Melograno

Melograno – Punica granatum L. – Fam.: Punicaceae
Probabilmente originario della Persia, per i fenici prima e greci e romani poi quest’albero è sempre stato legato a riti o cerimonie religiose,

    nel corso delle quali i suoi frutti e i suoi fiori erano utilizzati racchiudendo qualcosa di misterioso. L’uso del melograno in medicina ha radici molto antiche: viene menzionato nel papiro di Erbes risalente al 1550 a. C. Gli egizi ne usavano la radice come vermifugo e la buccia essiccata per ottenere un colorante giallo tendente al verde.

Ippocrate riteneva il melograno un rimedio da usarsi come antielmintico, antinfiammatorio, per contrastare la diarrea cronica e come antibatterico nelle infezioni della pelle. Nella medicina tradizionale georgiana si usava per la cura delle emorragie passive, per le ferite infette e i sudori notturni. In India il succo si usava come rimedio contro la sterilità. In Europa nel secolo scorso era molto usato per la cura della tenia: la pellettierina presente nella radice, infatti, risulta tossica in maniera selettiva per i parassiti intestinali, oggi non più usata perché a alte dosi può essere dannosa anche per l’uomo poiché ha un’attività gangliopegica (capace di ridurre la trasmissione degli impulsi nervosi a livello dei gangli simpatici) simile a quella della nicotina.

La corteccia del melograno è ancor oggi usata nell’Africa del nord per conciare il cuoio, perché ricca di tannini, sostanze capaci di combinarsi con le proteine animali originando composti insolubili e imputrescibili. Negli ultimi anni è stata rivolta particolare attenzione nei confronti dell’acido allagico, isolato oltre che nel melograno, anche nelle fragole, nei lamponi, nelle more e nei semi di ribes rosso. Lo stress ossidativo dovuto al normale metabolismo o a stimoli esterni è responsabile della morte cellulare. A combatterlo intervengono sia sostanze endogene, soprattutto enzimi ad attività antiossidante come la superossido dismutasi e la glutatione perossidasi, ma anche sostanze esogene come le vitamine C ed E, il selenio, l’acido alfa – lipoico, i carotenoidi e i flavonoidi.

Nel melograno sono rintracciabili flavonoidi che vantano proprietà antinfiammatorie, antiallergiche, antitrombotiche, vasoprotettrici e gastroprotettive. In particolare l’acido ellagico sembra comportarsi come un potente scavenger (frugare nella spazzatura) per i radicali liberi. Gli estratti di melograno quindi, possono essere un valido aiuto per contrastare lo stress ossidativo e prevenire alcune importanti malattie come l’ipercolesterolemia, l’arteriosclerosi e altre patologie cardiovascolari. Studi clinici hanno evidenziato come l’acido ellagico mostri attività anticancerogena.

E’ capace di rallentare la distruzione di P53, una antioncogene, una fosfoproteina nucleare che provoca una regolazione nella proliferazione di cellule con Dna alterato. Gli studi finora disponibili dimostrano come l’acido ellagico sia particolarmente attivo nei confronti del cancro al seno, al pancreas, all’esofago, alla cervice uterina e alla prostata. In uno studio clinico si è valutata la variazione dei livelli di Psa dopo operazione e terapia radiante conseguente alla scoperta di un tumore prostatico. E’ noto che i pazienti con carcinoma della prostata hanno valori di Psa superiori a 10 mg/ml con concentrazioni tanto maggiori quanto più è avanzato lo stadio tumorale. Si è riscontrato che i pazienti che hanno assunto circa 200 ml di succo di melograno ogni giorno, hanno avuto un raddoppiamento dei livelli di Psa i 37 mesi contro i 15 mesi rilevati nei pazienti sottoposti a sola terapia farmacologica. L’acido ellagico potrebbe essere utile anche ai diabetici. Studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che si comporta come un inibitore dell’aldoso reduttasi, un enzima cellulare più presente nei diabetici che nei sani, capace di convertire il glucosio in fruttosio e successivamente in sorbitolo, contribuendo ad aumentare gli effetti tossici dell’iperglicemia. Il melograno non è in sè un farmaco curativo, ma può essere usato come ulteriore arricchimento di una terapia già in atto.

(Biolcalenda Dicembre 08)


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