Uva: depurativa e rimineralizzante

Il prezioso frutto della vite, l’uva dai variegati colori dal verdognolo al nero con suggestive sfumature gialle, rosate, rosse e violacee, secondo la destinazione si distingue in grappoli da tavola, con buccia sottile, polpa compatta, vinaccioli poco numerosi o assenti e da vino, dalla polpa teneramente succosa.

La migliore uva da tavola, con le sue varietĂ  maggiormente diffuse, Italia e Regina, trova l’habitat ideale nell’area mediterranea, in particolare nelle regioni meridionali, in pianure e colline a clima caldo-arido non distanti dall’influenza mitigatrice del mare: la Puglia detiene il primato di circa il 70% della produzione nazionale.  

L’uva, altamente energetica, ha un notevole valore nutrizionale: ricca di zuccheri direttamente assimilabili, fibre, vitamine e sali minerali, contiene preziosi phytochemicals antiossidanti: un antociano, l’enina, nelle uve nere, un’antoxantina, la quercetrina, nelle uve bianche.

Estremamente digeribile, il frutto possiede innumerevoli proprietà terapeutiche: facilita la digestione, attivando le funzioni epatiche e pancreatiche; contribuisce a ridurre il livello di colesterolo nel sangue e ad eliminare l’acido urico; svolge un’azione diuretica e lassativa, attenua dispepsie, emorroidi, calcolosi urinaria e delle vie biliari, favorisce l’attività cardiaca; giova al sistema nervoso, è preziosa negli stati anemici, in convalescenza, in gravidanza e nel periodo dell’allattamento, nel corso di sforzi fisici e psichici; disinfettante ed antivirale, è una panacea per sofferenti di dolori artroreumatici, obesi, stitici, ipertesi, eczematosi.

Una ricerca condotta dall’Istituto di patologia vegetale dell’Università di Milano, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati dal Journal of the Science of Food and Agricolture, evidenzia che la melatonina scoperta nell’uva rossa aiuta la regolazione del ritmo circardiano sonno/veglia ed è antitumorale; altri studi individuano l’uva e il suo succo come possibili ed importanti fattori di prevenzione delle malattie cardiovascolari e di patologie degenerative, quali il morbo di Alzheimer.

Al congresso dell’American College of Cardiology tenutosi nel 1997, il prof. John Folts dell’Università del Wisconsin consigliò di bere quotidianamente un bicchiere di succo d’uva nera, rallentante l’attività delle piastrine del 75%, per ridurre in modo significativo il rischio di trombosi e di infarto cerebrale.

L’ampeloterapia o cura dell’uva, dal greco ampelos, vite, è una dieta di un paio di settimane durante le quali si consuma esclusivamente uva, con buccia e semi, in quantità progressivamente crescente, fino ad arrivare a due chili al giorno, particolarmente praticata in Germania e in Austria. Va iniziata ad ottobre ed è indicata per i soggetti malati di arteriosclerosi, gotta, uricemia e calcolosi renale e per la regolarizzazione dell’intestino; oltre a benefici effetti (pelle pura e levigata, capillari tonificati, cellule protette dall’invecchiamento, organismo idratato, depurato e rimineralizzato) sono anche documentati casi di guarigioni da malattie ritenute incurabili. Il succo d’uva, definito latte vegetale, è consigliato in particolar modo a bambini, studenti, gestanti e puerpere, sportivi, anziani; in fitocosmesi viene usato per lozioni tonificanti e maschere idratanti e schiarenti. Dai vinaccioli, contenenti un’alta percentuale di sostanze grasse, si estrae un olio ricco di acidi grassi polinsaturi, prezioso anche in cosmesi per massaggi dalle proprietà decongestionanti; i pampini sono utilizzati in primavera in gastronomia e per uso terapeutico in autunno.

In cucina, gli acini si sposano egregiamente a formaggi dal sapore forte negli antipasti ed entrano nella preparazione di umidi, stufati e piatti di selvaggina di penna e fegato, nelle macedonie di frutta, in torte e focacce dolci e salate, gelatine, marmellate e sorbetti, oltre che in colorate insalate miste, saporiti piatti salati, gustose salse, fantasiosi ripieni.

I vari tipi di uva seccata e passita, o uvette, dal peculiare gusto aromatico, dolcificanti, emollienti, vengono sia consumati al naturale sia utilizzati per insaporire numerose pietanze tipiche delle cucine regionali, quali, ad esempio, la pasta con i broccoli siciliana, la caponata e la pizza con la scarola napoletane, il risotto e le polpettine di spinaci con pinoli veneti.

Lo sciroppo d’uva, denominato anche sapa o saba (defrutum dei romani e raisinĂ©  dei francesi) si ottiene facendo bollire il succo d’uva fino a ridurlo al 20-30 per cento del volume iniziale e si utilizza per confezionare dolci oppure, opportunamente diluito con acqua, per ottenere bevande altamente dissetanti e tonificanti.

L’uva è un autentico concentrato di virtù benefiche, da consumare con gusto per mantenersi in perfetta forma.


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