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Le case amiche dei bambini

In questo articolo vorrei illustrare un progetto molto particolare ed  interessante dal punto di vista della partecipazione popolare alla stesura dei "bisogni" dei futuri abitanti degli edifici.

In particolar modo sono stati interpellati i voleri, i desideri dei bambini e le bambine, e per questo motivo va segnalata la particolarità dell’intervento che è stato denominato "Coriandoline: Le case amiche dei bambini e delle bambine".

Il progetto denominato "Coriandoline" è un intervento realizzato da Andria, Cooperativa di Abitanti a Correggio, piccola città di circa 23.000 abitanti in provincia di Reggio Emilia che eccelle per la molteplicità di politiche sviluppate nei confronti dei bambini. La ricerca ha indagato con molta cura e attenzione le esigenze abitative dei bambini per realizzare abitazioni che rispondessero alle loro aspettative. Destinatari del progetto sono le famiglie che vivono in queste case e il "parametro bambino" è stato adottato come misuratore di qualità di un’architettura che raramente parte dai bisogni e dai desideri degli abitanti e spesso fa riferimento ad interessi e a necessità esterne all’abitare. Partendo dalle loro esigenze, dai loro bisogni e un po’ dai loro sogni la cooperativa ha realizzato progetti originali: Case per Gio.Co., abitazioni evolutive per giovani coppie, Cas’o-mai (Case o mai?), abitazioni in affitto sociale per lavoratori extracomunitari e famiglie in difficoltà, Coriandoline, le case amiche del bambini e delle bambine.

Dal manifesto delle esigenze abitative dei bambini sono emerse dieci indicazioni per la realizzazione delle abitazioni. La casa deve essere: trasparente, dura fuori, morbida dentro, bambina, grande, giocosa, decorata, intima, tranquilla, magica.
Questi gli obiettivi forniti dai bambini, che hanno subito reso evidente al gruppo dl progettazione una duplice posizione: da una parte la "casa delle favole" dall’altra la "banalità".

coriandoline_2.jpgSi è cercato quindi di dare forma alle idee realizzando abitazioni innovative per tutta la famiglia, con la convinzione che se i bambini avessero potuto vivere meglio tutta la famiglia avrebbe migliorato la propria qualità della vita. Il progetto si è dato il tempo necessario per crescere e sedimentare. Trattandosi di una esperienza sperimentale, ogni fase è stata sottoposta ad attenti approfondimenti e verifiche con molti collaboratori con esperienze e competenze diversificate.

La fase di ricerca sulle esigenze abitative dei bambini realizzata, in collaborazione con le scuole, è cominciata nel 1995 per una durata di quattro anni; il progetto di massima è stato definito tra il 2000 e il 2001 mentre il progetto definitivo è stato redatto nel 2002 e presentato lo stesso anno. Al progetto di ricerca, per la durata dei quattro anni, hanno lavorato 700 bambini, 50 maestre, 2 pedagogiste, 20 architetti, tecnici e artigiani. L’esperienza ha messo a confronto per la prima volta due mondi di solito separati: il mondo delle case e il mondo della scuola.

Durante le varie fasi sono stati utilizzati materiali, strumenti e tecnologie molto differenti e con finalità diverse, come le "Case di cartone in Piazza: i bambini occupano la città", un laboratorio organizzato con le scuole, ricerche ed elaborati dei bambini "Sulla casa che vorrei", una serie di Mostre (1996-99), un Laboratorio di progettazione "Quando le idee dei bambini trovano casa" (organizzato con la Facoltà di Architettura di Ferrara 1998-99), la pubblicazione del volume "Manifesto delle esigenze abitative dei bambini", un video del "Manifesto delle esigenze abitative dei bambini", un plastico in scala 1:100 del progetto di massima, Il plastico in scala 1:25 del progetto definitivo e il video/cartone animato di presentazione del quartiere.

coriandoline_3.jpgNel 2003 sono iniziati i lavori del progetto Coriandoline, l’esecuzione dei lavori con la partecipazione delle famiglie che hanno personalizzato le loro case è avvenuta tra il 2004-05. Nel 2006 sono state consegnate le abitazioni per poi allestire le aree verdi. L’inaugurazione del progetto è del 2008.
La fase più affascinante di questo progetto è stata quella della ricerca, estesa su un gruppo molto vasto di bambini e che ha coinvolto molti soggetti con competenze e sensibilità differenti. La "partecipazione" ha coinvolto i bambini nella fase di ricerca, le famiglie nella realizzazione, artisti, artigiani e professionisti di varia competenza nella progettazione.

La comunicazione è stata attuata attraverso strumenti e metodologie innovative ed ha avuto un ruolo centrale nel coinvolgimento, nella diffusione dei risultati, nella partecipazione e nella presentazione dei progetti: l’entusiasmo e il coraggio hanno consentito di sperimentare e di percorrere strade nuove. Il tempo e la riflessione, fattori di cui quasi nessuno sembra ormai poter disporre, sono stati preziosi elementi. Un’idea di molti, dì tanti, dalle molteplici identità, capace di offrire l’occasione a più soggetti (bambini e adulti) di sentirsi parte viva del progetto. Tutto il progetto e il processo di realizzazione deve essere considerato come un esercizio di relazione, relazione tra diversi ambiti, competenze, punti di vista: una tessitura paziente, in cui lo specifico è assorbito dall’insieme.

Quando si mettono insieme saperi diversi quasi per magia nascono ‘saperi nuovi". Le conoscenze sovrapponendosi non si elidono ma si arricchiscono e soprattutto torniscono approcci metodologici, chiavi interpretative e soluzioni impreviste, nuove e mai sperimentate. E’ diverso vedere l’architettura partendo dalla pedagogia, dalla musica, dalla danza o dal gioco. E’ diverso vedere una casa con gli occhi di un adulto o con gli occhi di un bambino. Sono diverse le dimensioni ma soprattutto le emozioni. Porre in primo piano le esigenze dei bambini e considerarle importanti quanto quelle degli adulti ha sconvolto equilibri consolidati.  I risultati sono stati monitorati a diversi livelli e con tecniche differenti.

 coriandoline_4.jpg"Non è vero che le idee sono tutte buone e uguali, questa ci è sembrata dirompente e per alcuni aspetti sconvolgente perché è lievitata, cresciuta nel tempo, modificata, arricchita, perché è un’idea di molti, di tanti dalle molteplici identità, capace di offrire l’occasione a più soggetti (bambini e adulti) di sentirsi parte viva del progetto".

Alle famiglie che abitano il quartiere sono stati proposti questionari di gradimento molto articolati che hanno dato buoni risultati. In città il progetto ha suscitato un notevole interesse, configurandosi subito come luogo fortemente connotato all’interno dell’ambito urbanistico. A livello nazionale il progetto è stato presentato in numerosi convegni raccogliendo consensi e premi. L’inaugurazione ufficiale dell’intervento è stata fatta  il 16 settembre 2008.  Il progetto ha partecipato al Premio Innovazione e Qualità Urbana nell’ambito di EuroRA. 2008, Salone della autonomie Locali-Prodotti, tecnologie e servizi per la Pubblica Amministrazione Locale, per la sezione "Città e Architettura – Realizzazioni".

Siti internet di riferimento:  www.andria.lt  –  www.comune.correggio.re.it

(Biolcalenda Dicembre 08)


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