamenti intensivi (spt. in America ma anche in Italia) contengono residui più o meno concentrati di componenti chimici usati obbligatoriamente come adiuvanti di allevamento o nelle quasi costanti terapie cui questi animali sono sottoposti per tutta la loro vita di allevamento. Dico questo perché componenti centrali della “dieta Barf” sono le interiora degli animali quali intestini, fegato, polmone, milza, ossa etc. che sono le parti meno richieste e di valore economico ridotto ma sono anche quelle che in maggior misura presentano una forte concentrazione di tutte le tossine accumulate durante la vita del soggetto.

Quindi come proprietario cercherei di accertare l’origine delle frattaglie che vado a somministrare. Se sono di allevamenti biologici o di provenienza familiare questo è senz’altro un elemento che dà una certa tranquillità ma se l’origine è “convenzionale” personalmente sconsiglio di seguirla in modo costante. In questo caso è meglio prediligere parti muscolari (più costose) preparate per consumo umano dove la concentrazione “tossinica” è sicuramente inferiore rispetto per esempio al fegato. Quindi, al di là delle mode ancora una volta, la sana dieta “casalinga” che comprenda anche residui alimentari della famiglia insieme ad un preparato ad hoc come per es. riso+pesce+verdura (d’estate) oppure riso+macinato solo manzo+verdura (d’inverno), sempre bollite tutte insieme per circa 15 minuti, a mio avviso è la più equilibrata in tutti i sensi.

A questa base si possono aggiungere 2-3 uova cotte/settimana + una piccola componente di ricotta o mozzarella. Da tenere presente che l’Agnello lessato è una grande risorsa alimentare nutriente e gustosa che non provoca mai reazione allergiche dermatologiche e quindi può essere aggiunto alla dieta anche d’estate almeno due volte/settimana. La cottura del cibo crea sicuramente una diminuzione del potere nutrizionale data dal calore ma ha generalmente una appetibilità superiore per molti animali domestici a cui il gusto è già stato modificato o dall’alimentazione industriale o dal cibo edulcorato che ormai molti di noi mangiano quotidianamente e a cui abituano inevitabilmente il proprio cane o gatto. Quindi evitando certi atteggiamenti “talebani” credo che una ottima alimentazione fresca e varia che comprenda sia cibo cotto che crudo sia una soluzione veramente salubre per i nostri amici pelosi.

Biolcalenda Luglio/agosto 2012


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