Ribes Nigrum; Rubrum; Ribes Grossularia – Fam.: Sassifragacee
Il nome deriva dall’arabo “ribas”, parola con la quale veniva indicato un rabarbaro che gli arabi coltivavano nel Libano come essenza medicinale.
Quando dopo il 700 invasero la Spagna rimanendo sprovvisti del loro “ribas”, gli arabi cercarono qualcosa di analogo e imbattendosi nell’aspra uva spina le affibbiarono il nome di “ribas”. Attualmente solo la lingua italiana conserva l’antico nome arabo, mentre nelle altre lingue occidentali è del tutto scomparso.
La specie spontanea in Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale è l’Uva spina (Ribes grossularia) arbusto spinoso che produce frutti acidi. Il ribes spinoso è diffuso nei luoghi incolti boschivi e sassosi delle Alpi e degli Appennini. Ricco di vitamina A e C, potassio, calcio, fosforo, magnesio, ferro, sodio e pectina. I frutti acerbi in gelatina o sotto forma di sciroppo, presi a cucchiai, sono indicati nell’anemia, nella cellulite, nelle eruzioni della pelle dovute a insufficienza epatica, nel fegato ingrossato, nella stitichezza da epatite e nelle fermentazioni intestinali.
Il Ribes rosso (Ribes rubrum) è forse il più gradito al consumo tra le varietà di ribes (le proprietà delle varie piante sono simili). Dalla medicina popolare viene considerato un buon rinfrescante ed evacuante. Il succo del frutto è adatto nella dose da 50 a 100 grammi come terapia nei casi di atonia gastrointestinale, nei deperimenti, nella clorosi, nell’anemia, nelle gravidanze, nelle nefropatie gravidiche, nella mancanza d’urina, nell’eccesso di sangue, in tutti gli stati infiammatori del tubo digerente e nell’uricemia.
Il Ribes nero (Ribes nigrum) il suo sapore fortemente aromatico, non è da tutti gradito, lo si preferisce sotto forma di marmellata. Da questa specie di uvetta si possono estrarre dei succhi importanti per combattere l’infiammazione gastrointestinale e delle vie urinarie. Il decotto di foglie (5 g bolliti per 10 minuti in un litro d’acqua), bevuto nella dose di 4 – 5 tazzine al giorno, è indicato nei casi di iperazotemia, nelle affezioni reumatiche per la sua azione abbondantemente diuretica. Il Ribes nero è noto per le sue proprietà anti infiammatorie, antidolorifiche e antiallergiche, esse sono dovute in parte alla sua azione cortisonicosimile, dovuta ad uno stimolo diretto sulla corteccia surrenalica, con conseguente aumentata produzione di steroidi surrenalici.
Avendo, quindi, un’ampia azione antinfiammatoria è utile nei dolori reumatici, artrite, artrosi, gotta; antiallergica (sia cutanea che delle vie respiratorie), è indicato in presenza di ipotensione, previene le malattie infettive e virali, herpes ed eczemi, alza le difese immunitarie. Le proantocianidine si sono dimostrate capaci di combattere la fragilità dei vasi sanguigni, mostrando quindi un’azione capillaroprotettiva sia a livello del microcircolo retinico (acuisce la capacità visiva), sia di quello periferico (un ausilio in caso di fragilità capillare). Contrasta la litiasi renale, stimola l’attività pancreatica ed epatica, ha una buona azione protettiva contro i danni dai radicali liberi. Può aumentare la pressione arteriosa per la sua azione cortisonico simile, per cui va usato con cautele dagli ipertesi.